
silviaper
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Grazie! Ho un giardino completamente recintato (l'unico problema potrebbe essere il cancello, e le auto che ci passano attraverso). Ci sono posti dove potrebbe stare all'ombra, posti dove potrebbe stare al sole. Non voglio una tartaruga "piccola", proprio per evitare di doverla "contenere", ne cerco una già adulta e abbastanza grande da non passare sotto il cancello. Per il letargo, pensavo di costruirle una specie di tettoia non impermeabile, sotto la quale potrebbe scavare e stare al caldo. Ho due gatti, e qui nei dintorni ce ne sono altri. Potrebbe essere un problema, secondo voi?
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Ciao a tutti. Sto pensando di ospitare nel mio giardino una tartaruga di terra. Forse riesco a farmene regalare una con tutti i "documenti" in regola. Mi date informazioni, consigli, suggerimenti? Vorrei dovermene occupare il meno possibile, vorrei che non distruggesse il giardino, e che non soffrisse di solitudine. Chiedo troppo?
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Ciao! Convivo sempre con i miei due gatti, stanno abbastanza bene per ora! Un po' risentiti perché mi vedono poco, ma in quanto felini perfettamente in grado di farsene una ragione! :-) Ogni tanto mi torna la nostalgia per le "Quattro Chiacchiere", e faccio una capatina silenziosa. Non trovo più però lo "zoccolo duro" dei "vecchi pazzi" che qualche anno fa animavano le discussioni di sane risate con argomenti al limite del surreale! Vedo che l'ambiente è sempre cordiale e accogliente, è una bella cosa! A presto! Un abbraccio a te e a tutti!
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Grazie! E' sempre stato un posto molto "accogliente" questo Forum!
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Ciao! Non bazzico spesso nel Forum, ma ogni tanto ci faccio tutt'ora una veloce capatina. Probabilmente non conosco la maggior parte di voi, ma alcuni anni fa ho fatto qualche simpatica risata in "Quattro chiacchiere tra amici". Un saluto a tutti coloro che c'erano e che ci sono ancora. E a quelli che non c'erano e ora ci sono. E a tutte le nostre bestiole! SP
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La vita vera si prende come è giusto il tempo e le attenzioni che merita (a volte anche di più). Ma ogni tanto è bello tornare sul Forum a ritrovare "avatar" noti ed altri mai incontrati prima. Amicizie o conoscenze? Non saprei. E' un po' come un luogo visitato dove ci si è trovati bene. Fa voglia tornare a vedere come è diventato con il tempo ... Un saluto a tutti coloro che con me hanno parlato in passato. E uno a chi invece non sa nemmeno chi io sia.
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Quando la accompagni nei suoi giretti in giardino, prova a farle prendere qualche "spavento" quando si avvicina al lato del giardino vicino alla strada (fai in modo che non si accorga che sei tu che la spaventi!). Per esempio, "annaffiala", oppure fai cadere qualcosa che faccia rumore vicino alla strada ... Forse così comincierà da subito a capire che quel lato del giardino è meno sicuro rispetto a tutto lo spazio nei campi! E poi ... confidiamo nell'istinto e nel buon senso dei nostri mici (e anche in un po' di fortuna!).
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I miei due gattucci tentono a litigare quando ... stanno per finire le scorte di croccantini! Ne lascio sempre molti a loro disposizione, un'intera zuppiera che di solito riempio una volta in settimana. Quando i croccantini cominciano a scarseggiare, Archimede tende a soffiare ad Ulisse, e le loro zuffe si fanno più accese. Anche qui, ciuffi di pelo dappertutto! Che sia un problema di "dispensa" anche per i tuoi?
