Federico10 Inviato Febbraio 2, 2007 Autore Segnala Share Inviato Febbraio 2, 2007 ma esistono allevamenti dove sono i tori a fecondare le mucche? diventano infertili a 6 anni perché vanno normalmente in menopausa? ci sono informazioni su mucche tenute allo stato selvatico di modo da capire appunto se questa menopausa sia naturale? quali sono i problemi sanitari maggiori di un'acidosi a cui vanno incontro le mucche a 7 anni? una fecondazione naturale quanto significherebbe in perdita di latte, cioè queste malattie veneree e le minori fecondazioni, quanto farebbero perdere in prodotto? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Franz Kimi Inviato Febbraio 2, 2007 Segnala Share Inviato Febbraio 2, 2007 praticamente mi hai chiesto materiale per scrivere un'enciclopedia! allora... tori che fecondano in naturale le vacche ce ne sono ma parliamo di allevamenti allo stato semibrado nei pascoli dell'appennino, le vacche in questione però sono di razze da carne e l'allevamento è per la produzione di carne, non latte... praticamente in primavera vengono portati nei pascoli tori e vacche e vengono ripresi solo in autunno per farli svernare in stalle a stabulazione libera... la menopausa non esiste negli animali, però più invecchia l'animale, più problemi ha a rimaner gravida... c'è una minor attività a livello ovarico, iniziano ad esserci piccoli problemini a livello uterino, la mucosa uterina non è più perfetta per ospitare un embrione e permetterne l'insediamento, ecc ecc... normalmente nelle razze molto rustiche questa fase arriva molto in avanti con l'età, tipo 14-15 anni... nelle razze selezionate invece questa soglia si è abbassata di molto in conseguenza proprio della selezione indiscriminata c'è stata decenni or sono, in america erano arrivati ad avere bovine di razza frisona che producevano 160-170 quintali di latte a lattazione (la media italiana è di circa 90 quintali), esiste una correlazione negativa tra produzione di latte e fertilità dimostrata scentificamente (più latte produce, meno è fertile)... in europa i danni della selezione fatta in america si son visti meno ma con l'importazione di seme americano anche i nostri ceppi di frisona ne hanno risentito, negli ultimi 10 anni la selezione non punta più ad avere bovine che producano uno sproposito, punta alla qualità intesa come tenore di grasso e proteine nel latte (soprattutto proteine dato che il 90% e passa della produzione di latte italiana finisce a far formaggi)... le bovine adesso producono un po' meno ma hanno un latte più concentrato... in più si stanno sperimentando vari indici di selezione per trovare le bovine più fertili e i tori che trasmettono alle loro figlie questa caratteristica per puntare molto sul loro contributo genetico nelle generazioni future... i problemi maggiori per cui vengono mandati al macello gli animali sono appunto l'infertilità, le mastiti croniche, problemi di deambulazione (un altro danno conseguente alla selezione di cacca che hanno fatto in passato sono articolazioni deboli, appiombi scorretti, problemi agli unghioni ma anche questa cosa viene migliorata attraverso la selezione), problemi vari di altra natura che determinano un calo produttivo (ad esempio tumori o altre malattie interne che non vengono molto studiate e sono difficilmente curabili nei grossi animali come i bovini, cavalli e anche suini...) non so dirti quanta perdita di produzione ci sarebbe con la fecondazione naturale, dipende dal tipo di malattia, dalla sua gravità, da quanto ci si mette a curarla e a far tornare gravida la bovina... usando solo la fecondazione naturale la selezione genetica subirebbe un fortissimo rallentamento, in più bisognerebbe far controlli periodici al toro aziendale, controllare che tutte le bovine che entrano in azienda siano sane (se il toro monta una bovina malata e poi ne monta una sana, oltre a prendersi pure lui la malattia la trasmette anche alla vacca sana)... bisognerebbe anche ricorrere o ad una rotazione del toro aziendale o alla rimonta esterna (quando mando una vacca al macello compro la "sostituta" da altre aziende, normalmente invece le vitelle nate in azienda vengono allevate per prendere il posto della madre quando questa verrà eliminata dall'azienda), questo per evitare problemi di consanguineità e accoppiamenti tra parenti... