Franz Kimi
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su questo non sono tanto d'accordo: le fattrici in allattamento aumentano i loro fabbisogni del 30% rispetto ai fabbisogni per la gravidanza, indi hanno bisogno di apporti energetici e proteici ancora maggiori rispetto a quelli richiesti per gli ultimi mesi di gravidanza...
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guarda, in alcuni allevamenti hanno provato a sperimentare la non-asciutta, praticamente non facevano cessare la produzione di latte in vicinanza del parto ma i ricultati non sono stati spettacolari... per il resto l'asciutta si fa sempre in modo graduale, soprattutto in bovine che producono ancora molto...
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nella seconda pagina avevo risposto anchìio dicendo che ero d'accordo con te... ;) non mungere una vaccha che produce ancora 20 litri è da criminali, la mastite è sicura... quando la vacca produce 15-12 litri si inizia pian piano a non mungerla più a fondo, poi quando la produzione è scesa ancora si salta una delle due mungiture (o tre se si munge tre volte) e si vede come va...se la vacca non da segni di problemi allora la si munge una sola volta al giorno ancora per un po'... in questo modo si elimina il latte di troppo che causerebbe fastidio all'animale, ma se ne lascia sempre a sufficienza nella mammella per stimolarla a smettere di produr latte... in natura il vitello non smette di poppare di punto in bianco, va a poppare sempre meno e il fatto che resti del latte nella mammella (insieme al fatto che generalemnte la vacca è di nuovo gravida e che quindi deve far fronte a nuove richieste energetiche per la gravidanza), induce la vacca a smetter di produrre latte e a scacciare il piccolo che magari vorrebbe continuare a poppare oltre il termine naturale di svezzamento...
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nei maiali esiste un anestro da lattazione, praticamente la scrofa fin che allatta i piccoli non va più in calore...questa cosa nelle vacche non c'è, continuano ad andar in calore e non penso che una produzione giornaliera di 10 litri o poco più possa comportare problemi a livello di fertilità... l'infertilità è correlata geneticamente alla caratteristica di produrre tanto, cioè: se hai un soggetto che per il suo corredo genetico, è portato a produrre molto (tipo quelle bovine che nel picco di produzione superano i 60 kg di latte al giorno), di conseguenza avrà problemi di infertilità... l'esempio dei 2 anni l'ho riportato perchè è successo nella mia vecchia scuola: una bovina di particolar valore genetico non restava più gravida a causa di una infezione batterica in utero, una volta curata è arrivato il periodo della malga e, tra una cosa e l'altra, son passati più di 2 anni prima che partorisse di nuovo... non ha avuto problemi sanitari legati a questa prolungata lattazione, il massimo sarebbe riuscire ad ingravidare le bovine entro i 2-3 mesi dopo il parto, così facendo un piccolo schema: mese 0: parto mese 3: concepimento mese 10: asciutta mese 12: nuovo parto 9 mesi di gravidanza (dal 3° al 12°) e 10 mesi di lattazione (dal mese 0 al mese 10)...
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occhio! i litri al giorno sono un parametro per misurare la produzione, i quintali a lattazione è un parametro diverso! una vacca (parlo sempre di razze selezionate per la produzione di latte come la frisona o la bruna) produce sui 30 litri per il primo mese dopo il parto, circa a 40-50 giorni dal parto c'è un picco di produzione che arriva sui 40-45 litri, dal 3-4 mese dopo il parto la produzione inizia a scendere in modo graduale portandosi a circa 15-20 litri al 10°-11° mese... normalmente a questo punto abbiamo l'asciutta dato che la vacca è di nuovo gravida e partorirà a breve... ovviamente questi dati sono delle medie, ci son vacche che anche nel picco di produzione producono 30 litri e altre che ne fanno 60... quando parliamo di quintali a lattazione invece si intende la produzione totale della vacca in 305 giorni (una lattazione convenzionale) che per la frisona è di circa 85-90 quintali... praticamente sommi la produzione giornaliera di 305 giorni e trovi quanto ha prodotto in totale durante la lattazione... non hanno obiettivi con dati fissi, è impossibile dire "in 3 anni portiamo la fertilità da X a Y", le variabili sono troppe... se io non ingravido più una vacca ma continuo a mungerla la produzione si abbassa ancora rispetto a quei 15-20 litri al 10 mese che ti ho detto prima...
