Navigando un po' in giro ho trovato questo articolo:
La Gemmoterapia nei piccoli animali
di Francesco Vignoli
Deriva dalla fitoterapia e si diversifica per l’impiego di tessuti freschi vegetali allo stato embrionale(gemme o giovani germogli) i cui principi attivi sono estratti mediante un solvente appropriato.
Fu un medico belga Paul Henry, nel 1965, che si dedicò a questa tecnica e alla preparazione di questi rimedi.
Le parti vegetali devono essere raccolte nel loro periodo balsamico, in cui cioè vi è la massima concentrazione di principi attivi che coincide generalmente con l’inizio della primavera.
Le gemme raccolte allo stato fresco dopo accurata pulizia e triturazione vengono lasciate a macerare per 3 settimane in opportune miscele di alcool e glicerina (da qui il termine macerato glicerico, M.G., con cui vengono denominate queste preparazioni).
Dopo questo periodo, la soluzione filtrata subisce una diluizione particolare detta decimale hahnemaniana, che sta ad indicare una sorta di deconcentrazione della sostanza di partenza ottenuta dopo la macerazione,con un rapporto di 1 a 10, cioè una parte di estratto e 9 parti di veicolo idroalcolico.
Il gemmoterapico così ottenuto è pronto per essere somministrato all’animale, nel cibo nell’acqua,sulla pelle, sul naso, sul tartufo, in forma diluita con latte o miele, in modo da esplicare la sua attività terapeutica.
Una delle preparazioni più impiegate è quella a base di ribes nero, macerato glicerico 1 dh; molto utile in caso di allergie cutanee, come coadiuvante nei trattamenti di manifestazioni spastiche respiratorie, come antipiretico, ad attività simil cortisonica.
La betulla (Betulla pubescens), come gemmoderivato ha dimostrato in varie prove di laboratorio di manifestare una forte attività depurativa del sangue, stimolando l’attività del ricambio dei liquidi corporei su rene e fegato ed aumentando in topi da laboratorio un aumento del 37% la capacità depurativa del sangue.
La Tilia Tormentosa, viene impiegata per la sua attività calmante, sedativa,come gemmoderivato, se poi ad essa vengono associati farmaci ipnotici come il Thiopentale, si è visto che l’azione combinata risulta raddoppiata,rispetto ai singoli prodotti, ciò indica che questa associazione permette di ridurre i dosaggi con farmaci chimici a vantaggio del paziente, che assume dosi minime di sedativo.
Alcune indicazioni per le patologie più comuni di rimedi fitoterapici, non dimenticando che dosi e modalità di somministrazioni vanno concordate col vostro veterinario evitando improvvisazioni non adeguate:
Affanno: olmo, frassino, tiglio.
Anemie: alghe marine, carota, coda cavallina.
Antisettica azione: aglio, timo, eucalipto, quercia, ginepro.
Antispastica azione: tiglio
Appetito stimolante: fineo greco.
Astringente intestinale: consolida, tormentilla, quercia.
Battericida naturale: aglio, calendula.
Cardiotonico: fagiolo verde.
Cicatrizzante: calendula, consolida, cavolo.
Ciclo estrale degli animali: salvia officinalis, artemisia.
Colesterolo in aumento: tarassaco, carciofo, genziana, cardo benedetto.
Contrazioni intestinali: salterella, tormentilla, consolida, quercia.
Costipazione: tarassaco, carciofo, olmo, frassino.
Crescita favorevole: alghe marine, crusca, carota, soja, fieno greco, ortica.
Debolezza generale: angelica officinale.
Decalcificazione, osteoporosi: fumaria, ginseng, frassino, ortica, coda cavallina, angelica, erba medica.
Dentizione disturbi: carota, carruba, tormentilla, camomilla, quercia.
Diarrea: ortica, salterella, tormentilla, quercia, consolida maggiore, carota e mela.
Digestione disturbi: tarassaco, cipolla, avena, prugna, crusca, mela, erba medica, aglio, assenzio, santolina, consolida e mentuccia.
Diuretica attività: tarassaco, carciofo, soja,coda cavallina, alghe marine,ortica, viola del pensiero, salterella, tormentilla, consolida maggiore.
Emorragia : coda cavallina, ortica.
Febbre: frassino.
Fegato congesto: tarassaco, carciofo, tiglio.
Fegato insufficiente: cipolla,fagiolo verde,mela.
Gravidanza immaginaria: migliarole, artemisia, senecione luppolo, salvia, senecio, germe di grano.
Infettive malattie: mela, carota, cipolla.
Insetticida: bosso, timo, cappuccina, ortica, consolida maggiore, eucalipto e noce.
Intestino “riscaldato”: tarassaco, carciofo, genziana, cardo benedetto.
Intestino irritato: tarassaco, carciofo.
Intestino da moderare: carruba, carota e mela.
Ipertensione: aglio.
Lassativi: spinacio, porro, banana acerba, prugna, avena, crusca di grano, viola del pensiero, lievito di birra.
Longevità: ginseng, fumaria, ortica, angelica, erba medica, fumaria, frassino.
Nervoso, sistema nervoso: fagiolo verde, porro, carota, mela, lievito di birra.
Ovaie stimolante: artemisia, senecione.
Parassiti intestinali: assenzio, tanaceto, santolina e aglio.
Parassiti della pelle: noce, eucalipto, mentuccia.
Pelle, sua cura con: fumaria, ortica, bosso, timo e cappuccina.
Pelo,sue malattie: lievito di birra, timo, cappuccina, ortica e consolida maggiore.
Piaghe: cappuccina, ortica, mentuccia eucalipto, consolida.
Pruriti: bardana, bosso, cappuccina, timo, consolida maggiore.
Rachitismo: coda cavallina, fieno greco, germe di grano, ortica, erba medica.
Reumatismo:frassino, tiglio.
Sedentarietà: tarassaco, carciofo e genziana.
Stitichezza: cipolla, fagiolo verde, avena, crusca, germe di grano, guaro e tarassaco.
Tenia verme: matricaria, assenzio, tanaceto, santolina e aglio.
Tosse: olmo, tiglio, fanfara.
Vomito: tarassaco, carciofo.
Di queste indicazioni generali esistono in commercio vari preparati a base di tinture madri associate anche a fitogemmoterapici in composizioni standard, quindi la scelta e l’applicazione sugli animali è molto facilitata nella ricerca di rimedi fitoterapici con formule particolari che consentono di operare con la massima tranquillità, coprendo uno spettro di manifestazioni patologiche curabili molto vasto,per tale motivo mi sembra giusto evitare di nominare i nomi commerciali o di fantasia presenti in farmacie ed erboristerie, l’unico consiglio che posso dare è quello di fare sempre riferimento alla composizione del prodotto in base alle piante che cerchiamo; se talvolta oltre a quelle di cui abbiamo bisogno ve ne sono altre di cui non conoscete l’attività, parlatene col farmacista o con l’erborista, avrete senz’altro la riposta più adeguata.
Da agraria.org
Come ho già detto altre volte a me piace utilizzare i rimedi naturali non in sostituzione di quelli allopatici, ma in aiuto.
Voi cosa ne pensate?