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Corso Di Educazione Di Base


ela

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Avevamo già parlato di questo corso ed ero ulteriormente curiosa di capire un po' meglio, perchè sarebbe certamente un ottimo risultato potere avere il controllo del cane in qualsiasi situazione senza guinzaglio ma con la sola intesa e fiducia reciproca. La questione della postura e della comunicazione fisica l'aveva già introdotta Konrad Lorenz (se non ricordo male ne parla nel libro "l'uomo incontrò il cane") e suppongo sia stata sviluppata e analizzata ulteriormente nel corso degli anni. Si pone però il problema della vita quotidiana, quando esci col cane a passeggio in città ad esempio. Si può ottenere un controllo fiducioso totale del cane, tanto da consentire la passeggiata senza costrizioni in qualsiasi condizione?

Mi pongo però una questione che è legata puramente alla cattività e alla convivenza uomo-cane (dove è innegabile che le esigenze sono ben diverse da quelle del branco), dove mi può essere indispensabile che il cane obbedisca ad un comando perchè la quotidianità della città, non è la stessa di una campagna aperta. In fin dei conti anche il Leader impartisce comandi. In maniera diversa e differenti da quelli che gli chiediamo noi, ma li impartisce.

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Lo scopo è proprio quello di avere un cane affidabile in ogni situazione, che sa comportarsi in maniera adeguata sia al guinzaglio che senza, proprio perchè prende come riferimento il proprietario ed è quest'ultimo a decidere se concedere al cane (ad esempio) di correre per il prato oppure di rimandare quest'attività a quando saranno giunti in un luogo più idoneo. E' difficile da spiegare, poichè molto lavoro si fa sulla fiducia e l'accreditamento del proprietario. Cerco di riassumere in poche parole quello che dovrebbe essere il cane-pensiero: con il mio parter umano faccio sempre attività interessanti, gratificanti e piacevoli poichè egli non mi provoca mai dolore/fastidio, condivide con me delle esperienze ed io con lui, mi guida quando ho un problema ed anche se mi vieta di fare qualcosa (ad esempio inseguire una bici), mi propone qualcosa di altrettanto (se non più) piacevole.

Il tutto senza, ovviamente, dimenticare la buona educazione del cane in città.

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Concettualmente è bello, però mi devi spiegare il tipo di rapporto. Chi comanda?

In genere , se non sbaglio, fin'ora ci si è basati sul rapporto di branco, quindi leader e sottoposto. Ovviamente il leader deve essere perfetto e invalicabile, giusto e affidabile per essere un efficace e amato "padrone". Quindi i metodi (parlo di quelli propositivi) sono indirizzati verso la comprensione di una scala gerarchica nella quale l'umano viene educato a comportarsi in maniera adeguata per ottenere la ledership.

In cosa differisce il rapporto che sviluppi tu?

Ti chiedo scusa e mi rendo conto che può essere difficile spiegarlo, ma se puoi mi piacerebbe cercare di capire almeno la base.

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Lo scopo è proprio quello di avere un cane affidabile in ogni situazione, che sa comportarsi in maniera adeguata sia al guinzaglio che senza, proprio perchè prende come riferimento il proprietario ed è quest'ultimo a decidere se concedere al cane (ad esempio) di correre per il prato oppure di rimandare quest'attività a quando saranno giunti in un luogo più idoneo. E' difficile da spiegare, poichè molto lavoro si fa sulla fiducia e l'accreditamento del proprietario. Cerco di riassumere in poche parole quello che dovrebbe essere il cane-pensiero: con il mio parter umano faccio sempre attività interessanti, gratificanti e piacevoli poichè egli non mi provoca mai dolore/fastidio, condivide con me delle esperienze ed io con lui, mi guida quando ho un problema ed anche se mi vieta di fare qualcosa (ad esempio inseguire una bici), mi propone qualcosa di altrettanto (se non più) piacevole.

Il tutto senza, ovviamente, dimenticare la buona educazione del cane in città.

il cane pensiero come lo definisci è una bellissima cosa , purtroppo dalla mia esperienza non vedo molta gente in grado di instaurarlo nel modo giusto, è molto difficile e si può ottenere con ottimi risultati se si è costanti fin dal primo giorno di conoscenza col cane, in più il cane deve essere cucciolo , questo tipo di comunicazione va fatta fin dai 2 mesi di età quando il cane viene separato dalla mamma.

con cani presi già adolescenti o dal canile , bhe è durissimo impostare questo lavoro , sopratutto se il cane ha dei vizi e delle abitudini sbagliate da correggere. Ad esempio se il cane di un anno di età corre da sempre dietro un gatto sarà complicato essere più interessanti , visto che il comportamento del cane è fissato in lui da tanto tempo e così per molti altri comportamenti , purtroppo quando un comportamento o un'abitudine è fissata da molto tempo va corretta ( in buone maniere ) ma sempre una correzione bisogna fare quindi bisogna disinibire il comportamento comportandosi da leader e non da partner.

