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Salve a tutti Dopo parecchio tempo di assenza devo chiedere aiuto nuovamente ad animalinelmondo e ai suoi amici Devo fare uno spettacolo in zona legnano e cerco un posto dove pernottare con i cavalli e con gli uomini della mia compagnia di storia e spettacolo. Vi prego di contattarmi per maggiori informazioni e chiunque di voi abbia un contatto o qualcosa di simile da fornirmi lo faccia senza indugio
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E qui nasce la parte triste della storia e la parte per sottolineare quanto sia importante stare vicini alle nostre razze italiane. I cavallini della giara, come i pony d'esperia e altri venivano utilizzati in branco per ehm... sminare i territori al termine dei conflitti mondiali.
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Vederli liberi è sempre il massimo ma notare il loro comportamento a sella è davvero encomiabile. Una piccola curiosità, sapete come erano utilizzati sia loro che i pony d'esperia? ...vediamo chi lo sa...
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Inoltre la polvere è un'ottimo deterrente per i parassiti, fornisce loro una difesa naturale... e comunque anche a noi succede di uscire dal barbiere o dalla parrucchiera e proviamo l'istinto di passare la mano nei capelli no?
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Personalmente non ne ho mai montati, ma ne ho conosciuti e visti lavorare parecchi in fiera a verona. Se vuoi devi cercarli a verona nei padiglioni addetti all'allevamento italiano. Confermo la rusticità e la robustezza del cavallo tolfetano e mi sono parsi simili ai maremmani che i butteri mettono sempre in mostra. Per quanto riguarda l'affermazione che sono bruttarelli, gli stessi tolfetani lo dicono orgogliosamente. Nel senso che loro hanno cercato di salvare nel cavallo tolfetano gli standard di razza originari senza insanguamenti e ciò comporta che abbiano linee meno gentili o barocche ti tanti altri... ma da li a essere bruttarelli!
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Personalmente ti consiglio l'allevamento di cavalli murgesi di Mario Di Stazio, dove potrai toglierti il novantanove per cento delle tue curiosita'. Lui e' uno dei massimi esperti di questa razza e addestra e alleva i suoi cavalli nel rispetto sia del loro carattere che del loro fisico. Se vuoi puoi visitare il sito internet www.mariodistazio.com senza impegno. Io il mio murgese l'ho comprato li e tuttora lo tengo da lui, e su di lui posso mettere la mano sul fuoco... tranquillamente. Se vuoi maggiori informazioni sono sempre disponibile.
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allora.... I finimenti da attacco non sono complicati come puo' sembrare, basta attaccarli su un cavallo con le dovute attenzioni e capire quello che si sta facendo... il pezzo che serve a tenere tutto fermo ci schiama sellino ed e' posto a poca distanza dietro il carrese, esattamente dove poniamo anche la sella... ha due anelli supra dove faremo passare le redini in modo che stiano ferme e non si ingarbuglino con il resto del cavallo... Al sellino sono vincolate nel caso di attacco singolo, ovvero di un cavallo solo, le barre fisse della carrozza (lo sterzo), quindi se il cavallo gira spingera' a destra o a sinistra le barre permettendo al mezzo di girare.... il pettorale o il collier invece vanno posti attorno al collo, in modo che la parte bassa di essi finisca sul petto del cavallo, in questo modo egli potra' agire con maggior forza possibile sul tiro senza sentirne eccessivamente la fatica o fiaccarsi (sebbene sia convinzione comune che i cavalli tirino la carrozza in realta la spingono con il petto). In caso di attacco in pariglia, ovvero due cavalli, la carrozza non ha piu' le barre ma un timone singolo centrale che comanda sempre lo sterzo, ad esso verranno legati i due pettorali o i due collier dei cavalli in modo che girando agiscando sullo sterzo le tirelle o tiranti sono collegate al pettorale o al collier da un lato e dall'altro alla carrozza in modo da permettere che questa venga tirata... Un ultimo finimento oggi in disuso e' la braga, ovvero una cinghia che passando dietro al sedere del cavallo ed essendo vincolata alle punte delle barre permetteva al cavallo di fare anche da freno qualora lo si rallentava (serviva piu' che altro quando le carrozze non avevano freni a disco. ora e' utilizzato soprattutto per sfilate di eleganza) Le redini nel caso di attacco singolo sono utilizzate esattamente come a sella all'inglese, mentre nel caso della pariglia il conducente avra' sempre due redini in mano che all'altezza della groppa del cavallo si sdoppiano. La destra chiamera', incrociandosi con la sinistra in mezzo alle teste dei cavalli entrambi i morsi a destra, mentre la sinistra chiamera' entrambi i morsi a sinistra...
