Ormai il temuto virus dell'aviaria ha raggiunto l'Italia. Anche il nostro paese si sta dimostrando incivile e brutale nell'affrontare il problema , soprattutto per il non rispetto degli altri esseri viventi e della loro vita. Animali ancora vivi ammassati in sacchi della spazzatura e buttati come se nulla fosse!Il virus, sebbene pericoloso, sarebbe sicuramente meno doloroso per loro!
é vero, i virus sono le forme di vita più forti sul pianeta, ma l'ignoranza è il male peggiore!
Che tristezza, i giornali creano solo allarmismo e non parlano di articoli che potrebbero tranquillizzare la gente. Ecco il chiarimento, ormai necessario, da parte dell'Associazione Nazionale Medici Veterinari:
INFLUENZA AVIARIA, L’ANMVI CHIARISCE: IL RISCHIO DI CONTAGIO È PARI A ZERO PER I NOSTRI ANIMALI DOMESTICI
L’Anmvi è finalmente scesa in campo per chiarire i dubbi sulla impossibilità di trasmettere l’influenza aviaria attraverso il pet food. Molte persone infatti continuano a temere la possibilità di un contagio attraverso la pappa o per via aerea, che possa infettare il proprio quattrozampe o un uccellino domestico. Ma i veterinari hanno sgomberato il campo da ogni informazione scorretta, andando a ribadire quanto l’Enpa sta dicendo ormai da mesi, che il panico fa male solo agli animali e che in l’Italia le probabilità di un’epidemia sono minime.
“Siamo al delirio”, ha dichiarato l’Associazione nazionale medici veterinari italiani, che si è rivolta alla stampa con un comunicato chiedendo che “si abbassino i toni dell’informazione e si restituiscano al fenomeno le giuste proporzioni”. Il rischio serio, come ha precisato infatti il presidente dell’Anmvi, Carlo Scotti, è soprattutto che la disinformazione crei reazioni spropositate di fronte a un problema le cui dimensioni non sono affatto quelle gonfiate dai media.
A proposito della possibilità di contagio per gli animali domestici, l’Anmvi ha ricordato che “i decessi si sono verificati in famiglie o individui nei quali la convivenza e promiscuità con gli uccelli infetti era estrema, con probabile inalazione ripetuta di escrementi per la permanenza prolungata negli stessi locali o per un contatto diretto o ingestione di sangue vivo di diversi animali ammalati”. L’intervento si è concluso con qualche battuta sulle possibilità del gatto di casa di incontrare un’anatra selvatica sono limitate alla visione del protagonista di un cartone animato televisivo dei Looney tunes; non ha aggiunto che il noto Daffy Duck è, nei fumetti, eterna vittima di ingiustizie. Più o meno come gli altri volatili che con l’influenza aviaria continuano a scontare la scelta, esclusivamente umana, di tenere animali negli allevamenti intensivi. (21 febbraio)
Fonte: www.enpa.it
Con l'augurio che queste cose abbiano maggiori canali di pubblicità e ascolto. Purtroppo le notizie peggiori sono sempre quelle che hanno i maggiori ascolti!