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Concettualmente è bello, però mi devi spiegare il tipo di rapporto. Chi comanda?

In genere , se non sbaglio, fin'ora ci si è basati sul rapporto di branco, quindi leader e sottoposto. Ovviamente il leader deve essere perfetto e invalicabile, giusto e affidabile per essere un efficace e amato "padrone". Quindi i metodi (parlo di quelli propositivi) sono indirizzati verso la comprensione di una scala gerarchica nella quale l'umano viene educato a comportarsi in maniera adeguata per ottenere la ledership.

In cosa differisce il rapporto che sviluppi tu?

Ti chiedo scusa e mi rendo conto che può essere difficile spiegarlo, ma se puoi mi piacerebbe cercare di capire almeno la base.

E' appunto questo rapporto di affidabilità, esempio, interesse che intendo quando scrivo che il cane si riferisce al suo partner umano. Se voglio essere, come tu dici "efficace", devo essere chiaro nella mia comunicazione, nei miei desideri, nel rispettare il mio cane che a sua volta sarà educato al rispetto e si rivolgerà a me prima di prendere un'iniziativa, posizionandosi, all'interno del gruppo familiare, come gregario, e non, riduttivamente, come sottoposto. In un branco di cani ognuno ha il suo specifico ruolo, che si conquista a seconda delle sue capacità, e così dovrebbe avvenire anche all'interno del gruppo umano. Perciò, ad esempio, io sono il pastore ed il cane è il conduttore del gregge, ed è logico che (se sa fare il suo lavoro) ha potere decisionale in situazioni di emergenza, ma in ogni caso il suo sguardo è rivolto a me per avere indicazioni sul da farsi.

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il cane pensiero come lo definisci è una bellissima cosa , purtroppo dalla mia esperienza non vedo molta gente in grado di instaurarlo nel modo giusto, è molto difficile e si può ottenere con ottimi risultati se si è costanti fin dal primo giorno di conoscenza col cane, in più il cane deve essere cucciolo , questo tipo di comunicazione va fatta fin dai 2 mesi di età quando il cane viene separato dalla mamma.

con cani presi già adolescenti o dal canile , bhe è durissimo impostare questo lavoro , sopratutto se il cane ha dei vizi e delle abitudini sbagliate da correggere. Ad esempio se il cane di un anno di età corre da sempre dietro un gatto sarà complicato essere più interessanti , visto che il comportamento del cane è fissato in lui da tanto tempo e così per molti altri comportamenti , purtroppo quando un comportamento o un'abitudine è fissata da molto tempo va corretta ( in buone maniere ) ma sempre una correzione bisogna fare quindi bisogna disinibire il comportamento comportandosi da leader e non da partner.

Infatti stiamo parlando proprio di educazione di base, fatta quindi su cani in socializzazione secondaria, che non hanno ancora completato il loro percorso educativo. La pet-partnership è appunto un rapporto affiliativo, una società, dove io ho i miei compiti ed il mio compagno quattrozampe altri. E questo rapporto va stabilito correttamente con i cuccioli, anche se, per mia esperienza, non è affatto impossibile instaurarlo con cani adulti ben equilibrati.

La rieducazione comportamentale avviene, come tu stesso dici, quando un problema è già presente, e non fa parte dei corsi di educazione di base, e quindi il discorso è differente ed OT nel discorso che stavamo affrontando.

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il cane pensiero come lo definisci è una bellissima cosa , purtroppo dalla mia esperienza non vedo molta gente in grado di instaurarlo nel modo giusto, è molto difficile e si può ottenere con ottimi risultati se si è costanti fin dal primo giorno di conoscenza col cane, in più il cane deve essere cucciolo , questo tipo di comunicazione va fatta fin dai 2 mesi di età quando il cane viene separato dalla mamma.

con cani presi già adolescenti o dal canile , bhe è durissimo impostare questo lavoro , sopratutto se il cane ha dei vizi e delle abitudini sbagliate da correggere. Ad esempio se il cane di un anno di età corre da sempre dietro un gatto sarà complicato essere più interessanti , visto che il comportamento del cane è fissato in lui da tanto tempo e così per molti altri comportamenti , purtroppo quando un comportamento o un'abitudine è fissata da molto tempo va corretta ( in buone maniere ) ma sempre una correzione bisogna fare quindi bisogna disinibire il comportamento comportandosi da leader e non da partner.

