Martina Inviato Febbraio 19, 2008 Segnala Share Inviato Febbraio 19, 2008 ciao a tutte... Arrivo solo ora a leggere questa discussione,sfortunatamente ultimamente sono un po' presa,comunque... Trovo che questa discuossione richiami un po' come tipologie di risposte la famosa discussione di parecchio tempo fa che riguardava l'uso di speroni e frustino... Credo che la discussione possa essere utile e possa far ragionare a me,per lo meno,confrontarmi con voi è sempre servito molto. Comunque trovo che spesso e volentieri l'idea di poter arrivare subito,velocemente attraverso qualche piccola scorciatoia attiri subito l'attenzione,mi spiego: frustino e speroni non sono mica terribili paragonati a molte agonie che i cavalli sono costretti a subire, se usati bene non provocano questi grandissimi problemi sul cavallo eccetera eccetera. Trovo tuttavia che spesso la strada più lunga,magari in salita,sia la più giusta da percorrere. In fin dei conti non è così iportante arrivare a fare le gare in un mese o un anno. Un po' come educare un bambino difficile: lo si può fare tirandogli qualche sculacciata o facendogli capire dove come e quando sbaglia; certo la sculacciata è puù immediata e non ha mai ucciso nessuno:molti bambini ne prendono...però forse è diverso vedere un bambino timoroso da uno sereno. (non fraintendete io non voglio dire che le punizioni non sono giuste,certo lo sono ma vorrei sottolineare che la cosa facile e immediata il più delle volte non è quella corretta). Aggiungerei che secondo me TUTTI i cavalli possono essere domati attraverso la doma etologica ovviamente con alcuni soggetti sarà più facile e naturale(intendo l'approccio) e con altri più difficoltoso. Per quanto riguarda l'idea che nella monta western la doma etologica abbia preso maggiormente piedo rispetto la monta inglese trovo che non sia necessariamente vero: per lo meno da quello che mi capita di vedere nell'ambiente della mw... Spesso e volentieri anche lì abusi e scorciatoie sono all'ordine del giorno. Credo che la doma etologica abbia faticato fino ad ora a prendere piede per due motivi principali:per la speculazione eccessiva (a mio avviso) che si è fatta su essa e perchè a qualcuno conviene ironizzare su coloro che "sussurrano ai cavalli" facendo vedere che "un frustino non uccide mica" e che "in un mese hai un cavallo da gara fatto e finito" Detto questo concordo sull'estrema difficoltà di trovare istruttori seri e qualificati che non mandano i prinicpianti in passeggiata dopo 10 minuti di spiegazione in arena (per girare fai così e per fermarti TIRA LE REDINI) parlando con qualcuno di questi mi sono sentita rispondere: non a tutti interessano davvero i cavalli:vogliono solo fare un'esperienza diversa e io devo mangiare. Questo è tutto,scusate se mi sono dilungata ma volevo argomentare un po' tutti i punti che avete toccato,spero di essere stata esaustiva!comunque se avete domande...sono qui... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LadyD Inviato Febbraio 19, 2008 Segnala Share Inviato Febbraio 19, 2008 Penso che.. sia un intervento perfetto! ;o) Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ela Inviato Febbraio 19, 2008 Autore Segnala Share Inviato Febbraio 19, 2008 Grazie Martina, hai fatto una bella valutazione del panorama. Ci srebbero talmente tante cose da dire che per fortuna , a pezzettini , cominciamo a metterle insieme, pro e contro e via dicendo. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sir hiss Inviato Febbraio 25, 2008 Segnala Share Inviato Febbraio 25, 2008 buonasera, mi rendo conto che sono uscito un po' dal tema e chiedo venia. Per quanto riguarda il mio stile di monta, che credo si simile a quello che molti definiscono monta inglese. Cerco di lavorare con serenità i cavalli. Non voglio che tutto quello che faccio sia un'imposizione. Cerco di individuare le esigenze dei cavalli e di adattarmi a loro. Mi sembra un pò confusionale paragonare un paio di redini di ritorno ad un pestaggio in un quartiere. Comunque, rispetto il cavallo come essere vivente e