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Gerry

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  1. Gerry

    Piccione Ferito

    Ogni centro lipu aiuta... prova a chiedere se il centro lipu di siciglia possono venire a prendere, oppure se lo potresti lasciare nell'oasi lipu in sardegna... (prova a chiedere) Intanto come sta il piccione?
  2. Gerry

    Lipu..

    è vero sul fatto che non vengono accettate alcuni uccelli su alcuni centri lipu, ma sono centri lipu di uccelli marini, ma sono centri vicini al mare... credo però che a Milano si possa mandare tutti gli uccelli... comunque la lipu non li tiene per sempre in gabbia, loro gli controllano, li curano, li coccolano, gli danno da mangiare, da bere , gli lasciano nelle oasi controllati contro i cacciatori , in modo che possino stare a contatto con la natura e i loro simili. piuttosti vai sul sito ufficiale della lipu, prima di dire che la lipu è una agenzia che non serme a nulla... X stefi: ti consiglio di andare sul sito ufficiale della lipu, ed andare su "oasi e centri lipu", magari avrai un centro più vicino a casa tua... sarebbe: http://www.l**u.it/o***/defa***.a*p(spero che si possa fare mettendo gli asterischi) (e spero di non andre fuori dal sito)
  3. Gerry

    Piccione Ferito

    ho avuto una esperienza simile... ed ho contattato la LIPU, loro l'hanno aiutato... ci sarebbe un in Siciglia= C.R.F.S. ENNA un altro nel Lazio=centro habitat meditteraneo-ostia lido Lazio=C.R.F.S. bio parco di Roma. sono i più vicini... mi dispiace ma in sardegna non c'è nessun centro, c'è solo un oasi. comunque se ha bisogno di informazioni: sito ufficiale della lipu + oasi e centri lipu. (non posso dare l'indirizzo del sito, per le regole dettate dal forum).
  4. Gerry

    Piccione Ferito

    ti cinsiglio di contattare la LIPU
  5. Gerry

    Lipu..

    io faccio parte della lipu... ti consiglio di contattare la lipu e chiederle... accettiamo ucceli di qualsiasi tipo. No... lo devi mandare alla lipu prima... dovranno fare dei controlli (niente di doloroso)se ha qualche malattia (nessuna persona disesperta sa dire esattamente se un uccello è malato), poi lo lasceranno libero nel suo abitat naturale (se è un corvo o cornacchia l' abitat non è la città). le do ragione... guarda io non faccio parte del centro lipu di milano... però credo che lo dovresti portarlo tu. (se tu dici alla lipu come si chiama il corvo, gli agenti lo chiameranno come l'hai chiamato tu (se ti posso dare del tu?) se tu dici che i tuoi genitori non ti possono accompagniare, è probabile che verranno a prendere Natis.
  6. Gerry

    Calopsite Imbambolate

    ..... quello grigio è sicuramente maschio... SCUSA mi ero dimenticato: i calopsita in coppia sono molto più silenziosi e fermi.... comunque sono dei bellissimi calo'
  7. Gerry

    Il Trespolo

    se devo dire la verità io non tengo mai Poly (il mio calo) su un trespolo, me c'è gente che lo fa... ma se lo posso dire un psittacide odia essere legato (come tutti gli uccelli)
  8. Gerry