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non parlavo solo di mangime, che comunque sia deve essere di dosi maggiori, ma anche di piccole accortezze di cui uno shires ha bisogno. A partire dai finimenti anche solo.... i finimenti agricoli in cui un cavallo shires puo' stare costano molto cari e praticamente devono essere importati. le ferrature non costano esattamente come le altre... insomma... Lo shires insieme al frisone sono due dei miei sogni proibiti, chiunque mi conosca ve lo puo' testimoniare, ma tuttavia devo ammettere che gli shires comportano spese aggiuntive, ovviamente il tre era solo un numero indicativo e non un calcolo matematico...
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Il cavallo bardigiano e' uno stupendo cavallo italiano... E' adattabilissimo all'attacco che alla sella e se volete un consiglio in fiera a verona, il prossimo anno ormai, fate un salto nel capannone numero nove, troverete haflinger, lipizzani, bardigiani, tpr, maremmani, murgesi e tutte le altre meno conosciute razze italiane...
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esiste un attacco particolare che prevede gli shires in aratura, e' un attacco inglese a catene e collier che prevede 8 shires allineati ma ovviamente per via del dispendio di tempo e attrezzatura che questo prevede non viene mai utilizzato e in passato raramente, se trovo ulteriori informazioni ve le comunichero'. Per quanto riguarda lo shires di oggi c'e' da fare molta attezione, la linea alleggerita utilizzata soprattutto ha sella ha difetti di stile quarteristico... ovvero nei quarter si e' sviluppata la musoclatura superiore del corpo alleggerendo sempre di piu' le gambe e cio' comporta che soffrano di problemi seri alle articolazioni e alle spalle... Allo stesso modo uno shires, anzi, a maggior ragione uno shires, aveva bisogno dei suoi bei tronchi al posto delle gambine esili che potevano e dovevano sorreggere un cavallo di anche 1500 kg!!! 1500 kg!!!!!!!!!!!!!!!!!! Alleggerendo la linea e scaricando le zampe enormi si sono formati shires molto belli ma deboli e in sincerita' scadenti.... Inoltre, non e' per dire ma questi giganti stupendi hanno un altro non trascurabile difetto... i peli sugli zoccoli... questi, come nel caso del frisone necessitanto di una pulizia quasi maniacale.... e aggiungendo una piccola cosa.... mantenere uno shires equivale a mantenere tre cavalli degli altri ;)
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Non dovete ringraziarmi, quel poco che so lo condivido molto volentieri... Il mondo degli attacchi e' molto affascinante sebbene sottovalutato... ma in fondo forse e' anche un bene cosi'...
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Se andiamo sugli attacchi particolari c'e' da sottolineare anche il tiro a sei, o tiro della regina, composto di sei cavalli divisi in tre pariglie una dietro l'altra... Nella mia vita ho visto anche realizzare un tiro a undici composto da quattro pariglie in fila piu' una troika di volata a tutte queste... esiste anche un attacco che viene guidato da sella, il cosiddetto attacco da cannone o da artiglieria... dover per l'appunto non si poteva stare seduti sui cannoni per guidarlo e quindi ogni pariglia aveva in sella un conducente che guidava i due cavalli affiancati. Per questo tipo di attacco e' stato creato ed utilizzato in italia il t.p.r o razza italiana da tiro pesante rapido. Esistono tiri a otto shires allineati in inghilterra per arare campi... Esistono attacchi a tandem, ovvero due cavalli uno davanti all'altro, utilizzati soprattutto in miniera o nel caso di traino tronchi... Il mondo degli attacchi e' tanto versatile e largo quanto quello a sella.... Esistono cavalli che eseguono alta scuola attaccati a carrozza, prova ne e' lo spagnolo grigio di beretta che e' chiamato a eseguire spettacoli anche nelle arene spagnole.... Esiste l'attacco agricolo che viene guidato da terra e il semplice cavallo che viene attaccato e portato alla longhina... E allo stesso modo della sella ogni particolare, per esempio nell'attacco d'eleganza ha un suo significato segreto.... Il cilindro nero indica driver conducente, la bombetta nera indica groom, il cilindro grigio indica conducente proprietario dei cavalli, mentre i cavalli vincolati anteriormente con catene indicano che il conducente e' anche proprietario del legno o carrozza.... Una curiosita'... Una volta i freni a disco non esistevano e il freno a tampone non bastava per frenare la carrozza, cosi' i finimenti da attacco sono corredati di una braga, ovvero una cinghia che passa dietro al sedere del cavallo... frenando il cavallo la braga va in tiro poiche' il cavallo "ci si siede sopra".... e oppone una forza alla corsa della carrozza frenandola definitivamente....
