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Pappagalli

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  1. c'è chi li vende surgelati...chi vende i prekilled, chi li da vivi..etc etc comunque di solito si usano i topoli bianchi, ratti, e per i grandi conigli etc etc Ciao esatto. Il serpente magari sarebbe bene portarlo a una visita veterinaria. Potrebbe avere una costipazione intestinale. In ogni caso per le specie velenifere (es. cobra o vipere) è bene di tanto in tanto dare prede vive e non morte o congelate, ecc.. Alcuni serpenti necessitano di prede vive per ricreare (come in natura ) la cattura e questo vale sopratutto per i serpenti che uccidono con il veleno, in quanto il veleno serve al serpente anche come "succo digestivo". Per altri come per i costrittori può essere a volte pericoloso perché se la preda è più grande o veloce rischia di ferire il serpente. Molti al giorno d'oggi offrono in pasto pezzetti di carne, fegato o pollame (o polpette comunque)è alimentazione sbilanciata in quanto troppo ricca di proteine e fosforo, ma assolutamente povera di calcio, elemento indispensabile per una sana crescita e un corretto sviluppo del complesso apparato scheletrico del serpente.Il topo (Mus musculus) rimane l'alimento migliore, essendo perfettamente bilanciato, perfino il pelo, in quanto non digerito, rappresenta un ottimo elemento per la motilità intestinale. Non va dimenticato infatti che i rettili presentano un metabolismo abbastanza lento e quindi se sovralimentati o alimentati in modo scorretto, oppure allevati in terrari troppo piccoli, che non consentono loro grandi movimenti, spesso vanno incontro a problemi di costipazione intestinale. I giovani serpenti vanno alimentati con topini baby. In seguito le dimensioni delle prede offerte dovranno essere aumentate in base alla crescita dell'animale, fino ad arrivare a giovani ratti per gli adulti. Ciao
  2. Ciao, se hai cardellini puoi fare una miscela di semi giornaliera così composta: -miscela di semi per canarini -10% cardo -10% cicoria -10% lattuga -10% perilla bianca - 2-5% semi di girasole nero Oltre alla miscela di semi, puoi aggiungere pastone, sali minerali, svariati tipi di frutta e verdura ( cavolo, insalata, cetriolo, mela, arancia ecc. ). Durante il periodo riproduttivo è bene magari mettere a disposizione anche semi prativi come centocchio bianco, dente di leone, cicoria selvatica, crispigno ecc. e semi germinati. Il pastone e semi germinati ti consiglio di metterli a disposizione al massimo due volte la settimana. Durante il periodo di cova e svezzamento puoi offrirne anche tutti i giorni in piccoli quantitativi. Anche per i canarini ci sono in commercio misti di semi la cui base è la scagliola con aggiunta di miglio, panico, niger, colza-ravizzone, canapa, lino avena decorticata, perilla e altro. Eisistono però anche altre misture con miscele più bilanciate, composte di una maggior varietà di semi che comprendono anche semi di piante di campo. Importante è che sia sempre "fresco". Ciao
  3. Ciao, ti lascio uno spunto di riflessione: www.pappagalli.ch/Allevare%20allo%20stecco.htm Poi se vuoi tentare ti consiglio prima di documentarti bene e fare un po' di pratica o esperienza con qualcuno che possa farti vedere direttamente e darti tutte le nozioni necessarie. Ciao IN GENERALE !! Alimentare in modo corretto un nidiaceo è impresa tutt'altro che semplice, bisogna non solo aver già avuto esperienza d'allevamento, ma anche avere tanto tempo a disposizione, in quanto, soprattutto se il volatile è ancora implume, necessiterà di continui controlli, frequenti imbeccate, continue pulizie del nido artificiale, ambiente riscaldato. In molti casi è d'obbligo l'uso di gabbie termostatizzate, una sorta di piccole incubatrici in grado di mantenere la temperatura attorno ai 27-30 C°, con una giusta umidità (per non rischiare la disidratazione del futuro pennuto), pena il sicuro insuccesso e il decesso dell'animale nel giro di poche ore. Io eviterei di assumermi questa responsabilità, se non avete la possibilità di dedicargli, almeno, quindici minuti ogni tre-quattro ore per tutta la giornata e per più giorni! (fino a 2 mesi per gli inseparabili!). Particolare cura deve essere posta alla pulizia degli attrezzi con i quali si somministra il cibo, in quanto molto spesso si veicolano con esso germi patogeni (funghi