    Consiglio

    Le dimensioni minime della gabbia per una coppia di calopsitte sono: 90cm x 60cm x 60 cm, e sono proprio minime perchè a mio avviso la gabbia dovrebbe essere molto più grande. ps: Gerald devi citare le fonti da dove trai gli articoli, grazie. scusate, ma sul trespolo i pappagalli non hanno una piccola catena che si allaccia ad una zampa??? io non posso farlo volare per l'appartamento, mi scapperebbe da qualche finestra... le calo' non piace essere incatenati, le consiglio di costruire una voliera, se ha una villa, oppure comprare un Ara, ma quelli grandi sono costosi: Grandezza : 87 cm Età : può raggiungere i 80 anni. Colorazione : fronte e corona verdi, gola nera, guance nude bianche e orlate da piccole piume nere, becco nero e iride gialla. Dorso blu, parti inferiori gialle. Appendice/CITES : 2 Dimorfismo sessuale : inesistente. I giovani hanno la coda più corta e l'iride marrone scura. Diffusione : Vive nelle foreste tropicali e nei boschi di palma che si sviluppano lungo il corso del fiume in un areale vasto nel territorio del Sud America (Panama, Colombia, Ecuador, Perù, Venezuela, ...). Carattere : L'Ararauna è il classico pappagallo da "circo". Vivace e a volte rumoroso, specialmente nella mattina presto e la sera tarda. Si addomestica con facilità. Molto curioso, adora rosicchiare i rami e ceppi d'albero. Può convivere con altri grandi pappagalli. Adora fare il bagno o farsi spruzzare. E' in grado di compiere esercizi di destrezza e precisione, ed apprende con facilità. Alimentazione : in generale semi, noci, frutta, semi germinati, verdura e vegetali vari. Allevamento : l'allevamento inizia in aprile; il pappagallo tende ad essere nervoso ed aggressivo quindi bisogna essere prudenti. Vengono deposte da 1-3 uova, occasionalmente 4. Spesso non sono tutte fertili. L'incubazione dura da 25-27 giorni e il periodo di svezzamento dei piccoli è di 12 settimane ma dovrebbero avere la possibilità di rimanere per un periodo maggiore con i genitori. Il nido deve avere dimensioni di almeno 55 x 70 x 100 cm ca. con diametro di foro d'entrata di 22 centimetri. Stato attuale : E' ancora comune, ma tendenzialmente in declino a causa della cattura per il commercio, ma soprattutto a causa della distruzione della foresta tropicale. Facilità di reperimento in commercio : facile. [www.p********i.ch/a**%20ar******.htm (spero che faccio la cosa giusta)] oppure ara piccole: Grandezza : 60 cm Età : può raggiungere i 50 anni. Colorazione : piumaggio verde, fronte, corona, spalle e calzoni arancione, piume ali azzurre, becco nero. Appendice/CITES : 1 Dimorfismo sessuale : inesistente. Nei giovani è assente la corona e il colore arancio è ristretto alla fronte. Diffusione : Vive nelle boscaglie aride della Bolivia centrale, nei dipartimenti di Santa Cruz, Cochabamba e Chuquisaca e Potosì. Carattere : è un pappagallo vivace e mediamente rumoroso. Inizialmente molto timido impara ben presto a prendere confidenza. Ama giocare e abbastanza facile da addomesticare. Adora rosicchiare tutto quello che capita sotto il potente becco, come rami freschi. Discreto parlatore. Alimentazione : in generale semi, noci, mais, frutta, verdura, semi germinati e vegetali. Aggiungere supplementi di minerale durante l'allevamento. Non ama stare in gabbie, quindi è consigliabile una gabbia/voliera che si possa utilizzare anche come trespolo. Allevamento : l'allevamento inizia principalmente in maggio. La sistemazione deve essere in una voliera molto ampia con una parte riparata interna. Il nido deve avere dimensioni di ca. 35 x 35 x 80 cm, od in un ceppo con un diametro interno di 35 cm. Le uova deposte generalmente sono 2-3. In alcuni casi 3-4. Durante l'accoppiamento il pappagallo può diventare aggressivo verso l'allevatore. Non adora spesso bagnarsi. E' possibile tenerlo in comune con altre specie di pappagalli. Stato attuale : è in pericolo di estinzione, a causa della distruzione dell'habitat, cattura e commercio. Inoltre viene cacciato perché ritenuto un flagello per le piantagioni di mais e noccioline. Facilità di reperimento in commercio : difficile. [www.p*******li.ch/a**%20rubro****s.h**] naturalmente ci sono tanti altri di ara: Ara giacinto,Anodorhynchus hyacintius,Ara ararauna,Ara ararauna,Ara aliverdi,Ara chloroptera,Ara militare (3),Ara militaris (3),Ara rossa e gialla,Ara macao ,Ara golablu,Ara glaucogularis Non esistono solo are di taglia grande, ma anche are di piccola taglia come : Ara fronterossa,Ara rubrogenys, Ara maracana o d'illiger, Ara dal collare,Ara auricollis,Ara nobile (3),Ara severa (2),Ara testablu,Ara couloni,Ara manilata,Ara ventrerosso poi, se non le piaciano le ara può smpre comprare altri pappagalli (psittacidi) di dimensione piccola con gabbia abbastanza grande per far volare l'uccello (ogni uccello deve volare). .....
  9. Gerry

