
tangoargentino
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Al di là del mito che il cavallo giovane deve andar con il cavaliere esperto, senz'altro un'ovvia verità, dalla quale però vorrei assolutamente prescindere, vi emoziona di più il contatto con il puledro e il resto della sua vita, o il poter condividere l'esperienza del cavallo già "maturo"? E' un dubbio che mi attanaglia. La scelta di un nuovo partner è una scelta che segnerà il futuro mio e suo, che ci modificherà e ci farà crescere insieme. Un puledro deve essere senz'altro un'esperienza unica, entusiasmante, di grande, immensa responsabilità. Che ne pensate voi? Che fareste voi nella medesima situazione???? :(
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Quello che posso aggiungere a questa discussione è davvero molto poco. Il fatto è che da anni lavoro con un allevatore/addestratore che avrà forse una settantina d'anni, ma la cui età è davvero incalcolabile, tanto che con l'altra ragazza che lavora con me ogni tanto tiriamo a indovinare. Sua madre lo ha partorito nelle scuderie. Suo padre era un grande uomo di cavalli. Ha partecipato a gare e concorsi e palii in tutta Italia e per tutta la vita. Ha conosciuto gente di cavalli, baroni, conti e gente che pur di dar da mangiare al cavallo, risparmiava sul sapone e lavava i panni con la cenere. Come lui, l'Italia è piena di uomini. Ha conosciuto i D'Inzeo e tanti altri campioni ma soprattutto ha conosciuto molti, moltissimi cavalli. I cavalli lo ascoltano. Basta che lui respiri. Non so se conosca Parelli, sapete? Credo di no. E qualche volta tira generosi schiaffoni, con il berretto di lana che porta sempre, proprio sul muso del cavallo. Non credo che io potrò mai amare i cavalli più di quanto li ama lui oggi, anche se ogni tanto dice che ci vogliono le maniere dure. Non so seppure se lui ha mai letto un libro per intero. Ma temo che i cavalli lo adorino e pendano dalle sue labbra. Non so chi ha ragione. Però so che mi affascinano tutte le scuole, vcchie e nuove. E forse apprenderle tutte sarebbe la cosa migliore per noi, nuove generazioni !
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Lavoro al fianco di un addestratore-allevatore, un po' particolare: lui fa quella cosa meravigliosa che è prendere cavalli che la gente non vuol più fare gareggiare negli ippodromi (trotto-galoppo) e applica su di loro una sorta di riabilitazione o addestramento. A volte, poi, prendiamo anche puledri. Attualmente stiamo "insegnando" ad un trottatore a saltare... Un lavoro epico.
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E' davvero molto interessante l'estratto che riporti. Devo dire che ad un livello di analisi più avanzato è chiaro che le conclusioni non possono che essere diverse. Per inciso, un carnivoro come il lupo ad esempio, cioè una specie nidicola (a sviluppo lento), ha un tipo di sonno chiamato paradossale. Quando il soggetto è cucciolo la fase di sonno profondo produce l'ormone della crescita. Non solo, in questa fase il cucciolo sogna; l'anima ripassa cioè le esperienze fatte durante la giornata, potenziando le sue capacità di apprendimento. Nel cavallo è tutta un'altra storia. Essendo una preda, un'erbivoro, già poche ore dopo la nascita è capace di seguire il branco, appartiene ad una specie più autonoma, cioè detta nidifuga. Il sonno paradossale è sotto il controllo di un centro encefalico che ha anche la funzione di inibire il tono muscolare. L'animale è più vulnerabile (sonno REM). Le prede, dunque, come i cavalli, non possono permettersi il lusso di godere di lunghe fasi di sonno paradosso. E' un inciso che denota come le due specie apprendano in modo e con ritmi diversi. Ma questa è un'altra storia. Ti faccio due esmpi davvero banali, ma semplici da descrivere: Quando, addestrando il cavallo, gli faccio passare al trotto delle semplici barriere a terra, mi allungo, nell'esatto momento del passaggio o un secondo dopo, per gratificarlo -se esegue correttamente l'esercizio- con delle generose "carezze". Questo è quello che si chiama rinforzo positivo. Quando addestro il cane ad ubbidire al comando "terra", lo gratifico con una carezza nel momento esatto in cui lui rimane a terra di sua volontà. Questo è sempre un rinforzo positivo. Stessa cosa, ma un po' diversa, per insegnare al giovane cavallo l'effetto del frustino. Si chiama condizionamento , ed è un passaggio un po' complicato. In pratica il cavallo associa uno stimolo significativo con uno stimolo o risposta inizialmente neutra. Lo stimolo condizionato è la frusta mentre quello incondizionato sono le gambe. Stessa cosa avviene per il cane per esempio per insegnargli il comando seduto mediante l'ausilio di una ciotola. Ciò vale non solo per loro, ma per anche per molti altri animali. In parte anche per noi.
