
Runshee
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fai un errore comunissimo, dai per scontato che un veterinaria faccia il suo lavoro perchè ama gli animali....
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Purtoppo non è così, la legge è regionale e chiunque può andare da un vet a chiedere di sopprimere il proprio animale. Poi sta a quest'ultimo fare delle scelte. In lombardia (e non so quali altre regioni, ma posso documentarmi, ho un amico che ha fatto la tesi in legislazione veterinaria) il vet può NON DEVE accettare di sopprimere un animale sano. Banalmente, anche se ci fosse una legge che impedisse di sopprimere un animale sano, non ci vorrebbe niente a diagnosticare un qualche male incurabile. Fingi un ematocrito basso, sballi qualche misura, senti una massa in addome...
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riccio e porcospino sono la stessa cosa, per il cibo cerca di dare anche insetti (camole, vermi e tutto quello che trovi, no cagnotti o bigattini). Meglio le scatolette per gatti grassi (obesity, light etc.). Per la sistemazione prendi uno scatolone e mettici in un angolo un qualcosa che possa servire da rifugio. Mettici un pò di foglie secche e del fieno. Se operò decidi di non fargli fare il letargo sarebbe meglio tenerlo in un posto caldo e non in uno dove la temperatura è una via di mezzo.
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piccolo appunto: grossa taglia non significa aver bisogno di grossi spazi come piccola taglia non significa aver bisogno di piccoli spazi un bassotto ha bisogno di più spazio di un dogue de bordeaux (lo so parlo sempre di lui ma è la mia razza preferita..), un jack russel di più spazio ancora. E' questo secondo me l'"errorino" più grande che si commette... Le esigenze variano a seconda dell'etologia dell'animale non della sua mole, e così il criceto è forse l'animale che soffre più di tutti relegato ad una gabbietta quando in natura il suo territorio è di svariati metri
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beh, il mio cenerino almeno una volta l'anno, ma spesso più di frequente, prendeva la via della finestra e se ne stava in giro qualche giorno (una volta due settimane), certo non ero tranquillissimo ma è sempre tornato. E questo per gli uccellli... Per altri.... i miei gechi li vedo si e no una volta alla settimana, quando rientro tardi tardi tardi... I cama se ne stanno nel loro ambiente e difficilmente li tiro fuori per maneggiarli e stressarli. Certo non è il tipo di rapporto che ho con il mio cane ma anche perchè non ha senso cercare di rapportarsi a certi animali umanizzandoli e costringendoli a qualcosa cui non sono abituati
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chissà perchè ogni tanto torna a comparire un thread simile... animale selvatico vs animale domestico animale che soffre vs animale che non soffre chi di voi è in grado di stabilire quando è vera una cosa e quando è vera l'altra? meglio un selvatico addomesticato che non soffre o un domestico rinselvatichito che soffre? Soffre di più un gatto in un bell'appartamento o un ragno in una teca? Un dogue de bordeaux con miglia di parco ma senza affetti o un maremmano chiuso in un giardino? Un criceto in un enorme gabbia o un pappagalli su un trespolo? In madagascar i camaleonti sono domestici, qui un pò meno... chi ha ragione? In India gli elefanti sono domestici, qui un pò meno... chi ha ragione? Io le mie idee me le sono fatte, non ho problemi a detenere animali che per qualcuno dovrebbero stare solo in ambienti non domestici e so di tenerli in maniera corretta. Mi documento sulle loro esigenze e sono convinto che una volta soddisfatti i loro bisogni etologici non esista più differenza tra domestico e selvatico. P.S. Ovviamente non giustifico le catture. P.P.S. L'esempio del delfino non mi pare tanto appropriato, i bisogni etologici del delfino includono anche un habitat di una certa estensione impossibile (o molto improbabile) da ricreare in cattività.