    Consiglio

    Le dimensioni minime della gabbia per una coppia di calopsitte sono: 90cm x 60cm x 60 cm, e sono proprio minime perchè a mio avviso la gabbia dovrebbe essere molto più grande. ps: Gerald devi citare le fonti da dove trai gli articoli, grazie. Se devo dire la verità la gabbia che ha descritto è per una coppia...(o anche per uno, ma 1 calo non sfrutta tutto quello spazio) per 1 calo' va bene anche la gabbia come ho descritto io (prima ho fatto uno sbaglio= 1-2 calopsitta). riguardo da dove traggo gli articoli devo per forza emettere l'indirizzo del sito, quindi infraggo le regole.
  10. Gerry

    Consiglio

    ciao scusa.... ma è meglio e più igienico il trespolo o la gabbia??? se è un calopsitta (come il mio) che è allevato a mano allora il trespolo( ma ai calopsitta piace volare quindi non sarà tutto il giorno sul trespolo)... se vuoi fai come me: di giorno lo lascio libero (cioè lo metto sul trespolo e dopo qualche mezzoretta fa un giretto e ritorna sul trespolo), e di sera (verso le 19:00) mettilo in gabbia (con dimensioni minime: 1-2 calopsite= altezza : minimo 50 cm; larghezza : minimo 40 cm; lunghezza : minimo 60 cm). (il mio va da solo in gabbia di sera). ti metto anche un file qui sotto: Descrizione La calopsitta sicuramente è da considerare tra i piccoli psittacidi quello più diffuso, dopo gli ondulati (Cocorite), anche tra i non allevatori, e sicuramente il più rustico. Non ha grandi pretese alimentari e ambientali ne richiede particolari cure . Si adatta molto bene ai climi italiani che può essere tranquillamente allevato all'aperto su quasi tutto il territorio nazionale. Originario delle zone ai bordi dei deserti dell'Australia,dove può ancora trovare facilmente acqua, nidifica normalmente in alberi cavi, nel periodo umido dell'anno corrispondente alla nostra primavera,deponendo in media da 3 fino a 8 uova, tipicamente 5. che schiudono dopo 21 giorni di incubazione. Provvedono alla cova entrambi i genitori alternandosi nel compito. Vive in gruppi spesso numerosi e a differenza degli altri pappagalli che sono prevalentemente degli arrampicatori, è un buon volatore. Si nutre prevalentemente di semi e frutta non disdegnando erbe ed insalata tenera. Si affeziona facilmente all'uomo, e se preso molto giovane, impara a scandire le parole con una voce molto chiara connettendo a mio avviso il significato delle parole. Vive mediamente quindici forse anche 20 anni . Caratteristiche Lunghezza da adulto ca. 30-32 cm Peso approssimativo 80-105 g. Colore grigio intenso, con copritrici alari bianche, la coda molto lunga, e il codione presentano striature a lisca di pesce, molto marcate nella femmina e meno nel maschio, la testa ed il collo sono giallo chiaro nel maschio adulto, grigio screziato di giallo nella femmina, entrambi hanno sulle guance un emblema rosso arancio quasi rotondo nel maschio, con bordi meno regolari nella femmina. I giovani sono simili alla femmina. Esperienze di allevamento Come già detto non riveste particolari problemi, riproducono facilmente sia in autunno in ambiente domestico, sia in primavera all'aperto. Allevano per conto loro e possono essere posti in voliera con altri uccelli anche molto più piccoli, quali esotici e canarini, essendo molto tranquilli e socievoli. Amano molto fare il bagno, sprecano tanto mangime, bevono poco, non è pertanto facile curarli in caso di malattia. Sono peraltro molto robusti e non si ammalano facilmente, in 10 anni di allevamento, ho solo notato, un caso di verminosi intestinale dovuta a nematodi ascrivibili alla Capillaria, facilmente diagnosticabile con esame al microscopio delle feci, curata con composto commerciale a base di >Tetramisole< normalmente utilizzato per i colombi ed un caso di invasione della cera del becco e delle membrane perioculari di acari simili all'acaro della scabbia che colpisce l'uomo. In questo caso la cura si è basata su un composto farmaceutico oleoso per uso umano : il >Mitigal< con il quale spennellavo 2 volte al giorno le zone colpite, coadiuvato con alcuni bagni forzati con il >Bagno-Candioli< che risulta ottimo per prevenire e curare infestazioni parassitarie di tutti gli uccelli in genere. Per prevenire l'insorgenza di verminosi intestinali, da tempo, per consiglio