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Con attacchi, si intende lo sport degli attacchi, ovvero del cavallo attaccato a carrozza... Attualmente vi sono diverse specializzazioni per l'attacco: -l'attacco agricolo (prettamente a scopo lavorativo e che pian piano sta venendo riscoperto per via di sovvenzioni statali, soprattutto nella zona del trentino alto adige e del friuli) -l'attacco sportivo. Le discipline da attacco sportivo sono diverse come per i cavalli a sella, a partire dalle gare derby, con passaggi tra birilli e ostacoli fissi da affrontare nel minor tempo possibile senza penalita', al vero e proprio dressage, in cui viene presentata l'eleganza dei movimenti di un attacco... Come per il salto ostacoli esiste anche per gli attacchi la cosiddetta gara di potenza, in questo caso ovviamente potenza di tiro.... Oltre a tutto questo mondo pratico esiste anche l'attacco di eleganza per cerimonie e feste e sfilate storiche, in cui i finimenti e i legni (questo il nome tecnico per carrozze) assumono anche valore impressionante. Per quanto riguarda i cavalli esistono diversi attacchi. Dal punto di vista del finimento si distinguono attacchi a pettorale (una cinghia che passa davanti al petto del cavallo dove questo si appoggia per tirare la carrozza) e a collana o collier (una collana rigida che facendo girocollo al cavallo si apppoggia sulle spalle e consente un tiro maggiore in quanto non si deforma stringendo le spalle dell'animale) Per quanto riguarda i cavalli esistono attacchi singoli (1 cavallo) e poi i canonici tiro a due o pariglia (2 cavalli appaiati) e il tiro a quattro (2 coppie di cavalli appaiati, due davanti o pariglia di volata, e due dietro o pariglia di timone) Per quanto riguarda le razze ogni cavallo puo' essere attaccato a carrozza, dal falabella allo shires, il tutto sta a vedere e valutare quanto convenga o meno. Cavalli di taglia intermedia come il murgese, l'ungherese, l'olandese si adattano perfettamente ad entrambi gli utilizzi... cavalli di taglia grande come shires o t.p.r. si adattano meno all'utilizzo sportivo, ma insuperabili nell'utilizzo di potenza o agricolo. Cavalli come il frisone olandese sono insuperabili invece nell'attacco di eleganza anche se peccano in versatilita' di andature e utilizzo. Insomma... Il mondo degli attacchi e tanto variegato quanto quello della sella...
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Mi avete stuzzicato ed ora eccomi.... Il murgese e' un cavallo molto particolare.... un cavallo da competizione? assolutamente no, anche se certi soggetti si prestano... infatti soprattutto negli ultimi anni sono stati acquistati alcuni soggetti in germania... tutto si puo' sintetizzare con il nome di cavallo da famiglia, ovvero il classico cavallo che viene a ricoprire ruoli diversi, e' un abile carrozziere e anche un abilissimo cavallo da trekking. La sua straordinaria caratteristica di vivere i primi tre anni della sua vita in uno stato praticamente completamente brado ne causa una forza e una capacita' di arraggiarsi in ogni situazione e su ogni terreno. c'e' inoltre da dire che cio' che rende stupendo un murgese e' il suo cuore, e' padronale e quindi conoscera' una o due persone, arrivando anche ad ignorare o a ribellarsi a coloro che non gli chiedono le cose con pazienza e nel modo giusto. per quanto riguarda la storia io ho fondato con alcuni amici il gruppo di spettacolo e storia de "i cavalieri dell'imperatore" grazie anche all'appoggio de il club amici del murgese. con tali cavalieri facciamo tornei medievali in giro per l'italia. Mentre lo stesso club, presente ogni anno a Verona, ha portato in scena sia a verona che a travagliato che a citta' di castello la storia di crocco e della cavalleria savoia... una razza italiana pregna di storia... uno dei capostipiti della razza lipizzana, ben piu' famosa, e precisamente CONVERSANO era uno stallone murgese...