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quello è per legge, dove lavoro non è mai capitato di sopprimere senza motivi validi. chi viene e ha richieste del genere viene trattato per quello che è... non prima di aver chiesto nome e cognome... così quando esce dall'amb si sente dire che se l'animale verrà trovato per strada o al canile sarà denunciato per violenza o abbandono.-..
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in realtà la situazione è diversa ed è diversa da regione a regione. fermo restando che il vet è un libero professionista e come tale può benissimo decidere di rifiutarsi di sopprimere (capitato più volte). La soppressione normalmente è legale solo quando sussitono determinati presupposti, in lombardia però è possibile la soppressione su volere del proprietario (possibile, non dovuta).
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vanno bene le bevande multisaline (quelle che si prendono quando si suda...) in caso di diarrea, comunque aiutano. Ma che dieta seguiva?
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infatti non ho mai detto che il latte comprato va bene(tra l'altro esistono almeno 3 differenti tipi di latte in polvere venduti normalmente più un paio di formulazioni liquide, tutte diverse in quanto a composizione), bisogna inervenire e modificarlo: 183 g/l di grassi contro i 48 del gatto 139 g/l di proteine contro i 33 del gatto 21 g/l di lattosio contro i 48 del gatto niente caseina contro i 27 g/l del gatto poi puoi decidere di fare quello che vuoi, puoi ingozzare un animale tutte le ore del giorno infischiandotene della sua etologia, puoi decidere che lo stress di tale pratica sia poca cosa, ma queste sono osservazioni tue. I di leprotti tirati su a due poppate al giorno ne conosco almeno 3, poi se vuoi mettere in dubbio, pace.
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Perchè? "Minilepre Descrizione: Il nome comune della specie è "cottontail" (letteralmente coda di cotone). Ciò deriva dal fatto che la parte interna della coda e gran parte del posteriore è bianco e ricorda la bambagia contenuta nelle capsule mature della pianta del cotone prima della raccolta. Il nome scientifico attualmente accettato è Sylvilagus floridanus (Il nome originale era Lepus sylvaticus floridanus da cui uno il nome comune italiano "minilepre" che associa il vecchio nome scientifico al termine che descrive le dimensioni dell'animale). - Adulto: 0,6 - 1,3 kg; lunghezza: 18 cm (7,09 pollici), larghezza 13 cm (4,9 pollici) e altezza 12 cm 4.71 pollici (di cui 2 - 5 cm di coda); forma: orecchie corte (4 - 7 cm); zampe posteriori più lunghe delle anteriori; Il colore del mantello nelle parti superiori varia dal grigio al bruno rossiccio mentre nelle parti inferiori è bege o biancastro. La nuca è rossastra, raramente nera. Il sylvilago è di dimensioni leggermente inferiori a quelle di un coniglio selvatico e le femmine sono solitamente più grandi dei maschi. In natura è facile riconoscerlo dalla lepre comune per le minori dimensioni e la fuga a piccoli balzi zig zagante e per brevi tratti. Può essere distinto dal coniglio selvatico per la colorazione del mantello, della coda, le orecchie più piccole, ma soprattutto perchè dopo la fuga non si rintfugia mai in tana. - Giovani: Le giovani minilepri, nascono in un nido ricavato in una depressione del terreno. Alla nascita sono ricoperte da una fine peluria. Gli occhi sono chiusi e si aprono a 4-7 giorni. I giovani escono dal nido a 12-16 giorni Sono svezzati, e completamente indipendenti, a 4 - 5 settimane. Biologia: - Habitat: Animale solitario, attivo tutto l'anno, si sposta a balzi e quando fugge può raggiungere, in corsa, punte di velocità di 60 - 70 km/h; l'attività è crepusculare e notturna; durante il giorno rimane nascosto in un piccolo avvallamento che scava nel terreno scoperto fra l'erba alta, lungo un argine o sotto un cespuglio. Si avvicina spesso alle aree urbane e sub-urbane. - Caratteristiche