di un allevatore del sud America, dedito all'allevamento di amazzoni in particolare ed vari conuri, sono solito con frequenza quindicinale somministrare come cibo del riso leggermente lessato con cipolla ed aglio. Può andare bene anche il mais trattato allo stesso modo, ma il riso è a mio avviso più gradito agli psittacidi di origine australiana ed afro-asiatica. In prevalenza si nutrono di semi oleosi prediligendo il girasole, non disdegnano comunque qualche spaghetto debolmente cotto, qualche boccone di pane in particolare durante il periodo del imbeccamento, inumidito con acqua o latte. Si raccomanda anche di somministrare della frutta, risultano ottime mele pere e quanto altro, bacche di sottobosco, ed insalata che se commerciale deve essere molto ben lavata e scolata. Riproduzione Personalmente riproduco in ambiente domestico, non molto freddo, per poter anticipare le cove in modo di avere i soggetti finiti per il periodo delle mostre ornitologiche, che come tutti sanno è da fine settembre a dicembre. A prescindere dal fatto che la gabbia da utilizzare più grande è, meglio stanno i soggetti. Utilizzo per i calopsitta le volierette da cm. 120x40x40 nelle quali inserisco le coppie verso la fine di settembre inizio ottobre, dopo circa 15 giorni applico alla medesima il nido a cassetta delle dimensioni L, P, H, circa 30 x 20 x 20 con foro di ingresso di circa 6 cm. con il fondo ricoperto di uno strato di cm.2 di segatura, preventivamente trattata (almeno 15 giorni prima) con insetticida e quindi con Steramina per evitare il pericolo di acari e di germi patogeni. Scelgo per la riproduzione soggetti che abbiano almeno 18 mesi di vita; i calopsitta riproducono anche già a 10 - 12 mesi, ma esperienze passate mi hanno fatto desistere da questa pratica: spesso utilizzando soggetti troppo giovani la femmina ha qualche problema a deporre le uova, inoltre soggetti ancora non maturi spesso abbandonano le uova, o non imbeccano i piccoli appena nati. Dopo 1 o 2 settimane le femmine cominciano a deporre le uova. La deposizione è a giorni alterni e sono normalmente 5. La femmina comincia a covare solitamente dopo il secondo uovo, il maschio si alterna alla cova con la femmina durante il giorno mentre l'incombenza è totalmente a carico della seconda durante la notte. La cova come già ribadito dura dai 20 ai 21 giorni dopo i quali nascono i pullus totalmente implumi. Siamo soliti quando i nati hanno circa 10 - 15 giorni, in particolare se la nidiata è completa, ovvero sono schiuse tutte e cinque le uova aiutare i genitori nell'imbeccamento dei piccoli. Per fare ciò utilizziamo una normale siringa da 5 o 10 cc. preventivamente allargata con un saldatore a punta dove normalmente viene montato l'ago, per permettere una più graduale uscita del miscuglio usato per l'alimentazione. Questo è composto inizialmente da preparati commerciali quali il > Nutribird g21 < della > Versele-Laga < o in alternativa con il corrispondente della > Chemi-vit <, sono entrambi ottimi; poi passiamo a preparati fatti in casa con pastoncino commerciale tipo >Bianco fiore < aggiungendo miele d'api, un pò di destrosio e qualche goccia di >Tutto-vitamine< (Formenti) oppure l'ottimo >Pappa-miel< che già contiene il miele, o in alternativa il >Morbido-Super< tutti di produzione > Chemi-vit <,questi vanno somministrati ad una temperatura prossima ai 35-40° C. per evitare l'ipotermia (abbassamento della temperatura corporea), e resi sufficientemente liquidi per permetterne la fuori uscita dalla siringa ed eventualmente setacciati prima del mescolamento con un colino, ottimo quello per camomilla, a rete fine. In alternativa si può frullare il tutto. Per inumidire il miscuglio utilizziamo solitamente del succo di mela o di altri frutti, quali i cachi, pere . scusa perche nella descrizzione di cosa fanno i miei calopsitta, parlo in singolare... il secondo è insieme all' altro quando li lascio liberi. ci sarebbe un sito ufficiale che parla di Calopsite(ed è anche bello (e contiene un forumino(è un piccolo forum dove puoi chiedere tutto sui calopsitte(e io co sono escritto))))... ti potrei spedire l'indirizzo nei tuoi MP ma mi devi dare il permesso... (il forum non vuole che ti do i indirizzi di siti se non sui MP).
  11. Gerry