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hai mai visto un arabo (tanto per fare un esempio) correre? O uno stallone che "si fa bello" con le giumente o sfida un altro maschio? Ecco, lì c'è una riunione. Hai mai visto più cavalli che bisticciano? Un cavallo Alfa che "rimette nei ranghi" un altro cavallo particolarmente esuberante? L'alfa lo carica e l'altro fa dei passi indietro. Tre, ma possono anche essere due o uno. L'importante è non esgerare per chiedere concentrazione e ubbidienza al prorpio patner. Questa è la regola solitamente. Convengo con te per il resto. Sono casi particolari e spontanei. Per ricreare i quali o per indurre un individuo ad adottare tali "comportamenti" sono necessari esercizio e ubbidienza. Il cane e il cavallo appartengono a due specie diverse, questo temo sia palese. Ciò che è simile (non uguale) è la loro metodologia di apprendimento: imprinting, rinforzo positivo e negativo, etc, per ciò che concerne l'addestramento (all'obbedienza appunto). Non dico di avere la "bibbia equina" nel taschino. Apprezzo la disquisizione, mi consente di apprendere punti di vista diversi. Un bacio a tutti
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Io non so che esperienza hai tu e non voglio fare polemica neppure io. Inoltre l'esperienza di chiunque altro deve sempre essere scuola per noi stessi. Premesso questo, ti assicuro che i cavalli allo stato brado, non addestrati, o addestrati male o poco esperti o via di seguito, non sono riuniti ed eseguono passi indietro per motivi del tutto diversi da quelli per i quali noi chiediamo loro di farli. Io adoro i cavalli, sono la mia vita, appartengo al loro destino. Ma la sottomissione non è mica una crudeltà che si ottiene con la forza! Ci vogliono anni ed anni di esperienza e amore ed alla fine ciò che ne esce è un individuo (il cavallo) felice di lavorare con il suo cavaliere o la sua amazzone, per quel tempo limitato di concentrazione. Il resto della giornata certo non sarà sottomesso. Per ottenere ubbidienza è necessaria la previa sottomissione. Nessuno di voi ha un cane in casa? Se la risposta è affermativa, nell'addestrarlo (o nell'educarlo se preferite) sicuramente avrete sperimentato questo meccanismo. Anche il cavallo, come il cane, deve riconoscere in voi "la guida", l'animale (perchè questo è ciò che siamo anche noi!) più forte, capace, sicuro. Altrimenti ci ignorerà e non si fiderà mai di noi. Un'ultima considerazione: i famosi passi indietro, di preciso tre, che vengono richiesti al cavallo, sono proprio un modo per sottomettere il cavallo ai nostri ordini. Prima di iniziare un percorso di s.o. non a caso di frequente è richiesto un passo in dietro o un galoppo sul posto. Entrambi i comandi sono una richiesta precisa per il cavallo e altamente costrittiva. Non più di tre, non meno di tre. E non a caso la sua risposta positiva è per noi motivo di grande gratificazione. Vuol dire che lui ci sta dicendo :"Ok, andiamo! Son pronto anch'io! Ti seguirò perchè mi fido di te e ti volgio un gran bene!". Ciao a tutti!!!!
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Non capisco il tuo discorso sul rapporto tra rigore e gare, disciplina intesa come comportamento e disciplina come ramo equestre (salto ostacoli, dressage, etc...). I termini usati da tangoargentino devono forse essere visti non nel senso negativo legato alla costrizione (in effetti deleteria), ma sotto una luce più positiva. Tutto ciò dev'essere presente in gara come in passeggiata, come da terra, nel corridoio davanti al box. Un cavallo non è un peluche, ma un animale che ci può ammazzare in ogni momento. E' giusto che stia attento a quello che chiediamo (naturalmente se lo chiediamo nella maniera giusta, se no l'unica colpa è nostra). E' essenziale che sia presente, che esegua quello che diciamo di fare, che lavori per noi. Durante un percorso sarete voi, se non avete un cavallino che salta da solo (e io ne ho conosciuti), a guidare e sarà lui a dovervi seguire. In passeggiata sarete voi a guidarlo e lui dovrà avere fiducia di voi. Vi seguirà e sarà disposto a metterci il cuore. Chiedere e ascoltare nel modo giusto creano il binomio. Questo è quello che mi hanno sempre insegnato. Il termine "sottomissione" è un termine tecnico che si usa nel gergo dell'addestramento.Credevo fosse palese, in effetti. Almeno credevo fosse una delle prime cose che si imparano ancora nelle scuole di equitazione. La sottomissione (nel senso tecnico...), tengo a precisare il cavaliere o l'amazzone esperta, non la otterranno di certo con frustino e sperone. Non ne hanno bisogno. Infatti nel mio topic parlavo appunto di "dosare l'assetto"... Ma se una persona non riesce a fare avanzare il cavallo senza fargli trascinare i piedi.... credete forse che potrà dosare il suo assetto??? :(
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Credo che un cavallo sottomesso non sia un cavallo. Non esiste nel binomio solo chi comanda e chi esegue. E' la complicità che rende completo il binomio. . **opinioni personali** Si può fare di tutto, e la complicità è essenziale. Ma pensi forse che la riunione sia un comportamento spontaneo del cavallo? O i passi in dietro siano un'andatura spontanea del cavallo? Il cavallo in natura non è riunito e di certo non sa cosa siano quei tre passi in dietro, tanto fondamentali per noi... Se il cavallo non ha voglia di avanzare, o se ha voglia di aggregarsi a quegli altri tre cavalli in fondo al campo, tu lo lasci fare? Bè io no. Preferisco che sia sottomesso.
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Ciao a tutti! Sono nuova e chiedo permesso!! Lancio questo nuovo topic per chiedere se secondo la vostra esperienza le leggende popolari sui mantelli sono vere! Sauro e garzone non fan fare soldi al padrone... etc etc... Insomma è da sfatare il mito che i sauri sono dei testoni pazzi e i grigi totalmente imprevedibili e nervosetti, secondo voi? E' un momento della mia vita in cui queste "frivolezze" contano!! ))(( C'è qualche esperienza positiva o negativa tra le vostre a riguardo?? Ditemi, ditemi, vi ascolto! Grazie! Baciotti!!!