Infatti stiamo parlando proprio di educazione di base, fatta quindi su cani in socializzazione secondaria, che non hanno ancora completato il loro percorso educativo. La pet-partnership è appunto un rapporto affiliativo, una società, dove io ho i miei compiti ed il mio compagno quattrozampe altri. E questo rapporto va stabilito correttamente con i cuccioli, anche se, per mia esperienza, non è affatto impossibile instaurarlo con cani adulti ben equilibrati.

La rieducazione comportamentale avviene, come tu stesso dici, quando un problema è già presente, e non fa parte dei corsi di educazione di base, e quindi il discorso è differente ed OT nel discorso che stavamo affrontando.

la mia domanda è cosa intendi dire quando parli di cane equilibrato e cosa intendi per cane non equilibrato .

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la mia domanda è cosa intendi dire quando parli di cane equilibrato e cosa intendi per cane non equilibrato .

OT: Logicamente un cane che non abbia carenze in socializzazione primaria e secondaria, padronanza comunicativa, expertise socio-relazionale, un attivazione emozionale media, un cane che non abbia traumi o paure. Un animale che sappia stare adeguatamente nelle situazioni e ne abbia la padronanza, e quando la situazione è nuova la affronti con il giusto atteggiamento.

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la mia domanda è cosa intendi dire quando parli di cane equilibrato e cosa intendi per cane non equilibrato .

OT: Logicamente un cane che non abbia carenze in socializzazione primaria e secondaria, padronanza comunicativa, expertise socio-relazionale, un attivazione emozionale media, un cane che non abbia traumi o paure. Un animale che sappia stare adeguatamente nelle situazioni e ne abbia la padronanza, e quando la situazione è nuova la affronti con il giusto atteggiamento.

belle parole e molto complicate .

io mi sarei limitato a descrivere le caratteristiche del carattere:

TEMPRA, TEMPERAMENTO, AGGRESSIVITà, CURIOSITà, CORAGGIO , ECC ECC .

TRA QUESTE CARATTERISTICHE che sono parte del carattere di ogni cani secondo te quali sono da tenere in considerazione nelle fasi di apprendimento?

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Mi dispiace Mauro che tu trovi complicate le mie parole, e sicuramente spiegherò meglio i concetti non appena avrò più tempo per dilungarmi, ma ho lasciato una scuola di educazione cinofila proprio perchè la mia idea (ed il mio rispetto per l'individualità) dell'animale non coincideva con le idee della stessa.

E' per questo che seguo attualmente altri corsi, che usano parole differenti per esprimere concetti (che solo apparentemente) possono essere simili.

In ogni caso nessuna caratteristica dell'individuo (senza tralasciare le motivazioni/vocazioni prevalenti in determinate razze) devono essere escluse dal percorso educativo. Se ho un cane particolarmente aggressivo con i coospecifici, lavorerò per migliorare la sua socializzazione, se ne ho uno timoroso farò lo stesso tipo di lavoro facendogli capire che non ha nulla da temere dai cospecifici etc. Ogni percorso educativo deve essere personalizzato ed adattato al binomio uomo-cane, in modo che entrambi imparino a comunicare ed a comprendersi. Le capacità del cane vanno tutte sviluppate senza essere represse, e nel caso di quelle che possono creare problemi (ad esempio l'aggressività) esse vanno contestualizzate e limitate. Questo, mi ripeto, in un percorso educativo di base dove ho cuccioli che hanno la possibilità di sviluppare tutte le potenzialità dell'essere cane.

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Mi dispiace Mauro che tu trovi complicate le mie parole, e sicuramente spiegherò meglio i concetti non appena avrò più tempo per dilungarmi, ma ho lasciato una scuola di educazione cinofila proprio perchè la mia idea (ed il mio rispetto per l'individualità) dell'animale non coincideva con le idee della stessa.

E' per questo che seguo attualmente altri corsi, che usano parole differenti per esprimere concetti (che solo apparentemente) possono essere simili.