    Pitone

    ti do un po' di file sul pitone: Nome comune: PITONE (Inglese: python) Nome scientifico: Python reticulatus (pitone reticolato); P. sebae (pitone di Seba); P. regius (pitone reale); P. molurus (pitone tigrato); P. spilotes (pitone diamantino). Famiglia: Boididi (Boidae) Ordine: Serpenti (Serpentes) Classe: Rettili (Reptilia) A cura di Stefania Busatta CARATTERISTICHE: Il pitone è un possente serpente che può raggiungere anche i 10 m di lunghezza. La testa è piuttosto sviluppata e ben distinta dal resto dal collo. I denti sono grandi a forma di uncino. Gli occhi sono relativamente piccoli con pupilla verticale. Durante i sinuosi spostamenti il pitone utilizza la coda, piuttosto tozza, per ancorarsi con sicurezza ai rami. La coda ha quindi una funzione prensile. Gli appartenenti a questa famiglia posseggono degli organi di senso sul labbro superiore che esternamente appaiono come delle depressioni: è accertato che tali organi permettono di rilevare il calore e quindi di localizzare le prede a sangue caldo. La livrea del pitone presenta colori estremamente vivaci con splendidi disegni geometrici e le scaglie sono piuttosto piccole (la colorazione e la tipologia delle scaglie rendono la sua pelle pregiata). VITA ED ABITUDINI: Le specie più grandi sono soprattutto terrestri e vivono nelle savane cespugliose o nelle foreste, e molto spesso lungo i fiumi, dimostrandosi degli ottimi nuotatori. Il pitone trascorre la giornata tra i tronchi cavi o in cavità fabbricate da altri animali. Le specie più piccole vivono tra gli alberi, e sono, quindi, arboricole. La notte rappresenta il momento migliore per uscire dai nascondigli e cacciare. La dieta di questo grosso serpente costrittore comprende mammiferi di medie dimensioni, anche se i pitoni più lunghi possono assalire anche vitelli e antilopi. La preda dapprima viene azzannata, poi progressivamente soffocata tra le spire, grazie alla potente muscolatura. Come gli altri Boidi, anche il pitone inghiottisce le proprie prede intere: così durante la digestione rimane completamente immobile ed indifeso. La capacità del pitone di deglutire prede di grandissime dimensioni è stata nel tempo esagerata: anzi, sembra che il serpente valuti la mole della potenziale preda e non l’attacchi qualora le dimensioni siano troppo grandi (ad esempio un uomo o un erbivoro delle medesime dimensioni). Al contrario occasionalmente il pitone reticolato, il più grande, ha incluso nel proprio menù animali temibili, come la pantera. La femmina, dopo aver deposto le uova nel nido (tutti i pitoni sono ovipari), le cova, scaldandole tra le spira (in questa fase la temperatura del corpo materno può superare quella dell’ambiente circostante). Durante tutto il periodo della cova, 10-12 settimane, la madre è sulla difensiva, ed anche se non aggressiva, spalanca la bocca ferocemente mostrando i notevoli denti. Il pitone è una specie piuttosto longeva, e può raggiungere anche i 30-35 anni. Tra le specie più note ricordiamo: le specie africane, quali il pitone di Seba (Python sebae), lungo fino a 7 m circa, e il pitone reale (Python regius), fino a 2 m; tra le specie asiatiche, ricordiamo il pitone reticolato (Python reticulatus), cui appartengono gli esemplari di maggiori dimensioni, lunghi sino a 10 m, il pitone delle rocce indiano o pitone tigrato (Python molurus), che può raggiungere anche i 7 m di lunghezza; la specie australiana, che non supera i 2,40 m, è il pitone diamantino (Python spilotes), il cui nome deriva dalla livrea iridescente. DOVE E’ POSSIBILE INCONTRARE IL PITONE: Questo possente serpente predilige habitat umidi e ricchi di vegetazione. I pitoni abitano esclusivamente l’Africa, le Filippine e l’Australia. In Africa possiamo incontrare il pitone di Seba e il pitone reale; in Asia vivono il pitone reticolato, il pitone tigrato; spostandoci in Australia possiamo ammirare il pitone diamantino. CURIOSITA’: Il pitone non è un serpente aggressivo, ma se si trova senza via di fuga si difende vigorosamente. Nessuno può controbattere la forza dei grossi esemplari, ma anche i più piccoli possono provocare delle ferite notevoli. Da: Gerrald_Durrel