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madonna! O__o tornando allo stato naturale avremmo bovine che di latte ne fanno 20-30 quintali a lattazione, non sono assolutamente sufficienti a coprire i fabbisogni nazionali... con la selezione stiamo cercando di avere bovine che producono il giusto (80-90 quintali) e che non ne risentano in termini di fertilità e salute... i batteri che possono risalire nello sfintere del capezzolo li trovi dappertutto, avere un allevamento sterile non solo è impossibile ma causerebbe anche grossi problemi a livello immunitario: se l'animale non è mai venuto a contatto con nessun antigene non produce anticorpi, il primo batterio più furbo che riesce ad arrivare nell'allevamento causa un'epidemia su tutti gli animali... le mastiti posso prevenirle con una corretta mungitura, che non stressi troppo il capezzolo anche perchè, subito dopo la mungitura, lo sfintere è più dilatato del solito e quindi è più facile per i batteri entrare... per ridurre questa cosa di solito si ricorre ad un trucchetto molto facile e indolore per l'animale (anzi!): all'uscita della sala di mungitura le bovine si ritrovano nella corsia di alimentazione con la mangiatoia piena così si mettono a mangiare e non si coricano subito sporcandosi la mammella... anche con la selezione si può ridurre il rischio di infezione batterica: alzando il piano della mammella (il piano immaginario orizzontale che passa rasente la base dei capezzoli) si porta la mammella più lontana dal terreno e dallo sporco, quindi ci sono meno probabilità che i batteri riescano a penetrare all'interno dello sfintere... per le tossine mi riferisco soprattutto alle micotossine che possono svilupparsi nell'insilato se non è prodotto bene, le fermentazioni normali che avvengono nell'insilato sono di tipo anaerobio, per questo l'insilato viene compresso molto e coperto con teli impermeabili fissati con pesi per evitare che resti dell'aria all'interno... se c'è aria le fermentazioni sono di tipo aerobio e i funghi e le muffe che si possono sviluppare producono metaboliti che restano nell'insilato, quando l'animale lo mangia si intossica con questi metaboliti che non dovrebbero esserci nell'alimento... ovviamente anche la somministrazione di alimenti alterati causa intossicazioni ma quelle da micotossine sono le più comuni... non so dirti tutte le malattie veneree che si potrebbero trasmettere con la fecondazione naturale, posso farti l'esempio terra terra di un'infezione batterica in utero e vagina: se il toro copre una bovina con un'infezione batterica e poi ne copre un'altra senza un'accurata disinfezione dell'organo riproduttore, può trasmetterle parte dei batteri e "contagiare" anche questa... per vacca sana e malata non mi riferisco solo alle malattie veneree, ci sono malattie altamente contagiose che possono essere trasmesse anche per semplice contatto tra vacca e toro... per la deambulazione mi riferisco ai normali spostamenti che compie l'animale, se ha male agli arti o ai piedi non si sposta più, cercherà di star sempre fermo per non sentir dolore e mentre questi problemi sono i più curati nei cavalli (vedi alla voce "zoppie"), nei bovini si curano poco anche perchè hanno dei costi a volte molto elevati (pensa che per infiltrare un garretto ad un cavallo si spendono 80-90 euro e spesso non è un'operazione singola che risolve il problema, a volta vanno infiltrati per tutta la vita ogni 6 mesi...) tumori e malattie interne non son facilmente prevedibili perchè nei grossi animali sono poco studiati, non si sanno bene nell'uomo quali siano le cause scatenanti un tumore, figuriamoci per una vacca...