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Federico10 Inviato Febbraio 2, 2007 Autore Segnala Share Inviato Febbraio 2, 2007 a quanto mi dici quindi ora con una selezione inversa si potrebbe tornare allo stato naturale ed elimiare il problema dell'inferilità che è stato creato artificialmente. il latte sarebbe qualitativamente migliore e le mucche tornerebbero a essere fertili fino ai 15 anni. per la mastite invece le cause sono una non corretta mungitura nella fase di asciugatura e questo ovviamente è prevenibile. invece riguardo ai batteri, si tratta di condizioni igieniche o di cosa? sempre con la prevenzione è possibile non farceli arrivare proprio? e per le tossine, quali intendi? e ovviamente anche tutte le malattie causate dall'alimentazione sono prevenibili. poi c'è la deambulazione che non ho capito bene cosa sia, i tumori e altre malattie interne ma che penso siano tutte prevenibili. e invece quando parli di fecondazione naturale quali sono le malattie a cui andrebbero incontro?! cosa intendi per mucca sana e malata? sono esclusivamente malattie veneree queste che dici si trametterebbero? quali sono? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Franz Kimi Inviato Febbraio 2, 2007 Segnala Share Inviato Febbraio 2, 2007 madonna! O__o tornando allo stato naturale avremmo bovine che di latte ne fanno 20-30 quintali a lattazione, non sono assolutamente sufficienti a coprire i fabbisogni nazionali... con la selezione stiamo cercando di avere bovine che producono il giusto (80-90 quintali) e che non ne risentano in termini di fertilità e salute... i batteri che possono risalire nello sfintere del capezzolo li trovi dappertutto, avere un allevamento sterile non solo è impossibile ma causerebbe anche grossi problemi a livello immunitario: se l'animale non è mai venuto a contatto con nessun antigene non produce anticorpi, il primo batterio più furbo che riesce ad arrivare nell'allevamento causa un'epidemia su tutti gli animali... le mastiti posso prevenirle con una corretta mungitura, che non stressi troppo il capezzolo anche perchè, subito dopo la mungitura, lo sfintere è più dilatato del solito e quindi è più facile per i batteri entrare... per ridurre questa cosa di solito si ricorre ad un trucchetto molto facile e indolore per l'animale (anzi!): all'uscita della sala di mungitura le bovine si ritrovano nella corsia di alimentazione con la mangiatoia piena così si mettono a mangiare e non si coricano subito sporcandosi la mammella... anche con la selezione si può ridurre il rischio di infezione batterica: alzando il piano della mammella (il piano immaginario orizzontale che passa rasente la base dei capezzoli) si porta la mammella più lontana dal terreno e dallo sporco, quindi ci sono meno probabilità che i batteri riescano a penetrare all'interno dello sfintere... per le tossine mi riferisco soprattutto alle micotossine che possono svilupparsi nell'insilato se non è prodotto bene, le fermentazioni normali che avvengono nell'insilato sono di tipo anaerobio, per questo l'insilato viene compresso molto e coperto con teli impermeabili fissati con pesi per evitare che resti dell'aria all'interno... se c'è aria le fermentazioni sono di tipo aerobio e i funghi e le muffe che si possono sviluppare producono metaboliti che restano nell'insilato, quando l'animale lo mangia si intossica con questi metaboliti che non dovrebbero esserci nell'alimento... ovviamente anche la somministrazione di alimenti alterati causa intossicazioni ma quelle da micotossine sono le più comuni... non so dirti tutte le malattie veneree che si potrebbero trasmettere con la fecondazione naturale, posso farti l'esempio terra terra di un'infezione batterica in utero e vagina: se il toro copre una bovina con un'infezione batterica e poi ne copre un'altra senza un'accurata disinfezione dell'organo riproduttore, può trasmetterle parte dei batteri e "contagiare" anche questa... per vacca sana e malata non mi riferisco solo alle malattie veneree, ci sono malattie altamente contagiose che possono essere trasmesse anche per semplice contatto tra vacca e toro... per la deambulazione mi riferisco ai normali spostamenti che compie l'animale, se ha male agli arti o ai piedi non si sposta più, cercherà di star sempre fermo per non sentir dolore e mentre questi problemi sono i più curati nei cavalli (vedi alla voce "zoppie"), nei bovini si curano poco anche perchè hanno dei costi a volte molto elevati (pensa che per infiltrare un garretto ad un cavallo si spendono 80-90 euro e spesso non è un'operazione singola che risolve il problema, a volta vanno infiltrati per tutta la vita ogni 6 mesi...) tumori e malattie interne non son facilmente prevedibili perchè nei grossi animali sono poco studiati, non si sanno bene nell'uomo quali siano le cause scatenanti un tumore, figuriamoci per una vacca... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Federico10 Inviato Febbraio 2, 2007 Autore Segnala Share Inviato Febbraio 2, 2007 e con questi 80-90 litri per lattazione di quanti anni si punta di allungare la fertilità dai sei odierni? poi non capisco a cosa ti riferisci visto che abbiamo detto che volendo i litri sono aumentabili continuando a mungere la mucca. hai detto che per due anni che la si munge questa continua a produrre latte andandosi ad assestare sui 10 litri al giorno. perciò questi 80-90 litri a quale periodo sono riferiti e con quale tipo di mungitura? con l'asciugatura o con la mungitura normale che fa produrre latte per 2 anni senza che la mucca sia stata fecondata di nuovo? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Franz Kimi Inviato Febbraio 2, 2007 Segnala Share Inviato Febbraio 2, 2007 occhio! i litri al giorno sono un parametro per misurare la produzione, i quintali a lattazione è un parametro diverso! una vacca (parlo sempre di razze selezionate per la produzione di latte come la frisona o la bruna) produce sui 30 litri per il primo mese dopo il parto, circa a 40-50 giorni dal parto c'è un picco di produzione che arriva sui 40-45 litri, dal 3-4 mese dopo il parto la produzione inizia a scendere in modo graduale portandosi a circa 15-20 litri al 10°-11° mese... normalmente a questo punto abbiamo l'asciutta dato che la vacca è di nuovo gravida e partorirà a breve... ovviamente questi dati sono delle medie, ci son vacche che anche nel picco di produzione producono 30 litri e altre che ne fanno 60... quando parliamo di quintali a lattazione invece si intende la produzione totale della vacca in 305 giorni (una lattazione convenzionale) che per la frisona è di circa 85-90 quintali... praticamente sommi la produzione giornaliera di 305 giorni e trovi quanto ha prodotto in totale durante la lattazione... non hanno obiettivi con dati fissi, è impossibile dire "in 3 anni portiamo la fertilità da X a Y", le variabili sono troppe... se io non ingravido più una vacca ma continuo a mungerla la produzione si abbassa ancora rispetto a quei 15-20 litri al 10 mese che ti ho detto prima... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Federico10 Inviato Febbraio 2, 2007 Autore Segnala Share Inviato Febbraio 2, 2007 ho sbagliato a scrivere. intendevo quintali. comunque mi chiedevo se l'infertilità potesse essere determinata anche dal continuare a mungere una mucca anche dopo i 305 giorni che hai detto tu per i due anni che abbiamo detto o se tale infertilità dipenda solo dal far produrre in poco tempo tanto latte, quindi più di 90 quintali in un anno Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Franz Kimi Inviato Febbraio 2, 2007 Segnala Share Inviato Febbraio 2, 2007 nei maiali esiste un anestro da lattazione, praticamente la scrofa fin che allatta i piccoli non va più in calore...questa cosa nelle vacche non c'è, continuano ad andar in calore e non penso che una produzione giornaliera di 10 litri o poco più possa comportare problemi a livello di fertilità... l'infertilità è correlata geneticamente alla caratteristica di produrre tanto, cioè: se hai un soggetto che per il suo corredo genetico, è portato a produrre molto (tipo quelle bovine che nel picco di produzione superano i 60 kg di latte al giorno), di conseguenza avrà problemi di infertilità... l'esempio dei 2 anni l'ho riportato perchè è successo nella mia vecchia scuola: una bovina di particolar valore genetico non restava più gravida a causa di una infezione batterica in utero, una volta curata è arrivato il periodo della malga e, tra una cosa e l'altra, son passati più di 2 anni prima che partorisse di nuovo... non ha avuto problemi sanitari legati a questa prolungata lattazione, il massimo sarebbe riuscire ad ingravidare le bovine entro i 2-3 mesi dopo il parto, così facendo un piccolo schema: mese 0: parto mese 3: concepimento mese 10: asciutta mese 12: nuovo parto 9 mesi di gravidanza (dal 3° al 12°) e 10 mesi di lattazione (dal mese 0 al mese 10)... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Greta Inviato Febbraio 3, 2007 Segnala Share Inviato Febbraio 3, 2007 Franz Kimi, visto che sei praticamente un'enciclopedia ora ti chiedo anch'io qualcosa! :-) Ti ricordi questa vecchia discussione nella sezione cavalli si discuteva su come far "asciugare" un cavallo (poi si è un pò degenerati anche su altri animali). Qui semplicemente si munge ogni giorno un pochino meno fino a far cessare del tutto la produzione. Qualcuno diceva che basta non mungere la mucca, il che mi è sembrato molto strano! Ma non mungere la mucca non equivale a procurarle dolori alle mammelle e praticamente farle prendere una mastite? Eppure, come si è concluso, entrambi i metodi vengono praticati e funzionano! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Franz Kimi Inviato Febbraio 3, 2007 Segnala Share Inviato Febbraio 3, 2007 nella seconda pagina avevo risposto anchìio dicendo che ero d'accordo con te... ;) non mungere una vaccha che produce ancora 20 litri è da criminali, la mastite è sicura... quando la vacca produce 15-12 litri si inizia pian piano a non mungerla più a fondo, poi quando la produzione è scesa ancora si salta una delle due mungiture (o tre se si munge tre volte) e si vede come va...se la vacca non da segni di problemi allora la si munge una sola volta al giorno ancora per un po'... in questo modo si elimina il latte di troppo che causerebbe fastidio all'animale, ma se ne lascia sempre a sufficienza nella mammella per stimolarla a smettere di produr latte... in natura il vitello non smette di poppare di punto in bianco, va a poppare sempre meno e il fatto che resti del latte nella mammella (insieme al fatto che generalemnte la vacca è di nuovo gravida e che quindi deve far fronte a nuove richieste energetiche per la gravidanza), induce la vacca a smetter di produrre latte e a scacciare il piccolo che magari vorrebbe continuare a poppare oltre il termine naturale di svezzamento... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Greta Inviato Febbraio 3, 2007 Segnala Share Inviato Febbraio 3, 2007 Esatto! È quello che credo anch'io! Un utente affermava che queste cose si imparano studiando agraria o non so io cosa, cioé non mungere per far asciugare. Ma come mai? Poi ha anche affermato che questa cosa veniva praticata in un allevamento di frisone, cioé mucche che producono una quantità di latte non indifferente! È davvero strano. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Franz Kimi Inviato Febbraio 3, 2007 Segnala Share Inviato Febbraio 3, 2007 guarda, in alcuni allevamenti hanno provato a sperimentare la non-asciutta, praticamente non facevano cessare la produzione di latte in vicinanza del parto ma i ricultati non sono stati spettacolari... per il resto l'asciutta si fa sempre in modo graduale, soprattutto in bovine che producono ancora molto... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Greta Inviato Febbraio 3, 2007 Segnala Share Inviato Febbraio 3, 2007 Esattamente. Non me ne intendo di mucche da latte, allevo attualmente galloway, e ho avuto esemplari di altre razze ma non particolarmente indicate allo scopo. Ma a volte capitava che bisognasse far asciugare delle mucche, ad esempio di razza bruna alpina, o delle capre, ma il metodo è sempre quello e mi sembra il più indicato. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
piola80 Inviato Gennaio 25, 2008 Segnala Share Inviato Gennaio 25, 2008 Salve a tutti:-)...mi chiamo Paola e ho urgente bisogno del vostro aiuto...spero che qualcuno esperto possa rispondere alle mie domande, perchè non so più a chi chiedere.. per questioni legali avrei bisogno di alcune informazioni riguardo le mucche da latte - quanti kg/litri di reflui solidi/liquidi produce un bovino adulto al giorno? - che tipo di sostanze gassose vengono emesse dall'animale? Grazie a tutti quelli che mi daranno una mano:-) Paola SE TUTTE LE PERSONE FOSSERO COME GLI ANIMALI!!! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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