  12. Ti do un po' di file: PITONE Nome scientifico: Python reticulatus (pitone reticolato); P. sebae (pitone di Seba); P. regius (pitone reale); P. molurus (pitone tigrato); P. spilotes (pitone diamantino). Famiglia: Boididi (Boidae) Ordine: Serpenti (Serpentes) Classe: Rettili (Reptilia) A cura di Stefania Busatta CARATTERISTICHE: Il pitone è un possente serpente che può raggiungere anche i 10 m di lunghezza. La testa è piuttosto sviluppata e ben distinta dal resto dal collo. I denti sono grandi a forma di uncino. Gli occhi sono relativamente piccoli con pupilla verticale. Durante i sinuosi spostamenti il pitone utilizza la coda, piuttosto tozza, per ancorarsi con sicurezza ai rami. La coda ha quindi una funzione prensile. Gli appartenenti a questa famiglia posseggono degli organi di senso sul labbro superiore che esternamente appaiono come delle depressioni: è accertato che tali organi permettono di rilevare il calore e quindi di localizzare le prede a sangue caldo. La livrea del pitone presenta colori estremamente vivaci con splendidi disegni geometrici e le scaglie sono piuttosto piccole (la colorazione e la tipologia delle scaglie rendono la sua pelle pregiata). VITA ED ABITUDINI: Le specie più grandi sono soprattutto terrestri e vivono nelle savane cespugliose o nelle foreste, e molto spesso lungo i fiumi, dimostrandosi degli ottimi nuotatori. Il pitone trascorre la giornata tra i tronchi cavi o in cavità fabbricate da altri animali. Le specie più piccole vivono tra gli alberi, e sono, quindi, arboricole. La notte rappresenta il momento migliore per uscire dai nascondigli e cacciare. La dieta di questo grosso serpente costrittore comprende mammiferi di medie dimensioni, anche se i pitoni più lunghi possono assalire anche vitelli e antilopi. La preda dapprima viene azzannata, poi progressivamente soffocata tra le spire, grazie alla potente muscolatura. Come gli altri Boidi, anche il pitone inghiottisce le proprie prede intere: così durante la digestione rimane completamente immobile ed indifeso. La capacità del pitone di deglutire prede di grandissime dimensioni è stata nel tempo esagerata: anzi, sembra che il serpente valuti la mole della potenziale preda e non l’attacchi qualora le dimensioni siano troppo grandi (ad esempio un uomo o un erbivoro delle medesime dimensioni). Al contrario occasionalmente il pitone reticolato, il più grande, ha incluso nel proprio menù animali temibili, come la pantera. La femmina, dopo aver deposto le uova nel nido (tutti i pitoni sono ovipari), le cova, scaldandole tra le spira (in questa fase la temperatura del corpo materno può superare quella dell’ambiente circostante). Durante tutto il periodo della cova, 10-12 settimane, la madre è sulla difensiva, ed anche se non aggressiva, spalanca la bocca ferocemente mostrando i notevoli denti. Il pitone è una specie piuttosto longeva, e può raggiungere anche i 30-35 anni. Tra le specie più note ricordiamo: le specie africane, quali il pitone di Seba (Python sebae), lungo fino a 7 m circa, e il pitone reale (Python regius), fino a 2 m; tra le specie asiatiche, ricordiamo il pitone reticolato (Python reticulatus), cui appartengono gli esemplari di maggiori dimensioni, lunghi sino a 10 m, il pitone delle rocce indiano o pitone tigrato (Python molurus), che può raggiungere anche i 7 m di lunghezza; la specie australiana, che non supera i 2,40 m, è il pitone diamantino (Python spilotes), il cui nome deriva dalla livrea iridescente. DOVE E’ POSSIBILE INCONTRARE IL PITONE: Questo possente serpente predilige habitat umidi e ricchi di vegetazione. I pitoni abitano esclusivamente l’Africa, le Filippine e l’Australia. In Africa possiamo incontrare il pitone di Seba e il pitone reale; in Asia vivono il pitone reticolato, il pitone tigrato; spostandoci in Australia possiamo ammirare il pitone diamantino. CURIOSITA’: Il pitone non è un serpente aggressivo, ma se si trova senza via di fuga si difende vigorosamente. Nessuno può controbattere la forza dei grossi esemplari, ma anche i più piccoli possono provocare delle ferite notevoli. da: Gerrald_Durrel
  13. Gerry