pensante. Sir Hiss Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LadyD Inviato Febbraio 25, 2008 Segnala Share Inviato Febbraio 25, 2008 Buona sera Sir. l'intento non era quello di paragonare le redini di ritorno ad un pestaggio... era di far capire che se si può migliorare la vita di un cavallo anche solo nelle piccole cose (e sto parlando in generale, non mi riferisco alle redini di ritorno nello specifico), anche senza andare a cercare i casi estremi da te citati (che purtroppo esistono e bisognoa combattere)... e il cavallo sicuramente ringrazierà. ma quel che è importante è: rispetto il cavallo come essere vivente e pensante Mi aiuto con una tua frase per tornare al tema originale del discorso: Per quanto riguarda il mio stile di monta, che credo si simile a quello che molti definiscono monta inglese. Ma allora, in generale, cosa secondo voi contraddistingue la "monta classica", da quella cosiddetta "inglese"? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sir hiss Inviato Febbraio 28, 2008 Segnala Share Inviato Febbraio 28, 2008 Mi aiuto con una tua frase per tornare al tema originale del discorso: Per quanto riguarda il mio stile di monta, che credo si simile a quello che molti definiscono monta inglese. Ma allora, in generale, cosa secondo voi contraddistingue la "monta classica", da quella cosiddetta "inglese"? Cara Lady D, putroppo sono un po' indietro nella terminologia e rivolgo a te la domanda. Cosa è la monta classica? Cosa significa? Parlo di inglese in quanto ho una sella da salto e monto alla "tedesca". Ho un certo contatto in bocca, ho un certo assetto e utilizzo la gamba in una certa maniera, etc. Ho visto la monta americana (reining) e trovo che ci siano notevoli differenze che posso condividere o meno. Ma cosa diavolo sia la monta classica mi sfugge davvero. Ti prego di illuminarmi almeno (se conosco il tema) potrò farvi conoscere il mio parere. Sir Hiss Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LadyD Inviato Febbraio 28, 2008 Segnala Share Inviato Febbraio 28, 2008 Ciao Sir Hiss, Perché non proviamo a ragionarci insieme? Delle differenze tra la monta classica e la monta western abbiamo già parlato in altre discussioni, quindi sarebbe meglio continuare lì l'argomento, in modo da tenere il forum un po' ordinato. ;o) Penso che possiamo provare a concentrarci sugli altri due termini: "monta classica" e "monta inglese". La monta classica.. beh, come dice il nome ha una derivazione classica, un percorso iniziato secoli fa con Pignatelli, Grisone, per poi passare da Pluvinel, il duca di Newcastle, La Guérinière, Baucher, D'Aure, L'hotte, e tanti altri, fino ad arrivare ai giorni nostri con Oliveira. Ma.. la "monta inglese" perché proprio "inglese"? Perché non francese, o italiana? Tra i pochi nomi elencati sopra, alcuni dei grandi Maestri dell'equitazione, risulta solo un nome inglese (il duca di Newcastle). Perché allora si utilizza frequentemente questo termine secondo voi? Tu stesso scrivi: Parlo di inglese in quanto ho una sella da salto e monto alla "tedesca". Dunque.. monti all""inglese", ma nel modo "tedesco" e fai salto.. sistema naturale di Caprilli? Che è italiano. Non c'è qualcosa che non quadra? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sir hiss Inviato Febbraio 28, 2008 Segnala Share Inviato Febbraio 28, 2008 Tu stesso scrivi: Parlo di inglese in quanto ho una sella da salto e monto alla "tedesca". Dunque.. monti all""inglese", ma nel modo "tedesco" e fai salto.. sistema naturale di Caprilli? Che è italiano. Non c'è qualcosa che non quadra? wow, devo ammettere che sei macchiavellica. Me lo sono chiesto diverse volte del perchè si dice inglese. Farà figo... :-) Saranno i primi che hanno fatto qualcosa per realizzare lo "stile" Non lo so, pero' ti aiuto ci sono sia quelli che montano alla tedesca che quelli che montano alla francese... montando sempre all'inglese... Che confusione.... Ciao BonBon! ;-) Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LadyD Inviato Febbraio 29, 2008 Segnala Share Inviato Febbraio 29, 2008 ci sono