e batteri), causa di gravi enteriti, che determinano l'indebolimento del soggetto o anche la morte. Per non diffondere malattie, dovranno così essere puliti e disinfettati, ogni qualvolta si termina l'imbeccata, o si passa da un animale all'altro. All'inizio è indispensabile affidarsi ai consigli di un allevatore esperto, e magari poter vedere come si fa ed informandosi delle tante difficoltà cui andrete incontro. Successivamente è necessario studiare un serio e responsabile programma di allevamento. Se intrapreso correttamente, l'allevamento a mano di uccelli domestici necessita di molto tempo a disposizione, di denaro, di pazienza ed esperienza. IN GENERALE Sono necessarie delle speciali 'scatole', vere e proprie nursery, dove far soggiornare gli esemplari più giovani. Queste scatole di plastica, di forma rettangolare, hanno la caratteristica d'includere due lampade, del tipo per acquario, di 15 watt ognuna, per permetterne il riscaldamento. Le nursery, se artigianali, devono essere riempite con un asciugamano assorbente, che deve essere sostituito tutti i giorni. A livello professionale è necessaria anche la presenza di un'incubatrice per le uova. I piccoli possono essere alimentati mediante un cucchiaio o una siringa. L'alimentazione mediante cucchiaio é divertente, ma poco produttiva e con la tendenza a sprecare molto cibo. Le siringhe sono invece più adatte. Durante i primi 15 giorni vanno imbeccati 6/7 volte al giorno (circa ogni 2-3 ore) e la temperatura del cibo non deve superare i 45°C (altrimenti c’è il rischio di bruciare il gozzo) e non deve essere inferiore ai 36°C (disturbi di digestione). Il cibo deve essere somministrato con una siringa senza ago o con un catetere. A partire dalla 3 settimana il numero delle beccate deve progressivamente diminuire, mentre la densità del prodotto deve aumentare, e verso i 35 giorni includendo nel cibo i semi scorticati e macinati finemente. Quando i piccoli avranno raggiunto i 45 giorni si procederà con 2 imbeccate al giorno. E' buona norma fornire anche dell'acqua (oligominerale), mediante un contagocce, in ragione di 1-2 gocce dopo ogni imbeccata, sia per prevenire eventuale disidratazione, che per pulire l'interno del becco dai residui di cibo. Durante lo svezzamento fornire quotidianamente vitamine, sali minerali, osso di seppia. Un paio di volte la settimana, mele ben mature o carota. Quando saranno completamente svezzati, smetteremo i schiacciare i semi. In questo stadio sarà buona norma abituare i piccoli a consumare tutta i tipi di semi componenti la miscela. Ricordarsi di : -E' bene ricordare che una volta inumidito il composto si altera con facilità, per cui conviene preparare solo il quantitativo necessario per un'imbeccata, buttando eventuali rimanenze. -Non esagerare con la quantità di alimento somministrata, tenete presente che è meglio imbeccarli poco e spesso, che non il contrario. In ogni caso non nutrirli mai, prima che abbiano digerito completamente quanto avevano nel gozzo. - Man mano che inizieranno a mangiare i semi, ridurremo progressivamente il numero delle imbeccate, fino a cessarle completamente. - Durante lo svezzamento fornire quotidianamente vitamine, sali minerali, osso di seppia. Un paio di volte la settimana, mele ben mature o carota.
  4. Ciao la perilla bianca o scura va bene per i nostri amici volatili se fornita. Una miscela standard è costituita da semi di scagliola , Niger , lino e canapa (per canarini e cardellini). Si possono poi offrire in piccole dosi (ca. 10%) e a parte i cosiddetti semi della salute o condizionatori come la perilla , la cicoria, la lattuga , papavero, semi selvatici ecc. che hanno proprietà digestive e depurative. Generalmente però viene utilizzata comunemente per cardellini. Ciao
  5. Ciao aury, ti pregherei quanto posti o scrivi articoli NON redatti o scritti da te, di citarne sempre le fonti ! In questo caso l'articolo è stato preso dal sito del WPT (World Parrot Trust) che potete trovare qui: http://www.worldparrottrust.org/italia/ Ciao e grazie
  6. Ciao, vi informo che il pastoncino all'uovo va offerto esclusivamente ai nostri amici volatili una o due volte al massimo in settimana. Tutti i giorni può essere offerto durante il periodo di cova e svezzamento dei piccoli, anche qui senza esagerare nelle dosi. Molto gradito sono anche i semi germinati. Ciao
  7. Pappagalli