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Amalasunta è la micina nella foto? E' ancora cucciolissima! E' presto per le coccole morbide e tranquille che ti farà da adulta! Tutti i "posti" preferiti per i grattini sono già stati elencati. Ed è vero, è molto soggettivo: il mio Attila si infuriava se gli si toccava la pancia. Ulisse ed Archimede ora stanno interi ... minuti! a pancia in su a farsi accarezzare. Ulisse odia stare in braccio, ma quando mi accoccolo sul divano rimane volentieri a pisolare vicino a me. Archimede invece non ne vuole sapere di dormire con me. Ulisse si fa toccare volentieri sulla testa, ma Archimede invece ... si offende! Il bello dei nostri amici pelosi è proprio che hanno una loro personalità. Ed è curioso scoprirla vivendo con loro!
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Jackina, per andare a "vedere come è organizzato il lavoro" qualche ora al giorno puoi prendere ferie dall'attuale, vero? Giusto per lasciarti aperta la porticina per rimanere dove sei... Iniziae a "lavorare in nero" signidfica essere ufficialmente disoccupata. Ti danno garanzie di assunzione con gennaio, queste brave persone? In bocca al lupo!
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Ho letto di recente "Il sergente nella neve", di Mario Rigoni Stern. Un brano mi ha colpita in modo particolare, ho voglia di condividerlo con voi. "Corro e busso alla porta di un'isba. Entro. Vi sono dei soldati russi, là. Dei prigionieri? No. Sono armati. Con la stella rossa sul berretto! Io ho in mano il fucile. Li guardo impietrito. Essi stanno mangiando attorno alla tavola. Prendono il cibo con il cucchiaio di legno da una zuppiera comune. E mi guardano con i cucchiai sospesi a mezz'aria. - Mnié khocetsia iestj, - dico. Vi sono anche delle donne. Una prende un piatto, lo riempie di latte e miglio, con un mestolo, dalla zuppiera di tutti, e me lo porge. Io faccio un passo avanti, mi metto il fucile in spalla e mangio. Il tempo non esiste più. I soldati russi mi guardano. Le donne mi guardano. I bambini mi guardano. Nessuno fiata. C'è solo il rumore del mio cucchiaio nel piatto. E d'ogni mia boccata. - Spaziba, - dico quando ho finito. E la donna prende dalle mie mani il piatto vuoto. - Pasausta, - mi risponde con semplicità. I soldati russi mi guardano uscire senza che si siano mossi. Nel vano dell'ingresso vi sono delle arnie. La donna che mi ha dato la minestra, è venuta con me come per aprirmi la porta e io le chiedo a gesti di darmi un favo di miele per i miei compagni. La donna mi dà il favo e io esco. Così è successo questo fatto. Ora non lo trovo affatto strano, a pensarvi, ma naturale di quella naturalezza che una volta dev'esservi stata tra gli uomini. Dopo la prima sorpresa tutti i miei gesti furono naturali, non sentivo nessun timore, né alcun desiderio di difendermi o di offendere. Era una cosa molto semplice. Anche i russi erano come me, lo sentivo. In quell'isba si era creata tra me e i soldati russi, e le donne e i mambini un'armonia che non era un armistizio. Era qualcosa di più del rispetto che gli animali della foresta hanno l'uno per l'altro. Una volta tanto le circostanze avevano portato degli uomini a saper restare uomini. Chissà dove saranno ora quei soldati, quelle donne, quei bambini. Io spero che la guerra li abbia risparmiati tutti. Finché saremo vivi ci ricorderemo, tutti quanti eravamo, come ci siamo comportati. I bambini specialmente. Se questo è successo una volta potrà tornare a succedere. Potrà succedere, voglio dire, a innumerevoli altri uomini e diventare un costume, un modo di vivere".
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pozzo
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Mi intrometto ... mi pare che il consiglio di Faith sia sensato. Tieni i contatti con il "vecchio" lavoro (senza implorare che te lo ridiano, però! ) e nel frattempo cerca, cerca e cerca ancora. E se trovi un po' di tempo e di energie ... investi nella tua formazione continua. Un curriculum "ricco" aiuta sempre! In bocca al lupo!