comportamentali: è una specie solitaria raramente avvistabile in gruppi numerosi. l'attività della minilepre è essenzialmente crepuscolare o notturna, periodi durante i quali si dedica alla alimentazione. Durante il giorno rimane di solito nascosta in piccole depressioni del terreno coperte da fitta vegetazione o da altri oggetti. Puo comunque essere vista a qualsiasi ora del giorno: l'attività diurna aumenta durante le giornate di pioggia o di nebbia. Analogamente al coniglio la minilepre si sposta solo per distanze ridotte. In considerazine del fatto che la specie non scave tane profonde (a differenza del coniglio) e non è in grado di correre per lunghi tratti (a differenza della lepre), necessita di zone di vegetazione fitta e intricata disposte "a macchia di leopardo" dove andare a nascondersi quando viene inseguita. Negli USA l'introduzione del Sylvilagus floridanus negli Stati dove non era presente ha determinato la riduzione numerica delle altre specie di lagomorfi presenti. - Regime alimentare: Esclusivamente vegetale: si nutre di moltissime specie vegetali piante erbacee e arbustive, cereali, bacche, e frutti. Effettua la ciecotrofia: produce cioè due tipi di deiezioni: le feci vere (feci dure) ed il ciecotrofo (feci molli), ricco di vitamine del gruppo B, che reingerisce aspirandolo direttamente dall'ano. - Home range: I giovani nati vengono letteralmente scacciati dall'home range della madre a circa 7 settimane Ciclo vitale: - Riproduzione: La stagione riproduttiva inizia in febbraio e termina generalmente in settembre. L'ovulazione è provocata dall'accoppiamento. L'accoppiamento è promiscuo. Il nido è generalmente una depressione del terreno nascosta da vegetazione e pelo (o una tana abbandonata o scavata obliquamente dall'animale). le misure medie sono lunghezza 18 cm, larghezza 13 cm, e profondità 12 cm.. la gestazione dura mediamente 28 giorni (25-35 giorni).. La nidiata può variare da 3 a 8 minilepri (teoricamente la produzione per anno può raggiungere 35 giovani). Le femmine non stanno nel nido con i giovani ma vanno al nido solo per l'allattamento, che viene effettuato generalmente due volte al giorno. - Maturità sessuale:La maturità sessuale viene raggiunta a 2 -3 mesi di età . La maggioranza delle femmine si riproduce però solo l'anno successivo alla nascita ma il 10-36% delle femmine può riprodursi nella stessa stagione di nascita (nell'estate se sono nate in inverno). La vita media è 15 mesi. Allevamento: L'allevamento della minilepre viene generalmente effettuato in coppia fissa in gabbie sopraelevate all'aperto di differente forma e dimensione ma comunque fornite di cassetta nido. I riproduttori vengono scelti fra i primi nati dell'anno precedente e vengono mantenuti in produzione per uno due anni. I giovani sylvilago vengono trasferiti in gabbie singole all'età di 25-30 giorni. Patologia: Mixomatosi (resistente), Tularemia (18% delle cause di mortalità in USA su Sylvilago radiomarcati), Pateurellosi, Stafficolcoccosi, rogna, tigna. Danni: Quando la popolazione di minilepri è elevata possono verificarsi notevoli danni a tutte le coltivazioni, persino le zone coltivate nelle aree suburbane non vengono risparmiate." http://www.vet.unipi.it/Dpa/mbagliac/lagom/lagom.htm
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ti butto là qualche possibilità: infestazione di coccidi (a valanga per lo stress) incapacità a cambiare alimentazione (hanno una flora batterica che dire fragililissima è poco) lesioni interne (quando un gatto prende non sta a pensare se fa male o no) patologie virali o batteriche (sempre per lo stress) Mi spiace..
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dovresti evitare qualsiasi tipo di contatto con lei, semplicemente lasciarle del mangiare a disposizione e allattarla quando serve (tutto quello che beve). se non si imprinta poi puoi fare quello che vuoi. ma conosco poca gente in grado di tirar su un leprotto senza coccolarselo...