    Cos'era?

    Ciao, a tale motivo, dato che la maggioranza ancora oggi dei volatili sono di cattura (come detto vi sono alcune che si riescono a riprodurre anche se non facilmente grazie alle balie come i passeri del giappone), vi riporto e vi cito un articlo del med. vet. Gino Conzo: In questi ultimi anni, fortunatamente, si sta dando sempre più spazio informativo sui pappagalli di cattura, sconsigliandone l’acquisto con la speranza che al più presto venga approvato il bando delle importazioni nella CE di pappagalli prelevati in natura, analogamente a quanto è già da tempo avvenuto in altri paesi. Purtroppo non esiste ancora eguale sensibilizzazione nei confronti di tante specie di passeriformi esotici delle quali, ogni anno, migliaia e migliaia di esemplari vengono catturati per soddisfare il “mercato” europeo. Non trattandosi, nella maggior parte dei casi, di specie protette dalla CITES, tale numero non è ben conosciuto, a differenza di quanto avviene per i pappagalli. Tuttavia chiunque sia stato in una stazione di quarantena ha ben presente l’enorme numero di piccoli passeriformi detenuti nelle voliere e gabbie dei locali quarantenari e, soprattutto, il gran numero di essi che giornalmente vi viene a morte. Trattandosi, per lo più, di soggetti di scarso valore economico quasi mai ricevono cure adeguate; molto spesso subiscono lo stress del sovraffollamento, dell’alimentazione inadeguata, della cattiva igiene e del clima avverso che, trattandosi di specie delicate e dall’elevato metabolismo basale, arreca danni molto spesso maggiori di quanto avviene per i già sfortunati pappagalli di cattura. Queste osservazioni possono essere rilevate anche da chi si trovasse ad osservare questi poveri uccelli, spaventati e sofferenti, nei gabbioni delle fiere ed in alcuni negozi di animali. Le specie più comunemente importate appartengono alle famiglie Fringillidae (canarino del Mozambico, cantore d’Africa, cardellino dell’Himalaya, verzellino fronte oro, lucherino testa nera, negrito della Bolivia, varie specie di verdoni e ciuffolotti asiatici, ecc.), Estrildidae (cordon ble, becco di corallo, bengalino, becco d’argento, gola tagliata, coda aceto, domino, cappuccino, ecc.), Ploceidae (passero d’orato e tessitori vari) e Sturnidae (maina comune, gracula religiosa, storno splendente, ecc.). Si tratta di uccelli provenienti da paesi africani, asiatici e sudamericani la cui mortalità può essere elevata già durante il trasporto, ma che diviene particolarmente abbondante nel periodo di quarantena e successivamente ad esso. Verosimilmente vi è un numero forse anche maggiore di soggetti che perisce durante la cattura e, comunque, ben pochi dei soggetti importati sopravvivono al primo anno di cattività. Molti passeriformi di cattura veicolano agenti di malattie pericolose per il pollame e per altri uccelli domestici (salmonellosi, colibacillosi, vaiolo, pseudopeste, influenza aviare, varie parassitosi, ecc.) o per l’uomo (chlamydiosi), rappresentando, quindi, un rischio potenziale per i nostri animali e per noi stessi. Dato l'elevato numero di soggetti presenti in quarantena, i controlli veterinari vengono eseguiti a campione e raggiungono solo una piccola quota degli animali importati. Durante la quarantena, qualora anche un solo