    Maschio O Femmina?

    se hai bisogno di altro: clicca qui (spero di non andare fuori, anche perchè è un indirizzo di questo sito)
  14. come le cornacchie (solitamente mangiano anche i piccioni, ma non si vede in Italia, più che altro in Russia)
  15. Gerry

    Aviaria..

    difficile che un piccione prende l'avaria.... comunque se si vede un piccione malato o morto, bisognia obligatoriamente lavare le mani (consigliato 2 volte). (penso che tutti, anche se non hanno visto un piccione, si lavano le mani).
  16. Gerry

    Incubatrice

    non mi è chiara la domanda...
  17. in America una lampada uv costa 8$ (non so qunt' è in italia)
  18. Gerry

    Consiglio

    io ho 2 calopsite... e sono meravigliosi stanno attaccati a me tutto il giorno... te lo consiglio anche io.
  19. Gerry

    Calopsite Imbambolate

    ti vorrei dire anche che i calopsitta sono molto vivaci (se sono maschi adulti). io ho 2 calopsita (di cui uno maschio), che mi svegliono alle 5 di mattina con i loro canti. se mi potresti mandare una foto ti potrei aiutare di più.
  20. come dice Marco il merlo può vivere fino a 30 (in casi rarissimi). Però in media il merlo vive fino a 15 anni, se trattato bene anche 20 anni.
  21. bisogna stare tranquilli i piccioni sanno volare per lungo tempo... si sarà rifugiato i un luogo lontano dalla città, lontano dal traffico, per far "riposare" le zampette.
  22. Gerry

    Calopsite Imbambolate

    potrbbero essere enrambi femmine... (ogni femmina ha un carattere simile) oppure potrebbero essere ancora immaturi (cioe essere, diciamo così, pulcini) comunque ti mando una lista: Calopsitta Nimphicus Hollandicus Descrizione La calopsitta sicuramente è da considerare tra i piccoli psittacidi quello più diffuso, dopo gli ondulati (Cocorite), anche tra i non allevatori, e sicuramente il più rustico. Non ha grandi pretese alimentari e ambientali ne richiede particolari cure . Si adatta molto bene ai climi italiani che può essere tranquillamente allevato all'aperto su quasi tutto il territorio nazionale. Originario delle zone ai bordi dei deserti dell'Australia,dove può ancora trovare facilmente acqua, nidifica normalmente in alberi cavi, nel periodo umido dell'anno corrispondente alla nostra primavera,deponendo in media da 3 fino a 8 uova, tipicamente 5. che schiudono dopo 21 giorni di incubazione. Provvedono alla cova entrambi i genitori alternandosi nel compito. Vive in gruppi spesso numerosi e a differenza degli altri pappagalli che sono prevalentemente degli arrampicatori, è un buon volatore. Si nutre prevalentemente di semi e frutta non disdegnando erbe ed insalata tenera. Si affeziona facilmente all'uomo, e se preso molto giovane, impara a scandire le parole con una voce molto chiara connettendo a mio avviso il significato delle parole. Vive mediamente quindici forse anche 20 anni . Caratteristiche lunghezza da adulto ca. 30-32 cm peso approssimativo 80-105 g. Colore grigio intenso, con copritrici alari bianche, la coda molto lunga, e il codione presentano striature a lisca di pesce, molto marcate nella femmina e meno nel maschio, la testa ed il collo sono giallo chiaro nel maschio adulto, grigio screziato di giallo nella femmina, entrambi hanno sulle guance un emblema rosso arancio quasi rotondo nel maschio, con bordi meno regolari nella femmina. I giovani sono simili alla femmina.
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