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Avviso Alle Donne (ma Non Solo)
silviaper replied to tiberts's topic in Per parlare del più e del meno
Attenzione alle "bufale" propagate via e-mail. Per lo più si tratta di spam, senza fondamento! Bisognerebbe SEMPRE verificare le fonti (dovrebbero essere sempre citate, di solito lo sono da chi diffonde un messaggio "serio") e le date (come sopra - molti messaggi di questo tipo girano in rete per anni, e sono falsissimi!) -
Zarina, cosa pensi dei "provvedimenti" che sono in cosro di attuazione? La riapertura di 5 discariche (se non erro), le polemiche a Chiaiano ... Tu che sei lì vicina, come percepisci la situazione? Da lontano, sentendo notizie frammentarie, è davvero difficile farsi un'opinione.
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LaFaina, non è così semplice, in effetti. Innanzitutto bisogna desiderarlo davvero, e nel momento in cui si decide di smettere, ... beh, ci vuole molta fermezza. La dipendenza "fisica" si esaurisce in un periodo relativamente breve (di solito meno di un mese, con differenze individuali più o meno marcate). La dipendenza psicologica è la più dura a morire. Il gesto, l'abitudine, le consuetudini ... e soprattutto quella maledetta capacità di tenere sotto controllo l'ansia. Il pensiero rischia di diventare un'ossessione. E' più facile se la perdita di questa abitudine avviene in contemporanea con qualche altro radicale mutamento nella propria vita quotidiana. Cambiare lavoro, scuola, casa, gruppo di amici, iniziare un nuovo hobby, per fare qualche esempio. In un contesto nuovo, cui non è associato il gesto, è un po' più semplice non sentirne il bisogno. Ovviamente sempre e solo se lo si desidera veramente.
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Dice una saggia persona che conosco che "per smaltire i rifiuti servono un sindaco ed un territorio comunale". E nient'altro. Finché vengono stanziati milioni di Euro per "risolvere" il problema rifiuti a Napoli ... é abbastanza logico che risolverlo davvero significherebbe non avere più tanti soldini a disposizione. Ergo, non conviene risolvere nulla. E chi ne fa le spese? Le persone. Gli abitanti. I cittadini. Che sono i medesimi che votano. E che attendono invano che qualcosa cambi. Badate bene, è la stessa musica in tutta Italia, con variazioni sul tema. I meccanismi sono simili, dal Trentino alla Sicilia. Cambiano le modalità. Non si può attendere che qualcun altro faccia qualcosa. E non si può sperare che una persona da sola o poche decine di cittadini riuniti cambino. E' necessario sapere, conoscere, informarsi. E informare, chiedere, pretendere risposte. In massa. Ma questo non succede mai.
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Ehm ... darti della "salsiccia" mi pareva esageratamente oltraggioso. (E sai che posso maltrattarti ad oltranza, senza sosta e per sempre, ma offendere il mio Fun preferito ... non sia mai!) Ho optato pertanto per un epiteto vezzeggiativo qual è "braciolina"...
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zarina ... sono stata a Napoli da bambina, e ci sono tornata due anni fa. E' davvero stupenda. Dire peccato per la pessima fama che purtroppo associamo a questa splendida città (e ai suoi dintorni mozzafiato) è riduttivo. Non ho ancora letto il romanzo "Gomorra" (di Robeto Saviano), ma pare contenga degli spunti davvero interessanti per capire un pochino come funziona l'organizzazione delle disorganizzazioni, il sistema del caos ... e soprattutto per comprendere a chi e perché "conviene" che le cose stiano come stanno. Perché non sia una lotta contro i mulini a vento è importante sapere e capire. Tutti noi dovremmo documentarci. E' un primo passo verso il cambiamento. Nel tempo dell'inganno dire la verità è un atto rivoluzionario.