soggetto di una partita di migliaia di esemplari venisse riconosciuto portatore di una malattia trasmissibile all’uomo od al pollame verrebbe immediatamente abbattuta l’intera partita dal momento che in genere risulta più dispendioso per l’importatore mantenere i volatili in quarantena (senza poterli vendere) per il periodo (60 giorni) necessario a richiedere un secondo esame di controllo, come è accaduto di recente in una stazione di quarantena italiana (4.000 uccelli abbattuti). Anche se appaiono allegri ed attraenti per i vari colori e per il costo limitato (almeno per molti di essi), si consiglia vivamente di non acquistarli per non alimentare la loro richiesta in un mercato che conduce a morte o a sofferenza tantissimi piccoli volatili. Sebbene alcune specie riescano a riprodursi in cattività, la stragrande maggioranza dei soggetti presenti sul mercato è di cattura; la grande offerta di soggetti selvatici a basso costo non incentiva, infatti, gli allevatori alla riproduzione in cattività di questi uccelli. articolo scritto da :Gino Conzo, Me. Vet. aviario Ciao
  8. Ciao, aury ti ha già ben risposto. La perilla bianca o scura va bene per i nostri amici volatili se fornita. Una miscela standard è costituita da semi di scagliola , Niger , lino e canapa (per canarini e cardellini). Si possono poi offrire in piccole dosi (ca. 10%) e a parte i cosiddetti semi della salute o condizionatori come la perilla , la cicoria, la lattuga , papavero, semi selvatici ecc. che hanno proprietà digestive e depurative. Ciao
  9. Ciao, L'altro ieri, al congresso CITES in corso a Bangkok, e' stata votata l'inclusione dei Cacatua sulphurea (incluse tutte le sottospecie) e dell'Amazona finschi in I Appendice. L'Agapornis roseicollis e' stato invece rimosso dalla II Appendice. I paesi membri CITES hanno 3 mesi di tempo per aggiornare la classificazione ed applicare le nuove normative su queste specie. In Europa bisognerà attendere la pubblicazioen sulla Gazzetta Ufficiale Europea e poi su quella italiana, che nel caso dell'ultimo trasferimento degli Amazona ochrocephala, è avvenuto con oltre 6 mesi di ritardo. Ai possessori delle specie trasferite in I Appendice verrà solo richiesto di denunciarne il possesso al Servizio CITES." Cambia il tutto in caso di nascite e spostamenti. Motivazioni per Cacatua e Amazona: declino notevole popolazioni e perdita habitat. Possibilità maggior controllo sul traffico illegale asiatico (per cacatua) Roseicollis: no impatto su popolazioni selvatiche perchè quasi tutti d'allevamento (anche per mutazioni ovviamente). Ciao Mara
  10. Pappagalli

    Mostra Milano

    Ciao, per vostra informazione questa domenica (10.10.2004) oggi: http://www.alomilano.anet.it/mostre/2004/mo-04.htm Sarò presente all'entrata dell'esposizione (ingresso) dalle 14.00 alle 14.30 dove sarò in attesa anche di altre persone per fare un giro insieme e conoscersi. Se siete interessati.... A presto Mara
  11. Ciao, si è vero ma il problema è che spesso i mangimi non sono stoccati in modo ottimale e pertanto i semi non germogliano bene o sono già infetti da batteri, ecc... Se possibile meglio assicurarsi che le sementi siano "fresce" e soprattutto ben conservate (luogo asciutto a riparo da calore e luce o sole). Ciao
  12. Pappagalli

