Saluti a tutti. Ho bisogno del vostro aiuto per capire cosa è successo.
L'altro ieri ho trovato un gattino abbandonato di circa due mesi, l'ho portato a casa e ieri pomeriggio dal veterinario che mi ha dato una pastiglia (grossa e bianca con 4 tagli, non ricordo il nome) per sverminarlo, prescrivendone metà subito metà dopo due settimane.
Ieri sera gli ho dato metà pastiglia sbriciolata in un omogeneizzato, ne ha mangiato solo un po' e stanotte alle 3 l'ha vomitata. Ho buttato via la pappa con pastiglia che aveva lasciato e stamattina alle 8 gli ho dato l'altra metà sbriciolata in metà scatoletta di patè di manzo per gatti (ne aveva già mangiata con gusto e senza conseguenze).
Sono andata a lavorare lasciandolo allegro e giocherellone.
Alle 12 mi telefonano dallo studio del veterinario dicendo che il gattino è morto.
Mi hanno raccontato che verso le 11 faceva fatica a respirare, aveva la lingua viola e non c'è stato nulla da fare...
Sono andata dal veterinario a buttargli addosso tutta la mia rabbia, dolore, senso di colpa e quello che potete immaginare. Lui sostiene che il farmaco è molto maneggevole, che un sovradosaggio (che non c'è comunque stato) non è mortale, che in 20 anni gli è capitato solo un altro caso del genere con un cagnolino, che evidentemente il gattino era molto parassitato e la morte improvvisa di una grande quantita di vermi ha liberato tossine che gli hanno provocato un collasso da chock anafilattico.
Che ne pensate? Avete mai sentito nulla del genere? Il veterinario è un criminale incompetente? E' stato un incidente?
Somo addolorata e soprattutto spaventata che possa succedere di nuovo...
Vi ringrazio per quanto potrete dirmi.
Tullia