sia quelli che montano alla tedesca che quelli che montano alla francese Vero! si potrebbe aprire un topic apposito per capire meglio le dufferenze di questi stili.. tedesco, francese.. mettendoci anche il caprilliano magari! ;o) wow, devo ammettere che sei macchiavellica. Ahahah, grazie! E per non deludere tale appellativo, aggiungo altra benzina al fuoco.. mi permettete? Vorrei citare uno scorcio di testo, tratto dal libro del Mazzoleni "Equitare con sentimento" (Ed. Equitare, Rosia, 2007, pagg. 37-38). Si tratta di un breve brano che si trova nei capitoli iniziali, in cui si parla della storia dell'equitazione e delle scuole: La Rivoluzione francese segnò l'inizio dei grandi sommovimenti storici, politici, sociali ed economici che si sarebbero sviluppati per tutto il XIX secolo. In campo equestre, per la Francia, sino ad allora dominante, la presa della Bastiglia fu un momento di confusione e di grande trasformazione, perché non solo venne chiuso il Manege Royale, ma fu proibita l'equitazione classica, in quanto rappresentava la nobiltà. Ottenne gran successo un altro modo di stare in sella, proveniente dall'inghilterra, detto naturale. Questo metodo propugnava la necessità di stare a cavallo seguendone l'equilibrio, senza contrastarlo, e questa modadiffuse due importanti novità: un tipo di sella nuovo, appunto della inglese, ed il raccorcimento delle staffe. Il metodo e le sue innovazioni rispondevano di più alle esigenze di trasporto, mobilità e scarsa preparazione tecnica della nuova classe dirigente francese, dedita certamente più al commercio che all'arte di equitare. Metodo semplice e sbrigativo, che non a caso viene da un paese che mai aveva basato la propria potenza militare sulla cavalleria, ma, essendo un'isola, sulla marina. Da qui l'esiguità della rappresentanza inglese nella storia della tecnica dell'equitazione. Va ricordato che l'unico inglese di spicco nell'Olimpo dei cavalieri, William cavendish, duca di Newcastle, in realtà operò e scrisse le proprie opere equestri da emigrato in Francia e Germania, pubblicando ad Anversa nel 1657 il suo Metodo e nuova invenzione per addestrare i cavalli. Quindi, contrariamente all'opinione comune, l'Inghilterra ha modeste tradizioni equestri, anche se gli inglesi amano molto l'equitazione e i cavalli. Dunque...? ;o) Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
nabumax Inviato Marzo 28, 2008 Segnala Share Inviato Marzo 28, 2008 peccato che questo interessante topic si sia sopito... l'eterna questione tra equitazione spicciola detta (impropriamente secondo me) naturale, e quella nobile, dotta, complicata, da "alta scuola"... il bello è che nessuno direbbe mai di voler fare una equitazione "dotta" e magari vanta pure i pregi dell'equitazione "naturale".... peccato però che poi sono gli stessi che chiedono a destra e a sinistra consigli su come sistemare questo o quel problema del lallo... e i giusti consigli e le vere soluzioni arrivano solo dallo studio dell'equitazione dotta... non si scappa! il duca di newcastle: Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
nabumax Inviato Marzo 28, 2008 Segnala Share Inviato Marzo 28, 2008 dimenticavo un'occasione per smentire "di striscio" mazzoleni se l'egocentrico duca di newcastle e' l'unico inglese di spicco... allora..... james fillis? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LadyD Inviato Marzo 31, 2008 Segnala Share Inviato Marzo 31, 2008 Ciao nabumax, sono contenta di vederti qui! ;o) Non posso che quotare il tuo intervento.. basta sfogliare le pagine dei volumi un po' datati, per trovare una modernità incredibile.. insieme a tanti consigli per la risoluzione di problemi che a noi paiono insormontabili, e che magari abbiamo tentato di risolvere invano seguendo i consigli più disparati di amici "cavallanti". Eppure è tutto lì, nei libri, ed è stato studiato e messo in pratica per centinaia di anni. PS: azz, il Mazzoleni ha preso un granchio allora.. ;-D Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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