    Mostra Milano

    Ciao, per vostra informazione questa domenica (10.10.2004): http://www.alomilano.anet.it/mostre/2004/mo-04.htm Sarò presente all'entrata dell'esposizione (ingresso) dalle 14.00 alle 14.30 dove sarò in attesa anche di altre persone per fare un giro insieme e conoscersi. Se siete interessati.... A presto Mara
  13. Ciao, si possono germogliare i cereali integrali non decorticati, il riso integrale, il semi di sesamo e di girasole (anche decorticato), le lenticchie, i fagioli adzuki, i ceci, la soia verde. Non bisogna usare i semi venduti per la semina perché sono quasi sempre trattati. Preparazione: I semi vanno messi a mollo nell’acqua per circa mezza giornata in una ciotola coperta. Vanno poi risciacquati bene, e rimessi scolati nella ciotola coperta senza acqua. Continuare a sciacquarli bene tre volte al giorno. Quando sono pronti, sciacquarli nuovamente e asciugarli leggermente in un panno prima di offrirli ai pappagalli. Lavare bene anche i recipienti. Per ridurre il rischio di contaminazioni di muffe e batteri, si possono disinfettare con il GSE, estratto di semi di pompelmo, una soluzione concentrata da diluire in acqua, in vendita nei negozi di prodotti biologici. Il tutto può essere mischiato con pastoncino all'uovo così da risultare un composto omogeneo e umido. Non lasciare i germogli a disposizione dei pappagalli per più di 2 ore perché si deteriorano velocemente. Ciao
  14. Ciao, puoi utilizzare un prodotto ma che è in vendita solo presso il veterinario aviario (ivomec). l'ivermectina (principio attivo dell'Ivomec) e' una molecola antiparassitaria attiva su numerosi parassiti che possono affliggere gli uccelli. Per le infestazioni da acari e' preferibile ad altri antiparassitari usati in passato perche' notevolmente piu' efficace. Oltre che dall'acaro rosso (ematofago) gli uccelli da gabbia possono essere infestati dagli acari dell'apparato respiratorio (Sternostoma tracheacolum), da quelli cutanei responsabili della rogna (genere Knemidokoptes) e da vari acari plumicoli. Tutti questi parassiti (molto resistenti in ambiente esterno) sono sensibili all'ivermectina per cui il trattamento a base di ivomec (ottenibile con prescrizione veterinaria) e' risolutivo. Per far si che la dose sia adeguata per uccelli di piccola taglia occorre diluire il prodotto. A tale motivo devi rivolgerti al veterinario. L'ivomec diluito con glicole propilenico può essere somministrato per via orale (una goccia per pappagallino) o per via percutanea (ponendo una goccia sulla cute della nuca dopo aver spostato un paio di piume). Il trattamento puo' essere ripetuto dopo 7-10 giorni e successivamente uccelli ed ambiente vanno contollati per osservare eventuali reinfestazioni anche solo in uno o pochi soggetti. Gabbie ed accessori vanno trattati con antiparassitari e gli uccelli possono essere reintrodotti solo alcuni giorni dopo l'avvenuta disinfestazione. In alternativa puoi usare i prodotti spray in commercio ma non sempre sono attivi su tutti gli acari. A scopo preventivo è meglio farlo solo due volte all'anno e non eccedere perché è un medicinale altamente pericoloso se utilizzato incautamente. Ciao
  15. Pappagalli

    Maschio......

    Britney ha ragione. Quando descritto da lei vale ad esempio per i canarini. Qui trovi spiegato con immagine : http://xoomer.virgilio.it/topgloster/Allevamento.htm Diciamo però che non è che la femmina non abbia la pretuberanza, solo che è diversa. Ciao
  16. Pappagalli

    Maschio......