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Capisco bene,avendo visto nel nostro allevamento il novanta per cento dei cavalli che non sanno cosa sia un'automobile, posso suggerirti una sorta di rimedio... se tu potessi mettere la cavalla in qualche posto dove veda di continuo auto o trattori, insomma mezzi motorizzati che passano, anche se in paddok o cose simile potrebbe aiutarla di molto... Anche se la vedi trotterellare nervosa qua e la non ti devi preoccupare ma solo lasciarle il tempo di capire che non sono cose pericolose... sostanzialmente e' una paura che deve affrontare lei... per questo per esempio non credo che scendere di sella in caso di incontri sia produttivo, ma due carezze e poi si invita l'animale a passare.
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In un certo senso non sbagli... in un altro si... I murgesi hanno di fatto due marchi se non tre oltre al microchip. hanno un numero sulla guancia dx che li ricollega al registro anagrafico e che quindi attesta che sono murgesi appartenenti al registro di razza, sull'altra guancia non tutti l'hanno ma c'e la possibilita' si trovi il marchio che corrisponde all'allevamento di appartenenza (il mio infatti ha una bella B a indicare Basile, il suo allevamento di nascita... ) e un terzo tatuaggio, stavolta sulla coscia che con la forma di un cavallo impennato dentro a uno scudo coronato indica che il soggetto e' stato approvato all'eta' di trenta mesi per la riproduzione, cioe' e' diventato stallone/fattrice selezionata. Se conosci la razza dell'animale puoi chiedere un consulto al registro di appartenenza...
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In effetti si, e' strano, ma cio' non vuole dire ne' impossibile ne' che sia pazza.... Devi capire che nel dressage viene premiata la fluidita' dei movimenti, ovvero il cavallo deve scivolare senza fatica e il cavaliere deve dare l'impressione di essere immobile comandando il cavallo con gesti impercettibili. Su un frisone ottenere ottimi risultati nel dressage e' pressocche' impossibile... certo per divertirsi va bene! sia inteso! il movimento delle zampe anteriori del frisone e' molto pronunciato e in levare.... descrive praticamente un movimento circolare (a pedalata di bicicletta per intenderci) e questo compromette tutte le andature da allungo, senza contare che per un frisone e' complicata anche l'andatura del galoppo per via della sua mole e del suo movimento pronunciato (per descrivere un frisone al galoppo: ogni tempo e' costituito praticamente da una mezza impennata con cui il cavallo pesante si slancia in avanti per atterrare pesantemente sugli anteriori) RIBADISCO TUTTAVIA IL CONCETTO che ognuno e' libero di fare cio' che vuole, anche dressage con uno shire per quanto mi riguarda, tuttavia se dovessi catalogare il cavallo frisone come cavallo da dressage mi sentirei assolutamente in errore...