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praticamente mi hai chiesto materiale per scrivere un'enciclopedia! allora... tori che fecondano in naturale le vacche ce ne sono ma parliamo di allevamenti allo stato semibrado nei pascoli dell'appennino, le vacche in questione però sono di razze da carne e l'allevamento è per la produzione di carne, non latte... praticamente in primavera vengono portati nei pascoli tori e vacche e vengono ripresi solo in autunno per farli svernare in stalle a stabulazione libera... la menopausa non esiste negli animali, però più invecchia l'animale, più problemi ha a rimaner gravida... c'è una minor attività a livello ovarico, iniziano ad esserci piccoli problemini a livello uterino, la mucosa uterina non è più perfetta per ospitare un embrione e permetterne l'insediamento, ecc ecc... normalmente nelle razze molto rustiche questa fase arriva molto in avanti con l'età, tipo 14-15 anni... nelle razze selezionate invece questa soglia si è abbassata di molto in conseguenza proprio della selezione indiscriminata c'è stata decenni or sono, in america erano arrivati ad avere bovine di razza frisona che producevano 160-170 quintali di latte a lattazione (la media italiana è di circa 90 quintali), esiste una correlazione negativa tra produzione di latte e fertilità dimostrata scentificamente (più latte produce, meno è fertile)... in europa i danni della selezione fatta in america si son visti meno ma con l'importazione di seme americano anche i nostri ceppi di frisona ne hanno risentito, negli ultimi 10 anni la selezione non punta più ad avere bovine che producano uno sproposito, punta alla qualità intesa come tenore di grasso e proteine nel latte (soprattutto proteine dato che il 90% e passa della produzione di latte italiana finisce a far formaggi)... le bovine adesso producono un po' meno ma hanno un latte più concentrato... in più si stanno sperimentando vari indici di selezione per trovare le bovine più fertili e i tori che trasmettono alle loro figlie questa caratteristica per puntare molto sul loro contributo genetico nelle generazioni future... i problemi maggiori per cui vengono mandati al macello gli animali sono appunto l'infertilità, le mastiti croniche, problemi di deambulazione (un altro danno conseguente alla selezione di cacca che hanno fatto in passato sono articolazioni deboli, appiombi scorretti, problemi agli unghioni ma anche questa cosa viene migliorata attraverso la selezione), problemi vari di altra natura che determinano un calo produttivo (ad esempio tumori o altre malattie interne che non vengono molto studiate e sono difficilmente curabili nei grossi animali come i bovini, cavalli e anche suini...) non so dirti quanta perdita di produzione ci sarebbe con la fecondazione naturale, dipende dal tipo di malattia, dalla sua gravità, da quanto ci si mette a curarla e a far tornare gravida la bovina... usando solo la fecondazione naturale la selezione genetica subirebbe un fortissimo rallentamento, in più bisognerebbe far controlli periodici al toro aziendale, controllare che tutte le bovine che entrano in azienda siano sane (se il toro monta una bovina malata e poi ne monta una sana, oltre a prendersi pure lui la malattia la trasmette anche alla vacca sana)... bisognerebbe anche ricorrere o ad una rotazione del toro aziendale o alla rimonta esterna (quando mando una vacca al macello compro la "sostituta" da altre aziende, normalmente invece le vitelle nate in azienda vengono allevate per prendere il posto della madre quando questa verrà eliminata dall'azienda), questo per evitare problemi di consanguineità e accoppiamenti tra parenti...