In ogni caso nessuna caratteristica dell'individuo (senza tralasciare le motivazioni/vocazioni prevalenti in determinate razze) devono essere escluse dal percorso educativo. Se ho un cane particolarmente aggressivo con i coospecifici, lavorerò per migliorare la sua socializzazione, se ne ho uno timoroso farò lo stesso tipo di lavoro facendogli capire che non ha nulla da temere dai cospecifici etc. Ogni percorso educativo deve essere personalizzato ed adattato al binomio uomo-cane, in modo che entrambi imparino a comunicare ed a comprendersi. Le capacità del cane vanno tutte sviluppate senza essere represse, e nel caso di quelle che possono creare problemi (ad esempio l'aggressività) esse vanno contestualizzate e limitate. Questo, mi ripeto, in un percorso educativo di base dove ho cuccioli che hanno la possibilità di sviluppare tutte le potenzialità dell'essere cane.

hai ragione , ma il comportamento sbagliato ( aggressività ) si sviluppa nel cane come molti altri comportamenti ad esempio se il cane ha una alta tempra è un basso temperamento e così via .

ad esempio cosa intendi per motivazioni/vocazioni di una determinata razza??? io parlo di selezione di una determinata razza e cioè la costruzione da parte dell'uomo di una razza ben specifica per fare un determinato tipo di lavoro .

penso che intendi la stessa cosa e aggiungo che per ottenere una buona selezione bisogna tener conto della tempra , del temperamento , della curiosità , e così via queste sono le parti del carattere . altre parole sono sinonimi o addirittura un in più che esula dal carattere del cane . mi piacerebbe affrontare con te il discorso

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Infatti la selezione umana, a partire dal lupo, ha sviluppato motivazioni e vocazioni (tendenze) più evocabili di altre. Ad esempio in un border la motivazione predatoria (che è retaggio di tutti i cani) è fortemente presente, ma anche fortemente ritualizzata, e lo è anche la motivazione collaborativa, che ne fa un cane estremamente pronto a lavorare con l'uomo. Le vocazioni di una razza sono, per l'appunto, le azioni, gli atteggiamenti, le emozioni che troveremmo con più facilità. Ad esempio in un cane da seguita la motivazione perlustrativa, in un molosso quella possessiva e competitiva... ma ciò non vuol dire che un mastino sia completamente diverso da un bracco; semplicemente che il loro percorso educativo dovrà tener conto di determinate caratteristiche per fare in modo che esse non diventino problemi per il compagno umano e per lo stesso cane.

Il discorso selettivo di queste vocazioni era (ed è) giustissimo per i cani che ancora lavorano a fianco dell'uomo, ma a che prò stimolare la motivazione competitiva in un rottwailer che prendo solo per compagnia? E quella predatoria per un border che non vedrà mai una pecora? Capita sempre più spesso di vedere questi cani con la fissazione per la pallina, sintomo di un loro disagio, perchè i proprietari ne hanno assecondato la motivazione senza proporgli altre cose da fare.

Il problema attuale che noi educatori dobbiamo quotidianamente affrontare è quello di cani che entrano in contatto con l'uomo non più per le funzioni sulle quali sono stati "plasmati", ma scelti come animali da compagnia, sostituti affettivi e altro, e che quindi non possono esprimersi completamente. Qui nasce la necessità di educarli in maniera da non frustrarne le motivazioni, ma anche di fare in modo che esse non siano in conflitto con la vita dell'animale in società.

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Ritengo che la discussione sia stata spostata verso un filone molto tecnico e interessante che può essere proseguito in una discussione apposita che apriremo riprendendo il botta e risposta tra Mauro e Zarina separandola dalla discussione attuale essendo, come già detto da Anto, OT.

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Ritengo che la discussione sia stata spostata verso un filone molto tecnico e interessante che può essere proseguito in una discussione apposita che apriremo riprendendo il botta e risposta tra Mauro e Zarina separandola dalla discussione attuale essendo, come già detto da Anto, OT.

approvo quelo che dici aggiungo solamente che non si può spiegare benissimo cosa si intende su un forum bisognerebbe fare degli stages e avere un scambio di opinioni sul campo con i propri cani

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Immaginando che si tratti di educazione di base del cane, vorrei chiedere a voi che ve ne intendete di più, una cosa che ho letto ieri su un sito. Lì si diceva che al cane si deve subito insegnare che il salire sul letto non è un diritto, ma bensì un premio, e che quindi è il padrone che decide quando farlo salire e quando invece no. Ora però la mia domanda è: ma se un giorno decidiamo di far stare tranquillamente il cane sul letto insieme a noi e un altro giorno decidiamo invece che non ci può stare, non lo mandiamo in confusione? Ho sempre letto che per insegnare al cane cosa è giusto e cosa no, bisogna essere costanti, specie nelle famiglie, dove è necessario che tutti siano d'accordo, proprio per non confodere e disorientare il cane.