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Credo, e per anni ci ho avuto a che fare, che il frisone sia una delle razze che affascinano maggiormente la vista e gli occhi e l'immaginario degli spettatori sia che se intendano o meno di cavalli. La linea originale possente ma non di elevata statura e' stata usata in numerosi film, lo stesso cavallo di Etienne Navarre in ladyhawke, goliath, era un frisone olandese. I cavalli frisoni che conosciamo ora hanno come criteri di allevamento la pura bellezza armonica secondo stile barocco, che vede un cavallo di linea armonica rotondeggiante e compatto, non allungato, con collo possente e portamento fiero. (il classico cavallo da monumento) Utilizzati anche nella monta spagnola li troviamo anche sui palchi dei migliori circhi europei Sul tiro leggero evidenziano un'eleganza fuori dal comune e un portamento singolare che tuttavia, oltre ad essere un grande pregio e' anche un grosso difetto. Il peso e il movimento degli arti molto accentuato fanno di questo cavallo infatti un soggetto con poca resistenza e quindi non adatto a competizioni di medio alto livello sia in rettangolo che fuori, sia a sella che a carrozza. Lo stesso movimento degli arti, sebbene pseudonaturale e' causa di un affaticamento rapido e repentino del cavallo, il che non e' mai un vantaggio... Sono inoltre cavalli, come tutti quelli a pelame folto e lungo sopra gli zoccoli, che necessitano di maggiore pulizia e cura (un frisone senza i peli sulle zampe, magari tagliati per piaghe da sporcizia e senza crinierona, grattata via dallo stesso cavallo per scarsa pulizia e quindi prurito, perde il 90% della sua bellezza...) Tuttavia che volete farci, restano per me tra i cavalli piu' esteticamente belli del panorama mondiale, di quelli che si ricordano e ti fanno sognare, anche se non ne comprerei mai uno...
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Il marchio a fuoco serve a fare in modo che ogni cavallo sia sicuramente censito o che se ne denoti l'appartenenza a un allevamento specifico... o che si denoti una particolare caratteristica del cavallo. Nella maggior parte dei casi i marchi a fuoco riguardano allevamento oppure riguardano il numero che corrisponde a quel cavallo sul registro anagrafico della razza, e' una sorta di segno particolare come per la nostra carta di identita'. Gli ungheresi per esempio marchiano sul collo, i lipizzani sulla schiena, i murgesi sulla guancia (con ulteriore marchio di cavallino impennato sulla coscia in caso di stallone selezionato) Tuttavia i marchi possono comunque essere contraffatti, per questo oggi oltre al marchio a fuoco si accompagna l'innesto di un chip nella parte grossa del collo o nella spalla, chip che puo' essere letto solo con particolari mezzi e che ci da un ulteriore informazione su provenienza, eta'.... insomma sulla carta di identita' del nostro cavallo.
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Per quello che riguarda il carosello... beh... non è esattamente quello che si chiama una disciplina facile, come è stato detto finora.... Il carosello, quello per quanto riguarda il lavoro in piano, è una ripresa di dressage (che portare a un buon livello significa mesi di lavoro) fatta in due, quattro, sei o più cavalieri... In effetti il nome reale del carosello è "passo a due" o quattro e si basa sulle regole del sincronismo o della simmetria attraverso quelle che sono le linee base del rettangolo (longitudinale, latitudinale e diagonali) quindi è complicato da portare a termine con successo e chi riescie in tale disciplina merita tutta la mia ammirazione, io stesso ne sto preparando con degli amici un carosello a sei molto carino per uno spettacolo... Il carosello canonico dei carabinieri prevede evoluzioni portate in campo da due squadroni di cavalleria, evoluzioni che terminano con una spettacolare simulazione di carica... per darvi idea di cos'è il carosello, ricordatevi che la ripresa su musica, nota come kur, è uno dei gradi più complicati di dressage... immaginate farne una, fatta bene, dove non siete soli, ma dovete tenere conto di incroci, sincronismi, passaggi appaiati ecc ecc....