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le vacche vengono mandate al macello a 6-7 anni principalmente per problemi di infertilità (cosa su cui tutte le associazioni di razza stanno lavorando per migliorarla attraverso la selezione insieme ai veterinari per migliorare sempre di più le condizioni che favoriscono il concepimento), per problemi sanitari maggiori rispetto ad una acidosi o per il fatto che non è più economicamente vantaggioso mantenerle in produzione (le spese sono maggiori rispetto alle entrate)... se voleter far polemica su questo punto fate pure, però vi ricordo che gli allevatori non mantengono un centinaio di vacche per hobby, è il loro lavoro e devono anche tener d'occhio il portafoglio... dire ad un allevatore di tenere in produzione una vacca non più economicamente valida è come dire ad un impiegato di andare a lavorare anche il sabato a gratis....anzi, l'allevatore ci rimette pure soldi e lavoro dato che vanno pur mantenute e curate le vacche... l'inseminazione artificiale è una pratica utile per 2 motivi principali: 1) evita il diffondersi di malattie veneree 2) permette di migliorare la selezione dato che da 1 solo toro posso ottenere dosi di seme per fecondare in artificiale centinaia di vacche all'anno.... in natura invece...beh, anche i tori hanno i loro limiti! in più mantenere 1 toro in ogni stalla richiederebbe tanti soldi in più rispetto a quelli che invece spendi per le dosi di seme congelato...
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senza offesa...ma non considero attendibili le cose dette da estremisti che in un allevamento ci mettono piede solo per far protesta e poi tornano a casa tranquilli e contenti... nel primo link l'articolo è della LAV, hanno scritto un bel po' di cose sbagliate dto che la fecondazione artificiale non è minimamente dolorosa per l'animale, l'epidurale per l'embriotransfer la si usava 10-15 anni fa quando il prelievo degli embrioni era ancora per raschiamento della parete uterina, adesso si fa una semplice lavanda uterina pochi giorni dopo la fecondazione e si raccolgono gli embrioni che non si sono ancora insediati nella parete uterina... non è vero nemmeno che le vacche passano tutti gli inverni alla posta, le stalle più moderne e anche quelle costruite 20 anni fa sono tutte a stabulazione libera, gli animali sono liberi di muoversi dove e come vogliono, hanno cuccette più che comode per sdraiarsi se lo vogliono, lettiera spesso in paglia oppure con particolari materassini... la cosa della mammella pesante che le fa diventar zoppe è una balla megagalattica, solo perchè magari le hanno viste subito prima della mungitura (con la mammella piena quindi) camminare un po' intralciate dalla mammella gonfia non significa che siano zoppe, al di là del fatt che sfido chiunque di loro a riconoscere una vacca zoppa da una dritta... vacche a terra non ne ho mai viste, a parte che nei casi di collasso puerperale che è una patologia che le può colpire dopo il parto se non sono state alimentate in modo attento nelle settimane precedenti... secondo link: i vitelli non vengono "strappati" alle madri dopo giorni interi dalla nascita, vengono subito portati in box apposta anche per evitare che si attacchino troppo alla madre, a lasciarli con loro anche per poche ore allora si che rischi di causare traumi... i box per i primi giorni di vita sono molto grandi e in paglia, comodissimi, dove vengono tenuti per il primo mese circa... i box individuali sono vietati per legge, gli animali devono poter socializzare e toccarsi a vicenda. l'alimentazione delle vacche è una delle cose più curate in assoluto, se per la dieta umana avessimo anche solo metà dell'attenzione che gli allevatori hanno per la dieta delle loro vacche allora non ci sarebbero tutti questi problemi di obesità o anoressia... patologie come l'acidosi o la mastite sono curate tempestivamente nelle stalle, fecendo molta attenzione ai tempi di sospensione dei farmaci, il latte di una bovina trattata non va venduto al caseificio fino a quando non è del tutto privo di residui farmaceutici...