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Da allattare 2 volte al giorno, se lo trovi è ottimo il pappylait. Altrimenti usa pure i soliti che trovi in polvere, ma falli meno densi rispetto a come si fanno per i cuccioli di cane e gatto. Questo se è una minilepre, se fosse un coniglio selvatico 4 volte al giorno, se fosse una lepre 2. Poi comincia a dargli fieno e tutte le erbe possibili (no lattuga e spinaci), tritale pure. Problema grosso: si imprinterà ed è un casino, quella che ho torato su io (mi era arrivata che pesava 50 g, alla fine seguiva cane, gatto, noi....) cerca qualcuno che possa tenerla...
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in che senso? intendi della reintroduzione? ho sentito qualche cacciatore dire di aver trovato tracce dell'orso... ma ripeto: finché non vedo.....
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boh, le voci che ho sentito parlavano anche delle mie parti..... ma finchè non vedo....
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beh, non sono del tutto d'accordo, è improponibile pensare di non avere delle aree dove certi predatori non devono esserci. La cosa migliore sarebbe costituire isole e corridoi di collegamento. Salvi capra e cavoli così... il difficile è la realizzazione. P.S. Comunque nei monti lariani si dice che la lince non sia mai scomparsa... ma forse sono solo chiacchere
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dire che sono fuori pericolo estinzione mi sa che un pò grossa... tra l'altro a livello prettamente di studio probabilmente si potrebbe dire che il panda è un animale già estinto: il numero così basso cui si è arrivato gli ultimi anni non permette una variabilità genetica, anche rimettendo insieme tutti quelli che ci sono negli zoo ormai si avrebbe un'altra specie (nel senso che particolari aspetti fenotipici sono ormai andati persi), un pò come quello che è successo con lo stambecco, quella che c'è adesso è una popolazione, per quanto ampia, che deriva da un numero minimo di stambecchi (erano stati rubati dalla riserva di caccia del re d'italia). nelle dinamiche di popolazione esiste un numero di equilibrio intorno al quale fluttua la somma degli individuo (in rapporto all'ambiente, ai predatori etc.) e un altro numero sotto il quale una popolazione è destinata all'estinzione. Gli interventi dell'uomo poi possono mantenre in vita gli individui rimasti, magari farli anche aumentare ma la specie è ormai andata.
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li trovi in qualsiasi negozio di pesca, i cagnotti non vanno bene, la frattura all'ala andrebbe ridotta e andrebbe guardato anche il patagio.
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sono parecchio difficili da gestire... il latte migliore da utilizzare è quello di capra, altrimenti può andar bene (insomma...) quello per cuccioli addizionato con poco miele e un pò annacquato rispetto al solito. Altri dicevano di addizionarlo con pappa reale, in realtà il fatto è che i pipistrelli si nutrono di falene piene di polline e questo poi passa attraverso il latte materno.. però ancora non sono riuscito a trovare da nessuna parte la composizione del latte di pipistrello, a seconda della specie si può pensare di accomunarla a quella di un insettivoro o altri.. Hanno bisogno di mangiare anche di notte, non agli intervalli del giorno (2, 3 ore) ma almeno ogni 4, 5. Occhio a tenerli insieme che spesso uno si mette a ciucciare parti del corpo dell'altro provocando se non lesioni almeno forte stress. Una cosa che farei (non facile a dire il vero) è un esame delle feci, spesso sono animali che possono avere deboli parassitosi: la caduta, il successivo ritrovamento, il fatto di essere nutriti da giganti di cui vedono praticamente solo le dita, il posto diverso e tutto il resto provocano forte stress, concomitante abbassamento delle difese immunitarie e di conseguenza un'esplosione delle probabili infestazioni parassitarie.
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hai provato a cercare testi in inglese?