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La discussione richiederebbe migliaia e migliaia di pagine di disquisizione in quanto è semplicemente una cosa soggettiva che ripeto varia da cavallo a cavallo... Sebbene siano stati scritti migliaia e migliaia di libri sull'educazione infantile (non datemi del pazzo, so quello che dico) ci sono dei bambini che vanno tenuti con dolcezza, altri che vanno presi un più di punta... Porto un altro esempio stupido, chi di noi, in un momento critico in sella, non ha mai sentito l'istruttore urlarci dietro anche con cattiveria, con un tono da rimprovero, per una cosa in cui noi pensavamo solo "non ce la faccio!!!" ma in quel momento come per magia puff... spronati da quell'urlo ce l'abbiamo fatta.... e così è per i cavalli... la severità e la fermezza sono cose necessarie tante volte per far si che il cavallo non pensi a ciò che fa ma pensi a ciò che noi gli chiediamo di fare e quindi lo faccia d'impulso ma non di testa... Per quanto riguarda alla soluzione intesa come speroni e frustino quando il cavallo non fa qualcosa e la possibilità di aver pensato ad altro... beh... qui è molto semplice... Se si pensa a speroni e frustino come una soluzione si sbaglia sempre... gli speroni e il frustino sono aiuti, ma non la soluzione... non sono una bacchetta magica che una volta indossati permetteranno di trasformare il nostro cavallo un una macchinetta... anzi, se presi come tale possono creare diversi problemi, in quanto se non necessari o malamente utilizzati provocano un aumento di impulso che comporta una sorta di meccanismo di compensazione che ci porta ad aumentare le leve al morso per contenere l'incontenibile cavallo che abbiamo scatenato... causando così un fenomeno molto semplice che è la compressione mentale dell'animale, ovvero il cavallo spronato dietro ma tenuto davanti cosa farà, alzerà la spina dorsale portando sotto sia i posteriori ma anche gli anteriori... CAVOLO, MA QUESTA E' LA POSIZIONE DI UNA SMONTONATA!!! Gli speroni nascono in epoca romana in cui venivano anche chiamati pungoli, ovvero quando nasce una sorta di primitivo combattimento a cavallo e che quindi vedeva centurioni montare senza l'ausilio di fattori esterni ma che dovevano spronare il cavallo contro ostacoli fissi, a volte anche contro la morte certa, senza possibilità di scartate varie o di alt improvvisi... IL CAVALLO DOVEVA PASSARE SOPRA IL NEMICO, CASCASSE IL MONDO!!! In epoca medievale la situazione si complica ulteriormente perchè la linea dei cavalli, per via delle pesanti armature, si irrobustisce sempre di più e come possiamo facilmente immaginare, perde di sensibilità per quelli che sono i muscoli delle gambe di un comune mortale e con la nascita delle lance da guerra pesante e della falange macedone un cavallo doveva essere spronato anche su palizzate (scena ripresa da molti film)... La doma classica vede ora gli speroni come uno strumento necessario alla perfetta sincronia del binomio per un motivo... Come sappiamo il novanta per cento dei comandi si risolve con le gambe,mentre le mani sono sempre le ultime ad agire... Ora chiedo... la transizione Alt-Galoppo con un cavallo di linea decisamente inglese è una cosa semplice? no... vediamo di analizzare come mai non è semplice... Per quanto possiamo avere delle belle gambe muscolose la fibra muscolare nostra fa da cuscinetto, ammortizza la pressione intorno al costato del cavallo... ciò per l'appunto INIBISCE il comando... qui entra in scena lo sperone, ovvero appoggiato ed essendo rigido DA IL COMANDO IMMEDIATO (ricordiamo che anche il comando vocale, il parlare al cavallo, ranetta e cose simili sono penalità nel dressage che si chiamano carenza di impulso e che la teoria del dressage si basa propsio sul fatto che il cavaliere non si dovrebbe vedere agire), fa capire al nostro amico cosa vogliamo al posto di fargli pensare : " allora... sta spostando le gambe indietro quindi vuole vada avanti... aspetta... preme di più... trotto? no no, ancora di più... via al galoppo!!!" e se il cavallo fa questo ragionamento ve lo dico io... in dressage si chiama insufficienza!!! In questo e solo in questo modo vanno usati gli speroni e mai da punizione così come il frustino che ci permette di portare un cavallo sotto com i posteriori in maniera corretta... chiedo scusa a earendil che ha visto il topic di prima come una risposta personale a un suo precedenza, ma era solo l'intenzione di chiarire un po la discussione in modo razionale... secondo la mia, purtroppo ancora e sempre povera, esperienza... avete mai visto gli speroni medievali? 40 cm di chiodo a punta dietro al piede.... non vi dico altro... fortunatamente la mentalità intorno ai cavalli si è evoluta e sempre fortunatamente non sono più oggetti bellici....
