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Piccolamicia

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  • Compleanno 21/12/1981

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    Cerveteri (RM)
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    Medicina, Danza, Cani, Cani, Cani, Paranormale :)

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Reputazione Forum

  1. Happy Birthday Piccolamicia!

  2. Happy Birthday Piccolamicia!

  3. Il Lupo Italiano è nato dall'incrocio fra Cane da Pastore Tedesco e Lupo dell'Alto Lazio. E' vero ciò che tu sai, non viene venduto ma solo dato in affido....di solito non ai privati, ho tentato anche io, per la Protezione Civile...solitamente viene affidato al Corpo Forestale dello Stato, a sedi di Protezione Civile, ecc.... Il Lupo Italiano è sotto la tutela dell'Etli (Ente Tutela del Lupo Italiano), ed impegnandoti nel suo mantenimento, dovrai mantener fede a tutto ciò che l'ente richiederà....non potrai avere alcuna iniziativa sul cane, ne sarai responsabile a tutti gli effetti ed in caso di mancato adempimento (anche non voluto), credo ci siano delle sanzioni a cui si verrà eventualmente sottoposti. E' un razza la cui riproduzione viene salvaguardata per via di un *mantenimento* genetico, mi sembra che il numero di esemplari esistenti non arrivi a 700. Per prenderne uno, dovrai impegnarti a far eseguire al cane tutte le selezioni e gare necessarie affinchè possa diventare operativo in settori di pubblica utilità. Sarà l'ente a decidere quando e con chi farlo accoppiare. Cmq, troverai un sunto nel link che ti hanno postato!!!
  4. Ciao Claudia (ti chiami come me)...brutto doverti dare il benvenuto in questa situazione, mi dispiace. Io dico....ma PERCHE' I VETERINARI CONTINUANO A SCONSIGLIARE I VACCINI DELLA FELV?? Sono assolutamente contraria a questa scelta. Fossi in te non smetterei le cure, ci fosse solo una millesima speranza in tutto l'universo io la tenterei. Certo è una bella batosta, FeLV e FIV insieme ed il suo organismo è così debilitato...hai provato a dargli il k/d umido? Io ho due gatti entrambi positivi alla FIV ed il più anziano (9 anni) ha perso ormai da tempo tutti i denti; probabilmente le sue gengive sono ancora relativamente sane perchè mangia di tutto, anche i croccantini, ed anche loro mangiano il k/d della H....s. Hai provato con gli omogeneizzati? Oppure frullare il tutto??? Purtroppo il rischio di contagio per gli altri gatti è elevatissimo, specialmente se vivono a stretto contatto ogni giorno. Il mio Rudy (il roscio della foto, nell'avatar) è giovane, appena due anni, nato e cresciuto in casa, mai uscito, castrato all'età di 7 mesi...e scoperto FIV positivo a maggio, dopo aver intuito che la vera causa di trasmissione era Pallino, il gatto di 9 anni, testato e trovato positivo il mese successivo. Purtroppo si possono trasmettere attraverso la saliva (quindi ciotole) e attraverso morsi e graffi profondi (quindi giocando) e ti consiglierei di farli esaminare tutti. Un abbraccio grande, un saluto.
  5. Anche io ho votato una *via di mezzo*....adoro i gatti coccoloni e quando mi fanno le tenerezze io mi sciolgo però mi piace anche un minimo di indipendenza, non sò, questa caratteristica mi lascia più tranquilla e mi dà più sicurezza.
  6. Anche io ho votato il norvegese, lo adoro da quando ero bambina, mi è sempre piaciuto, lo trovo particolare, intrigante, misterioso e bellissimo.
  7. Io ho votato persiano e non potevo far altro visto che il mio Rudy è un simil persiano ed è meeeeeeraviglioso e pure un pò rompiscatole
  8. Trovo che abbatterlo sia stato una meschinità e sicuramente, almeno per me, non è stato il rimedio migliore. Sappiamo che il lupo è un animale selvatico, per non parlare di quelli cresciuti in cattività....dovrebbero essere specie protette e vi assicuro che in alcune parti lo sono...come gli è venuto in mente di abbattere un animale che dovrebbe far parte della *riserva naturale* (se si dice così...va bè, avete capito....) ??? Cmq a chi interessa...domani sera su Sky fanno un documentario sul lupo italiano, girato nel parco del Pollino....dovrebbe essere interessantissimo....io purtroppo non ho Sky e me lo farò registrare da un collega del mio ragazzo; vi dò il link, qui c'è scritto di cosa tratterà, lo fanno per me, sarà il mio regalo di compleanno seeeee, magari http://it.news.yahoo.com/031127/58/2jo5s.html