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Mi spiace dirtelo ma questo è il concetto sbagliato che gira anche grazie alla colò. Ci sono numerosissime specie animali che oggi sono a rischio non perchè ci sia un loro commercio ma perchè il loro habitat sta scomparendo. Paesi come gli usa hanno da tempo bloccato qualsiasi importazione e gli appassionati si sono industriati per riuscire a riprodurre le specie in cattività. Lo studio stesso degli animali ha portato ad aumentare il loro numero, e il risultato si è avuto grazie a quei malati (come tu li definisci) che restano affascinati non solo dal cane e dal gatto ma da tutte le forme animali esistenti (ragni e insetti compresi). Piccolo esempio: secondo la tua teoria tenere una tartaruga è da malati... prova a cercare quale sia la percentuale in natura di tartarughe che raggiungono il 4° anni di età (parlo di hermanny, che in italia sono considerate in pericolo, pur non essendoci nessuno studio in merito). Ti dico quel'è la percentuale delle mie? Sono intorno al 90%, e sono tutte femmine. Tenere certi animali va al di là del semplice pet, c'è chi studia (e lo fa da privato senza avere alle spalle alcuna organizzazione) specie e razze e si dedica al loro allevamento per interesse vero, non per "fare il figo davanti agli amici". La percentuale di schiusa di alcune speci di camaleonti (li stessi che la colò più volte ha detto in pericolo per colpa degli appassionati) è aumentata dal 30-40% al 90-95% grazie a chi si è preso la briga di studiarli, e di studiare il motivo della schiusa bassa. In un ottica di reinserimento tutto questo porta alla possibilità di aumentare il numero di animali da poter liberare. Oltretutto a volte è molto più semplice garantire uno standard di vita adeguato a specie di animali "strane" (il boa ad esempio non ha nessun bisogno di andare a fare la passeggiata in montagna) che non a cani e gatti. E lo dimostra il fatto che la figura del comportamentalista veterinario sta con il tempo acquisendo sempre maggior valore e importanza. Il micio di tantissime persone il giretto non può farselo (perchè magari abitano in centro città o vicino ad una strada a scorrimento veloce), il giretto che fai fare al cane può essere importante ma può non essere tutto quello di cui ha bisogno. Esistono animali che solo pochi possono tenere perchè in grado di gestirli (un primate ha bisogno di spazio e attenzione continua ad esempio, un grosso felino di di spazi aperti etc etc). Altri, magari considerati non domestici, si dimostrano molto più parchi di bisogni. Ho avuto un cenerino per 15 anni, non era legato e quando voleva si faceva un giretto nei dintorni perchè le finestre erano sempre aperte.. Ho due camaleonti che trovano grande il camaleontario dove sono. Ho degli insetti che stanno benissimo nel loro spazio. Paradossalmente nessuno si è mai chiesto quale sia la superficie che in natura serve ad un criceto, e pochissimi si chiedono quale senso abbia far passare come cane da compagnia un bassotto o un qualsiasi terrier (con uno senso venatorio fuori dal comune) o lasciare a marcire un dogue o un mastiff in un giardino a far la guardia (cani che invece soffrono più per la mancanza di affetti che non per la mancanza di spazi).
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Il fatto è che su queste cose non si può dire soltanto "mi sembra non ci sia dubbio"... Tutti gli animali sono originalmente selvatici. Il tuo discorso varrebbe anche per cani e gatti se fatto qualche migliaio di anni fa. Bisogna valutare l'etologia di ogni singolo animale preso in considerazione. Ti faccio qualche esempio, chi sta meglio secondo te: Un boa in una teca fatta bene o un maremmano costretto in città? Un bassotto o un bel dogue de bordeaux in appartamento? Un camaleonte nel suo camaleontario o un canarino in gabbia? Un insetto stecco sul suo rovo in camera o un criceto in una scatoletta con una ruota in cui girare? Non è polemica.