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Assolutamente daccordo con tutti quanti voi prima... montare in capezza, niente speroni, no frustate.... sono cose molto indicate in un sogno di binomio perfetto... purtroppo non per tutti è così... ma sarebbe bello per quanto riguarda ciò che sente il cavallo ricordiamoci che la discussione è ampissima... I cavalli hanno teste diverse, fisici diversi, soglie del dolore molto diverse... gli speroni e il frustino, SE USATI CORRETTAMENTE, non sono assolutamente strumenti di tortura ma un giusto aiuto che ci permette di aiutare il nostro cavallo a capire quello che vogliamo... Io stesso monto, con un cavallo che lady D ha visto in fiera e che spero possa garantire la sua totale tranquillità anche in un posto del genere , con speroni e frustino, e guai se non lo faccio... mi spiego meglio... per motivi lunghi un chilometro e diversi i cavalli possono, come tutti gli animali, prendere dei vizi... CHI DI NOI NON HA MAI DATO UNA SBERLETTA al proprio cane? ricordandoci che riportando la cosa in proporzione sarebbe come colpire il nostro cavallo con un asse di legno larga 20 cm, altro che frustino.... Molti cavalli per esempio, per errori di doma, o per uso sbagliato (come i cavalli da scuola dei maneggi molto sovente) si trovano ad avere bocca molto pesante e costato insensibilizzato.... e li entra in gioco il frustino e gli speroni... che non è detto che se uno li ha addosso deve usarli... ma molto spesso, e chi ha esperienza di cavalli lo sa, servono solo come deterrente.... certi cavalli cercano di prenderti in giro, indipendentemente dal nostro comportamento in sella... e uno strumento del genere come gli speroni che aumentano la sensibilità (infatti per l'utilizzo corretto vanno "appoggiati" e non "sgambettati" contro il costato) ci aiuta a far capire al cavallo che il comando è nitido e risoluto... l'appoggio o il tocco di frustino non sono cose da condannare, di contro è da condannare l'utilizzo degli stessi da parte di gente che pensa che il frustino serva per battere e non per toccare o gli speroni servano per forare in caso di necessità una volta sola ma secca... DEVONO LAVORARE DI APPOGGIO... Per quanto riguarda la mosca... qui necessità una spiegazione... Ogni corpo, come quello umano anche, in zone diverse ha diversa sensibilità, e il costato del cavallo, essendo una delle parti più sottoposte a sollecitazioni tende a perdere di sensibilità, mentre zona come la grassella o la parte terminale della pancia vicino all'inguine, il petto, la parte interna delle zampe anteriori.... CAVOLO MA VI SIETE MAI ACCORTI CHE SONO GLI STESSI POSTI DOVE NOI PATIAMO IL SOLLETICO??? AHAHAHAHAHHAHA (stavo provando ) che dire.... ricordatevi che anche nella legge di un binomio perfetto, la mentalità del cavallo è quella gerarchica di un branco e che quindi bisogna essere il suo capobranco per poter instaurare quello che tutti chiamano binomio perfetto... essere il capobranco non vuol dire sottomettere il cavallo con violenza, cosa che ci porta ad essere temuto da lui, predatore, nemico, ma vuol solo dire chiedere le cose con pazienza e fermezza allo stesso tempo... quando il cavallo non ci capisce dobbiamo avere pazienza, ma quando proverà a non capire apposta... cosa naturale, dobbiamo usare non violenza ma fermezza... speroni e frustino sono strumenti che devono essere correttamente usati con fermezza, non con violenza... se ricordiamo questo possiamo benissimo utilizzarli...