  9. Intanto ciao e benvenuta Ti dirò, è da molto che *studio* i lupi e il loro comportamento in quanto a gennaio arriverà nella mia casa un Cane Lupo Cecoslovacco....quindi ho imparato a conoscere anche il Lupo di Saarlos, il Lupo Italiano....ma su questo Lupo Rosso non ne sò niente e così ho fatto una piccola ricerchina su internet. Intanto ti copincollo un pezzo trovato in rete, al sito www.parks.it ma ti avviso che non parla della sua morfologia e carattere, descrive una specie di *reintroduzione del Canis Rufus negli Stati Uniti sud - orientali: La reintroduzione del lupo rosso Il lupo rosso fu descritto per la prima volta da Bartram nel 1791; intermedio per quanto ri- guarda le dimensioni tra il lupo (Canis lupus), diffuso a nord e a ovest, ed il coyote (Canis latrans), allora presente solo negli Stati Uniti occidentali, era diffuso originariamente nell'area atlantica degli Stati Uniti sud-orientali, dal Texas centrale alla valle dell'Ohio a nord. La persecuzione umana diretta è stata la principale causa della sua progressiva sparizione, che assunse proporzioni tali che nei primi anni '70 la specie (o meglio, la sottospecie Canis rufus gregoryi, forma intermedia tra Canis rufus floridanus e Canis rufus rufus, forme oggi entrambe estinte) sopravviveva con pochi individui nella Louisiana sud-occidentale e nel Texas sudorientale. Il rischio della diluizione del pool genico della specie con quello del coyote era inoltre pressante, dal momento che l'isolamento riproduttivo delle due specie, presente da migliaia di anni e garante della separazione delle stesse, era venuto improvvisamente meno con la costrizione della residua popolazione di lupo rosso in questo ultimo lembo di area di prateria costiera. In effetti, gli ultimi individui di lupo rosso non riuscivano semplicemente a trovare un conspecifico nel periodo riproduttivo (Parker 1987), ed il numero degli incroci con il coyote aumentava continuamente. Il programma di allevamento in cattività fu iniziato, come parte del più generale Red Wolf Recovery Plan (piano di recupero del lupo rosso), nel novembre 1973, dopo che il lupo rosso era stato inserito nella lista delle specie in pericolo su scala federale l'11 marzo 1967. In seguito all'approvazione dell'Endangered Species Act nel 1973, il lupo rosso fu selezionato per priorità di trattamento, in considerazione della sua gravissima situazione. I primi lupi rossi arrivarono al Metropolitan Park Board di Tacoma, Washington, nel febbraio 1969: l'ultimo nel marzo del 1979, mentre nell'autunno del 1980 il lupo rosso fu considerato estinto allo stato selvatico (Parker 1987). Gli obiettivi del programma di allevamento in cattività, che tra l'altro è stato proposto più come ipotesi futuribile che altro, anche per l'orso bruno del Trentino (in effetti in questo caso non si tratta di salvare una specie dall'estinzione quanto una possibile sottospecie o comunque una popolazione con particolare valore sociale e di eventuale nucleo di espansione...), sono essenzialmente 3: 1) verificare il grado di purezza genetica dei lupi catturati allo stato selvatico *; 2) incrementare il numero di lupi rossi geneticamente puri allevati in cattività (si è accennato al pericolo di diluizione del patrimonio genetico del lupo rosso per gli incroci con il coyote...); 3) mantenere un pool genico continuo di lupo rosso per la reintroduzione della specie allo stato selvatico e/o per la distribuzione ad altri giardini zoologici selezionati. Un modello sviluppato nel maggio 1988 (integrando il Red Wolf Recovery Plan dell'United States Fish and Wildlife Service, USFWS, in uno Species Survival Plan dell'Unione internazionale per la conservazione della natura), che include gli obiettivi gestionali sia per il segmento in cattività che per quello selvatico della popolazione di lupo rosso, indicava che il progetto di allevamento in cattività doveva essere portato a circa 220 animali (da una popolazione che allora assommava a 77 animali, tutti discendenti da 17 fondatori puri, ed al 31 dicembre 1992 è pari a 155), e una popolazione selvatica, derivata ovviamente da reintroduzioni, di circa 330 animali (da una popolazione allora di 8 ed oggi di 42-47 soggetti). Questa popolazione per così dire espansa e combinata avrebbe potuto prevenire i problemi associati alla deriva genetica (Foose 1986; cfr. anche Ciucci, Boitani 1991 per un'analisi dettagliata di questa problematica riferita alla popolazione di lupo appenninico). In questo contesto, i lupi rossi allevati in una trentina di zoo e parchi sono gestiti per mezzo di incroci controllati come una singola popolazione, piuttosto che come individui di molte piccole (ed a volte piccolissime) popolazioni. Si è fatto cenno alla necessità di procedere per l'esecuzione del piano di recupero ad operazioni di reintroduzione: in effetti, alle 9.30 del 14 settembre 1987 due lupi rossi adulti, nati e cresciuti in cattività, furono rilasciati nell'Alligator River * Nel periodo 1973-1980 oltre 400 canidi selvatici furono catturati nell'area sopraindicata, e sottoposti a tutti gli accertamenti necessari ai fini dell'attribuzione corretta alla specie lupo rosso: solo 40 furono quindi ammessi come probabili lupi rossi al programma di riproduzione controllata in cattività. National Wildlife Refuge (ARNWR) nella North Carolina nord-orientale, una vasta penisola isolata su tre lati dalle acque: si trattò della prima volta in cui questa specie, estinta allo stato selvatico con popolazioni naturali, ritornò in una porzione del suo areale originario. La seconda fase del piano di recupero prevede infatti il ristabilimento di alcune popolazioni (almeno tre) in libertà, a partire da soggetti allevati in cattività, ed è la fase più interessante per quanto riguarda i possibili spunti per l'esecuzione