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una vacca di una razza molto rustica può vivere anche 20 anni. la mastite è una infiammazione e infezione della mammella, capita anche alle vacche che vengono munte regolarmente e in modo appropriato, basta che qualche batterio riesca a penetrare all'inteno dello sfintere del capezzolo e li trova l'ambiente ideale per vivere, si replica e fa il macello.. la mastite può essere causata anche da una non corretta mungitura nella fase in cui si sta "asciugando" la vacca, in questa fase la vacca viene munta ma non a fondo, praticamente si lascia una piccola quantità di latte che deve essere riassorbito e smaltito dalla mammella...in questo modo si stimola la vacca a cessare la produzione di latte, se però lascio troppo latte all'interno della mammela questo non viene smaltito del tutto e fa un po' da "corpo estraneo", si formano depositi e c'è un'infiammazione della mammella... anche le tossine possono causare problemi alla mammella come la mastite... l'alimentazione delle bovine da latte è una delle cose più curate in assoluto nelle stalle più moderne, ogni capo è provvisto di un radiocollare che segnala al distributore di mangime il numero dell'animale, in base alla sua produzione e allo stato fisiologico viene distribuita una quota di mangime calibrata perfettamente per le sue esigenze... se non si fa attenzione all'alimentazione e si eccede o si sta troppo leggeri con la quota di concentrati o di forraggi si possono avere problemi come la chetosi, acetonemia, dismetabolismi vari, ecc ecc quella delle vacche che con certe proteine restano zoppe mi è nuova, dove l'hai letta? poi fornire il link? sinceramente non riesco a capire di che cosa possa riferirsi....
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è un'errore, il colostro lo produce solo nei primi giorni...
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un vitello naturalmente inizia a mangiare qualche alimento solido già nei primi mesi di vita, lo svezzamento naturale si avrebbe intorno ai 5-6mesi di vita... in natura poi la vacca andrebbe naturalmente in asciutta dato che il vitello negli ultimi tempi poppa sempre meno... io mi riferivo a 2 anni perchè è successo nella stalla della mia vecchia scuola con una vacca che non riuscivamo più ad ingravidare, se alimentate a sufficienza non causa grossi problemi alle vacche continuare ad essere munte per tanto tempo, l'importante è che la mungitura venga fatta a regola d'arte e che l'alimentazione sia molto curata... in teoria potrebbero continuare a produrre latte fino alla morte dopo il primo parto se l'allevatore continua a mungerle senza reingravidarle, ma dato che non ho esperienze del genere non posso metterci la mano sul fuoco... un vitello non ci mette un anno a svezzarsi comunque,nemmeno in natura, la madre prima o poi lo svezza a suon di occhiatacce quando prova ad avvicinarsi alla mammella sopratutto se è gravida di nuovo...
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no no, ti lascio tranquillamente il compito! spesso sono più importanti le conoscenze pratiche che quelle teoriche!
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Per me invece è il contrario! le razze da carne le ho studiate a scuola (ho fatto un istituto agrario) e le ho viste nei pascoli in Toscana dove allevano per la linea vacca-vitello... sulle razze da latte so un po' di più perchè a scuola avevamo anche la stalla e conosco degli allevatori (o meglio...i loro figli! ^__^) tornando alla domanda iniziale, se prendi un vitello da una stalla da latte è facile che te lo diano già svezzato o comunque abituato all'alimentazione solida unita al latte artificiale... il colostro è fondamentale nella prima settimana, assolutamente necessario nelle prime ore di vita perchè le immunoglobuline riescono a passare la parete intestinale del vitellino solo nelle prime ore, dopo l'epitelio intestinale diventa più "ermetico" e non lascia passare più delle proteine così grandi....nei giorni sucessivi al parto il colostro va comunque dato al vitello anche se ormai non riesce più ad assumere gli anticorpi perchè ha una composizione diversa dal latte normale, è più digeribile ed è molto più ricco di vitamine e proteine.... dopo la prima settimana puoi passare al latte in polvere ma per i primi giorni è fondamentale il colostro della madre... ma perchè ti interessa avere un toro? (scusa la curiosità ma non è una cosa molto comune al giorno d'oggi...)