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Essenzialmente avete detto tutti bene, chi misura e chi fa a occhio sono entrambe giuste... Per quanto riguarda le misure della sella dovete sempre pensare che è una cosa soggettiva, quindi non ci sono alternative dal provare a sedercisi sopra... Per le testiere la cosa si complica un po ma grazie a dio ci sono le capezze che ci danno una mano. E' praticamente una cosa impossibile avere un cavallo senza possedere almeno la capezza (cosa che la maggior parte dei commercianti regalano con l'equino). Anche le capezze si dividono in tre misure, pony, la più piccina, cob, per intenderci che andrebbe bene a quarter e cavalli di testa poco marcata e pesante, o full, la misura più grande. Portandoci dietro la capezza, e anche se non ci fosse il nome della misura sulla stessa, paragonandola a una nuova di nylon che potremo trovare nel negozio troveremo immediatamente se il nostro cavallo ha misura cob o full... ovvero la misura che ci serve anche per la testiera.... Il discorso è facilitato dal fatto che ogni testiera è regolabile per almeno una decina di cm più lunga o corta e ciò comporta una buona regolazione... Dato che l'acquisto viene fatto in un negozio tuttavia e dato che il cuoio di certo non si rovina per "una volta" consiglio di stringere un piccolo accordo con il commerciante chiedendo educatamente dopo aver pagato che in caso di problemi lui possa sostituirvi l'articolo, presentando ovviamente lo scontrino di acquisto. Nei negozi di abbigliamento possiamo provare un paio di pantaloni da 30 euro, e dato che non possiamo portare il cavallo li non credo possa dare fastidio la richiesta di provare una testiera, che come sappiamo se di buona qualià costa notevolmente più di un paio di pantaloni.... (ma ve li immaginate i camerini per far provare la roba ai cavalli? ahahahahha) Per quanto riguarda il sottopancia la cosa migliore è il metro... e misurare che arrivi al secondo foro dall'inizio delle cinghie, (dalla punta delle cinghie ovviamente) in modo che una volta infilato rimanga "giusto" al secondo foro, il che ci permette di avere un po di cinghia in mano per tirarlo meglio...
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Innanzi tutto dobbiamo distinguere alcune caratteristiche che riguardano il frisone. CAVALLO D'ELEGANZA ADATTO AL TIRO LEGGERO: Sebbene sia un cavallo possente la sua struttura e il suo andamento non sono adatti al tiro pesante (il frisone nasce come cavallo da tiro). La sua particolare eleganza diventa infatti un difetto nelle lunghe percorrenze e nei terreni accidentati di un trekking o di un utilizzo campagnolo, infatti dove un cavallo normale muove le gambe in maniera lineare (sviluppando ovvero un allungo piuttosto che un' "alzata") il frisone fa, come altre razze d'eleganza come il gelderland horse, l'esatto opposto alzando in maniera innaturale le ginocchia dal suolo e consumando molta più energia di un cavallo normale, il ciò comporta una minore resistenza sulle lunghe percorrenze. Il galoppo di un frisone è praticamente IMPENSABILE, la loro mole possente e la loro eleganza comportano un dispendio di muscoli ed energia al galoppo che sfiorano l'impossibile oltre a non sviluppare velocità. Come cavallo da sella il frisone Olandese nasce nel medioevo, con la ricerca di cavalli particolarmente pesanti per la battaglia (da qui anche la predisposizione nell'arte dell'alta scuola, l'alta scuola ricalca infatti movimenti fatti una volta per combattere il nemico). Sebbene oggi possiamo vedere il frisone nel novanta per cento dei circhi o nel cento per cento dei film (lo stesso ladyhawke che mi appassiona tanto ha come protagonista equino proprio un frisone "goliath" ) dobbiamo distinguere quello che è il reale dall'immaginario, senza però condannare tutte le bellissime caratteristiche del frisone. (si noti che nei circhi il frisone lo vediamo lavorare sempre in riunione e mai in allungo e in esercizi come il passage, quasi naturale per lui, o l'impennata, idem, o il passo spagnolo, movimento lentissimo) utilizzare un frisone nel dressage vuol dire vincolarsi a un cavallo pesante, e ciò penalizza... meno che meno può essere utilizzanto nel salto a ostacoli... in campagna è limitativo... di contro è insuperabile sotto una carrozza d'epoca o un attacco d'eleganza leggero... I prezzi sono comunque pesantissimi, infatti parlando di un frisone di bell'aspetto e di salute ottima, giovane e ben domato, mi spiace smentire ciò che è stato detto prima ma si parte dagli 8000 euro di minimo fino anche ai 20000 euro ( dai 15 ai 40 milioni di vecchie lire) il tutto sta a vedere che cosa vogliamo comprare... Per molti, come per me, è stato necessario mantenere quel "mito" costruito intorno al frisone come semplicemente una romantica leggenda e cambiare, in base all'utilizzo che uno vuole fare del proprio cavallo, razza e capacità...