del piano di recupero dell'orso bruno nell'area del PNAB. Le aree prescelte fino ad oggi sono il già citato ARNWR, il Parco nazionale delle Great Smoky Mountains (GSMNP), ed alcune isole minori della costa atlantica statunitense, che hanno assunto significato nella fase iniziale del programma come aree pilota per l'addestramento alla vita selvatica di giovani lupi nati da soggetti allevati in cattività e rilasciati appunto sulle isole poco prima del parto. L'esperimento di reintroduzione del lupo rosso nell'ARNWR si è concluso nel settembre 1992: in cinque anni sono stati rilasciati 42 lupi in 15 occasioni, ed inoltre almeno 23 sono nati allo stato selvatico durante questo periodo; al 31 gennaio 1993, la popolazione in libertà dell'ARNWR comprendeva dai 30 ai 35 soggetti. Sotto ogni rispetto l'esperimento è stato un successo, ed ha generato benefici che vanno al di là dell'immediata preservazione dei lupi rossi, per estendersi all'influenza sull'atteggiamento della pubblica opinione e delle comunità locali, alla creazione di sforzi di conservazione di più ampia portata, e all'impulso nei confronti di altre campagne di salvaguardia di specie in pericolo di estinzione. Quattro punti più significativi sono emersi nel corso di questi anni: 1) dal momento che ogni problema gestionale che si è venuto a creare è stato risolto senza provocare agli animali danni a lungo termine e con pochi inconvenienti per i residenti nell'area di rilascio, si è potuto concludere che si può ristabilire una popolazione di lupi in maniera controllata; 2) restrizioni significative nell'utilizzo del territorio si sono rivelate non necessarie per la sopravvivenza dei lupi rilasciati; al contrario, le regolamentazioni per la caccia e l'attività dei trappers nell'ARNWR sono rimaste immutate o addirittura sono state rese più permissive durante l'esperimento. Per inciso, nella situazione dell'orso bruno del PNAB sicuramente una delle prime condizioni da verificare sarà proprio questa, con le ovvie ricadute in termini di consenso sociale all'operazione di reintroduzione: sono considerazioni che verranno riprese in seguito; 3) il budget annuale per il progetto è stato di circa 200.000 dollari (circa 340 milioni di lire). Assumendo un fattore moltiplicativo di 3,0 il progetto ha generato un "movimento di denaro" pari a circa 600.000 dollari (1.020 milioni di lire) annualmente: dal momento che la maggior parte di questo denaro proveniva dalla North Carolina orientale, l'operazione ha evidentemente stimolato in modo significativo l'economia locale; 4) l'area di reintroduzione, che comprende circa 250.000 acri, probabilmente non può sostenere una trentina di lupi per un esteso periodo di tempo. In effetti, fenomeni di dispersione si sono verificati e continueranno a verificarsi dal momento che 17 lupi (il 60% della popolazione) sono più giovani di due anni. In aggiunta alla dispersione, il futuro della popolazione di lupo rosso è minacciato dalla sua stessa esiguità: molti eventi stocastici (epizoozie, eccetera) possono far sì che una simile popolazione si estingua. Nel novembre 1991 inoltre, l'USFWS in cooperazione con il National Park Service ha sperimentalmente reintrodotto un singolo gruppo familiare di lupi rossi nell'area del Cades Cove nel GSMNP. Questa operazione era stata ideata per verificare la fattibilità di ristabilire una popolazione autosufficiente di lupo rosso nell'area del Parco nazionale e limitrofe proprietà del National Forest Service. Il periodo sperimentale si è concluso nel settembre 1992 con la cattura dei rimanenti tre membri del gruppo rilasciato. Il 9 ottobre 1992 un altro gruppo familiare di 6 lupi rossi (due adulti, quattro piccoli) è stato rilasciato a Cades Cove, ed il 9 dicembre un secondo gruppo familiare di sei lupi ha iniziato la vita in libertà in un'area più rappresentativa delle condizioni medie, in termini di offerta alimentare soprattutto, del GSMNP (Cades Cove è in effetti caratterizzata da condizioni ottimali sotto questo profilo, del tutto particolari rispetto al restante territorio del Parco). Tutti i lupi rilasciati, che costituiscono il nucleo della seconda fase della reintroduzione nel GSMNP (dopo quella sperimentale iniziale), sono dotati di radiocollare e non ne è prevista la ricattura, eccezion fatta per le necessità di sostituire le batterie delle radiotrasmittenti dopo due o tre anni. Poi ho trovato altre informazioni sparse quà e là, ma sempre in altri contesti....il CANIS RUFUS o lupo rosso, è un po' più piccolo del lupo grigio, abitante nelle foreste e nelle pianure costiere degli Stati Uniti. Fino a poco tempo fa era considerato estinto, oggi invece è stato reintrodotto con successo (vedi sopra ). Nel corso degli anni, sono state create numerose razze di cani incrociate con i lupi, per esempio, l'alaskan malamute (e il lupo cecoslovacco, il lupo di saarlos, perchè non li citano ??). Certamente tutti i cani di oggi, discendono dai lupi.
  10. Io ho votato un *sacco*! Vidi il film alle superiori e mi ispirò tantissimo...chissà se un domani leggerò anche il libro
  11. Piccolamicia