    Ciao, dipende innanzitutto dalla specie di cui si parla di volatile: Es. i pappagalli nella maggioranza non hanno dimorfismo sessuale, in altri bisogna toccare le ossa pelviche , in altri per mutazione di colore (es. femmina rossa e maschio verde), oppure come per gli estrildidi o altri volatili dal piumaggio, dalla differenza nella cloaca, dal canto, ecc.. Insomma in breve dipende da tantissimi fattori, dalla specie, età, ecc.. Ciao
  17. Pappagalli

    Tortore Diamantine

    Ciao e benvenuta Le tortore diamantine (Geopelia cuneata) come altri volatili possono essere portatrici di malattie o nei peggiori casi di "zoonosi" (malattie trasmissibili all'uomo). I volatili sono soggetti a numerose malattie e dai sintomi descritti è impossibile senza un esame, risalire con certezza a una diagnosi. Questa qualità normalmente è nelle esposizioni spesso malvoluta perché ritenuta portatrice di malattie varie. Se è vero che possono contrarre malattie quali la malattia di Newcastle (http://crev.regione.veneto.it/newcastle.html), è anche vero che le normali norme igieniche possono contribuire a rendere tali animali indenni da questa pericolosa patologia. Qui trovi alcune malattie principali aviarie : http://www.teodora.it/malattie%20aviarie.htm Ora, in questi casi è bene tenere una norma igenica molto restrittiva cioè, qualora tocchi le tortore o volatili esterni, non curati né seguiti da veterinario, meglio al rientro in casa cambiare subito panni, scarpe, effettuare una doccia e lavarsi bene e mettere panni puliti. Vi sono malattie trasmissibili infatti per contagio aereo, virus, batteri che si anninado tra i panni, scarpe, sotto le unghie, ecc.. Questi accorgimenti sono necessari e da effettuare anche dopo la visita di uno zoo, parco, mostra ornitologa o in caso di introduzione di nuovi soggetti, e osservare una rigorosa norma di quarantena, oltre l'igene. Personalmente ti consiglierei di contattare subito un veterinario aviario e spiegare la situazione. Ciao
  18. Ciao, ottimo, tienici informati. Riguardo i veterinari aviari è quasi inutile scrivergli perchè spesso non guardano la posta elettronica, dato che lavorano tutto il giorno e come lavoro credimi, è assai stressante quindi poi passare altre ore al pc non è il loro pane quotidiano ;) Migliore è sempre telefonare. Ciao
  19. Ciao, innanzitutto benvenuta. ;) Ho sempre avuto anch'io passione, oltre che per i volatili in generale e particolar modo i psittacidi, per i rapaci. Purtroppo però sono cosciente che non avrei modo né tempo per seguire animali simili che richiedono cure e conoscenze particolari, quindi in un certo senso cerco di non incentivarne il possesso ma di dare solo informazioni. Si vede che sei appassionata e mi farebbe piacere approfondire l'argomento e magari potresti preparare delle schede che potremmo immettere sul sito. Complimenti per i dipinti e il "piccolo zoo". Ciao
  20. Ciao, io direi di contattare un veterinario aviario. Non è che gli altri veterinari non siano bravi, ma sarebbe come richiedere aiuto per un elefante a chi si occupa di cani. Vi sono veterinari aviari specialisti che studiano e si occupano solo di volatili. Anche se non ve ne è uno nella tua regione, puoi contattarne uno qualsiasi che eventualmente ti darà un nominativo di chi può aiutarti nella tua regione o quello più vicino. Il problema all'occhio a mio avviso non è da sottovalutare ! Cerca di non usare ovatta ma carta da cucina dove lo tieni. Disinfetta e pulisci sempre bene l'ambiente in cui vive e dorme. Altro consiglio che posso darti è di utilizzare non un collirio a goccie ma una pomata oftalmica. Ciao
