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Pensando A Chi Non C'e' Piu'


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posso inserire qui la storia di lilly anche se era un cane? tanto a casa mia cani e gatti sono sempre stati compagni di vita, senza differenziazioni!

Lilly è stata il mio primo cane personale, era un incrocio tra il maltese ed il volpino: una massa di serico pelo bianco, con tre bottoni di giaietto per occhi e naso. Avevo due anni e volevo un cane mio, la cagnolina del cartolaio, che aveva il negozio accanto alla farmacia dello zio Ugo, aveva avuto i cuccioli, fu così che, una sera di inizio primavera, mio padre, rincasando tolse dalla tasca della giacca un pugno di seta bianca e Lilly, da quella sera, mi accompagnò fino agli ultimi anni di liceo. Ero piccola, ma abituata a trattare con gli animali, quindi sapevo che non era un giocattolo, che andava trattata con delicatezza e che andava accudita. Nell’estate arrivò il micio Badalamenti, ossia Meme l, e tutti e tre crescemmo insieme. Lilly mi accompagnava nelle passeggiate pomeridiane e, per tutta la vita, quando passavamo davanti alla cartoleria non dimenticò mai di fermarsi per salutare il signor Ricci, il cartolaio. Un’estate molto calda, mia madre ebbe la levata d’ingegno di farla tosare, lasciando solo un fiocco di pelo sulla coda. Il risultato fu, che il fiocco, sfiorando la schiena tosata, faceva solletico a Lilly, abituata al lungo pelo protettivo. La cagnolina, convinta che un insetto le si fosse posato sulla schiena , girava in tondo, infastidita, cercando di acchiappare l’intruso. Per consentirle di vivere in pace,fu necessario metterle delle “mutandine” di stoffa, finché il pelo non fu un ricresciuto quanto bastava da eliminare il solletico. :bigemo_harabe_net-163: Quando, nel 1956, cominciai a frequentare le scuole, per i primi tempi non ci fu verso di farmi entrare senza la mia inseparabile cagnolina: fino a Natale, ogni mattina mi presentavo con la cartella in una mano ed il guinzaglio di Lilly nell’altro, dopo le vacanze di Natale ed una lunga opera di convincimento, si arrivò ad un compromesso: Lilly, durante le ore di lezione, mi avrebbe aspettata a casa di zia Mary, che abitava a poche porte di distanza dall’ingresso delle elementari. La consuetudine, ovviamente, si interruppe quando cominciai a frequentare il liceo in città, ma , al ritorno, aprendo il portone di casa ero certa che avrei trovato ad attendermi Lilly, Meme e tutta la tribù che faceva capo ai due veterani.

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