    E' Morto..

    Io ti consiglio assolutamente di prenderlo. L'amore che darai a ciascuno sarà sempre diverso, nessuno mai ti porterà via il ricordo di Birbo o potrà cambiare l'amore e l'affetto che vi siete scambiati in tutti questi anni. Il senso di colpa è solo una reazione al nostro dolore, sai anche tu che non sostituirai nessuno. Pensaci.
  12. Magnifico!!! Sono felice di vedere che le cose vanno avanti senza esitazioni...come ti è venuta l'idea??? Ancora complimenti
  13. Piccolamicia

    E' Morto..

    Dolcetto ho letto solo ora il tuo post...quando ho letto il titolo ho capito e la prima cosa che ho detto, ad alta voce, è stata *NNNOOOOOOO!*..... Sono momenti difficili, io ho perso tanti amici gatti, e tutti in modo diverso....noi possiamo starti vicino solo con la parole ma ciò che senti non te lo toglierà mai nessuno...e capisco cosa si prova sapendo che il tuo amico se ne è andato fra atroci sofferenze....sono cose che ti restano dentro e nonostante il tempo passi e lenisca il dolore, il pensiero ti ci tornerà spesso. Fatti coraggio, è una magrissima consolazione perchè ogni lacrima amara versata non ti potrà mai ridare indietro il tuo Birbo, potrai vivere solo del suo ricordo. Ma quello è eterno. Un caro abbraccio, per qualunque cosa, io sono qui.
  14. Ciao e benvenuta sia a te che alla tua dolce famigliola
  15. Piccolamicia

    Micosi gatto

    Cmq di una cosa mi sono resa conto....forse è troppo elevata la dose. Il fatto è che gli piacciono da morire e quando non ci sono li chiede...poi ogni tanto stuzzica quelli che compriamo a Pallino, in più mangia il fegato, insomma, non si può certo dire che muoia di fame Però se vedessi che pallina che è diventata, è tutto tondo Segno che sta bene....si presume.... Grazie! Cla.
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