  21. Questo rondinotto è proprio così, anche se ha tutte le piume/penne e gli occhi aperti; il resto lo descrive perfettamente! Come posso nutrirlo? Non mi è molto facile procurarmi insetti, di sicuro non tutti quelli che servirebbero! Gli sto dando dei piccolissimi pezzettini di pollo lesso, come ho fatto con successo (nel senso che sono riuscita a farli diventare adulti!) anni fa con dei passerotti. Mi puoi consigliare qualcosa di casalingo ma più adatto? Ho scritto alla Lipu ma ancora non mi hanno risposto. Secondo te ogni quanto devo nutrirlo? Grazie infinite! Ciao, l'articolo da te citato mi sembra ben fatto e dà utili consigli. Se dici che è già tutto piumato e con occhi aperti (*per piumato intendo penne e piume , con livrea quasi adulta) sicuramente è già quasi autosufficiente, è siamo alla fase dello svezzamento finale (periodo più difficile). Ma se le penne e piumino sono ancora racchiuse nel calamo e non sviluppate completamente allora avrà ca. 2 settimane. L'alimentazione adatta la trovi nei negozi per animali dove è possibile trovare dei pastoni. Quando i piccoli hanno gli occhi aperti le penne, si aggiungono insetti alla dieta (tarme della farina decapitate) oltre l'apposito pastone che andrà inumidito rendendolo un po' soffice con acqua. E' bene alternare cibo e acqua somministrandola nello stesso modo. Per la frequenza dei pasti bisogna dare cibo fino a che il pulcino cessa di chiederne. Nella prima settimana di vita si nutrono ogni 15 minuti durante tutto il giorno (per 12 ore, dall'alba al tramonto). Poi si diminuisce la frequenza da ogni 15 minuti a mezz'ora a ogni 2 ore quando il piccolo raggiunge le 2 settimane di vita. Controlla ma essendo già tutto piumato* dovrebbe richiedere ogni 3 ore (dall'alba al tramonto) altrimenti va dato in ragione di frequenza di quanto precedentemente scritto. Dopo ogni pasto pulire il volatile con una salvietta dai resti di cibo. Quando il pulcino inizia a uscire dal nido dovrai lasciare dei piattini con acqua e cibo per incoraggiarlo a mangiare da solo e diventare autosufficiente (attenzione a non lasciare ciotole d'acqua alte dove possa annegarvi!) A questo puoi aggiungere pezzettini di carne e camole o lombrichi che puoi trovare presso un punto vendita per pesca. Riguardo al pastoncino si può acquistare in un negozio di animali (anche quello tipo canarini va bene) oppure puoi prepararlo fresco ogni giorno e conservato in frigo tra un pasto e l'altro. Nel caso non si abbia subito la possibilità di acquistare il prodotto è possibile preparare il pastoncino anche in casa. Basta miscelare in parti uguali il tuorlo di 1 uovo sodo (mettere l'uovo in un tegame con acqua fredda e fare bollire almeno 15 minuti), ricotta di latte vaccino e semolino aggiungendo acqua quanto basta per ottenere un pastoncino morbido che andrà somministrato con una siringa senza ago o con una palettina. Non va mai usato freddo.! Ora non essendo bene a conoscenza di come è il piumaggio quindi non vedendo non posso giudicare l'età del pulcino, puoi regolarti a dipendenza con quanto scritto sopra. E’ opportuno in ogni caso sottoporre il trovatello a visita veterinaria AVIARIA ed eventualmente affidarlo a un Centro di Recupero Fauna Selvatica dove avrà la possibilità di esercitarsi in voliera prima del rilascio. Ciao
  22. Ciao, in qualunque caso anche se caduti dal nido o con problemi, vanno soccorsi ma poi nel limite delle possibilità vanno assolutamente reintrodotti in natura ! Ricordo che tutta la fauna selvatica compreso i volatili autoctoni, sono PROTETTI da una legge ! Pertanto una cattura ed eventuale detenzione non autorizzata da enti speciali, comporta rischio di multe... Ciao
  23. Se vi è sufficientemente spazio... si ! Perô ricorda che entrambi hanno anche il loro carattere quindi, ... dipenderà poi anche da loro. Il problema è dividere forse per l'alimentazione
  24. Ciao, si fa bene ad ammollare il pastone con un po' d'acqua eventualmente anche succo di frutta (poco!). Possibilmente daglielo un po' tiepido. Merlo e Quaglia ? Non saprei veramente ma non credo intercorrano legami particolari o pericolosi ... Ciao
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