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Non dite "sport"! A me piace muovermi, amo andare a spasso in bicicletta, camminare in montagna, mi piace nuotare (anche se lo stile è più "bestiola" che "sportivo"), un tempo praticavo Judo, ho provato ad arrampicare (rigorosamente palestra di roccia - in parete ho paurissima!), quest'inverno ho provato (una sola volta) lo sci da fondo, ho tentato di cimentarmi nello sci alpinismo (ma non sapendo praticamente sciare nemmeno in pista, lascio immaginare i risultati), mi piace girare in moto (anche se non è esattamente uno sport ...), a volte mi trovo con gli amici per giocare a volley, e varie ed eventuali. Fosse per me sarei sempre in giro all'aria aperta. Mi piace muovermi, mi piace sentirmi attiva. Ma NON C'E' IL TEMPO! Non faccio praticamente nulla di fisico (vivo tra una scrivania e l'altra, sto sempre su una sedia - che a volte riesco addirittura a sostituire con il sedile di qualche mezzo) e la cosa comincia a pesarmi molto. Spero arrivi finalmente la primavera (perchè qui le temperature - e la pioggia - sono decisamente autunnali!) per provare ad organizzarmi e fare qualche passeggiata in bicicletta la sera ...
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... e si ritrasse lentamente, socchiudendo gli occhi ed inclinando la testa di lato. La gatta si fermò. Ansimante, tra Gio' e i suoi cuccioli, si reggeva in piedi a stento. Il ragazzo continuò ad allontanarsi, verso l'ingesso della stanza, senza girarsi di spalle e cercando di non fare movimenti o rumori che potessero ulteriormente spaventare l'animale. C'era bisogno di aiuto, Gio' aveva visto la profonda ferita, una specie di squarcio sulla zampa posteriore destra. Sanguinava e zoppicava. Voleva salvare quella gatta e di conseguenza i suoi cuccioli. Doveva portarla da un veterinario. Come fare? Servivano dei contenitori per ospitare i gatti, ed un mezzo di trasporto per portarli dal veterinario. Chi chiamare?
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Ho "trovato" questo strano video: Il Gatto nel Bidet ... Non so cosa pensare. Il felide è splendido, inutile dirlo! Ma sembra anche piuttosto infastidito dal suo bipede che lo riprende durante un sano pisolino... (Pare che noi umani usciamo sempre sconfitti dal confronto con i nostri pelosi!)
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Lo psichiatra si rivolge al suo nuovo paziente, appena sdraiatosi sul lettino per iniziare la terapia: "Io non conosco i suoi problemi. Mi dica lei tutto dall'inizio". "Bene" risponde il paziente "In principio, creai il cielo e la terra..."
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Chi non ha mai pensato di scrivere un racconto od un libro ... non lo dica, tanto non ci crediamo! Che ne dite di inventare dei racconti sugli animali, a più mani e più teste (le nostre mani e le nostre teste, intendo!)? Prendendo spunto da un inizio qualunque, tipo: Uscito da scuola Gio' non aveva voglia di tornare a casa. Non prese l'autobus come di consueto, ma decise di fare due passi. Con lo zaino sulle spalle e assorto nei pensieri più vari, si ritrovò a camminare nelle campagne poco fuori il centro abitato. Il rumore del traffico era diventato solo un sottofondo, la temperatura primaverile era piacevole, e Giò passeggiava pensando ai fatti suoi. Si accorse di aver raggiunto un casolare apparentemente disabitato perchè la sua attenzione venne attirata da un suono curioso, che proveniva dall'interno. Giò entrò (il portone d'ingresso era semidistrutto, non si poteva dire che fosse chiuso!). Passò da una stanza all'altra di quella costruzione in rovina, seguendo il rumore, una specie di lamento discontinuo, che si faceva sempre più forte. In un angolo, dentro quello che un tempo era stato un caminetto, Giò vide un fagotto che si muoveva. Dovette farsi coraggio per avvicinarsi ancora. Nella penombra vide un ammasso di stracci ... da cui spuntava una testolina pelosa. Prese il telefono per fare un po' di luce. Si trattava di un gattino. Minuscolo, stava a stento sulle zampine. Un'altra testina, un'altra, ancora una ... Di fronte a Giò cinque micetti piccolissimi, e apparentemente affamati, a giudicare dal chiasso! ... Qualcuno ha voglia di proseguire?
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Riesumiamo il giochino? Artiglio (chi si prende la vittoria?).