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Ti rispondo da gggggnorante.

Secondo me far salire il cane sul letto non è un premio perchè non è legato ad un'azione voluta.

Ovvero dò il comando, lui esegue, quindi prende il premio che però è cibo.

Per quel poco che penso di avere capito, forse, al contrario, contribuisce a sminuire la posizione del capobranco con la concessione di condividere la cuccia.

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Quindi comunque diventa una concessione sporadica. Però diventa difficile gestirla tra premio e abitudine.

Facciamo l'esempio del divano: posso consentirle di salire a volte sì e a volte no, ma lei cercherà sempre di salire quando io sono sul divano e sicuramente, in mia assenza ci salirà liberamente....

Come si può gestire la situazione se non è una ricompensa o se non dò un limite o un segnale preciso? Il branco prevede una concessione di questo tipo?

P.S. la Thelma dorme a letto con me e crede che camera mia sia in realtà sua... infatti per la Tosca è off limits!!!

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ve adesso vado completamente da un'altra parte.... scusatemi.

La toschina va alla stragrande al corso ma continua ad essere zoppa, quindi oggi pomeriggio l'ho portata di nuovo dal vet. . Lei porta la pettorina e nel farla trottare non si vedeva la zoppia che è evidente quando è libera. Poi approfondendo, è saltato fuori qualcosa ma questo è altro argomento.

Il fatto è che il vet mi dice che la pettorina è sconsigliabile perchè limita il movimento del cane ed inoltre non è efficace nel momento educativo.......

Vai di divani e collari. diteci la vostra!!!! :bigemo_harabe_net-146:

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Sono daccordo con il tuo vet. La pettorina non viene usata per andare a passeggio, ma per trainare, ed è per questo che molti non riescono ad avere una bella passeggiata con il propriocane. Per quanto riguarda il limitare il movimento, dipende dalla pettorina. Se prendi questo tipo di pettorina è sconsigliabile

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Grazie Mali. Non uso quel tipo ma a parte che alla Tosca piace e ci si trova bene, io che ho una formazione equestre di attacchi, mi sono sempre posta il problema di dove andasse ad agire e se non limitasse il movimento. Ed in ogni caso mi sembra che non consenta quello naturale... Adesso faremo un adeguamento al collare anche se dovrà essere molto dolce, perchè a lei non piace. Però purtroppo abbiamo altri problemi da risolvere..

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Per quanto riguarda la pettorina è altamente sconsigliabile quella scapolare, che porta problemi alle articolazioni delle spalle ed alla circolazione ed ha una vestizione altamente invasiva per il cane, lo stesso vale per quella di costrizione (ad x davanti, per intenderci). Sconsigliabili anche tutti i collari poichè costringono il cane, quando è al guinzaglio, ad una postura scorretta, e portano (secondo recenti studi) a notevoli danni fisici quali danni muscolari, alle vertebre, alla laringe, trachea, tiroide, nervo ottico...

Il collare inoltre provoca molto fastidio al cane, poichè ogni strattone, anche se involontario, può essere percepito come una minaccia da parte del proprietario.

La pettorina ideale, che adesso si riesce a trovare in commercio, è fatta a forma di H, appoggia sulle spalle ed il petto, ha un aggancio a metà schiena in modo da fare leva sul baricentro del cane, e gli consente di assumere con piena libertà le posture che gli servono per comunicare con gli altri cani, soprattutto i calming signals. E' di vestizione non invasiva ed ha due ganci ai lati per consentire una perfetta vestizione da parte del proprietario senza manipolare troppo il cane.

Ho appena procurato questa pettorina ad una mia amica che ne usava, per il suo cucciolo, una scapolare... "ma è completamente differente!" mi ha detto (non sapevo avesse acquistato già una pettorina, le avevo solo detto che avrei procurato io l'occorrente per la passeggiata) pertanto, senza alcuna conoscenza sui danni che l'altra pettorina avrebbe procurato, si è accorta subito della differenza.

Per quanto riguarda il divano, è importante che il cane comprenda che il salire è un privilegio che concede il proprietario, e quindi a volte gli sarà permesso ed a volte no, se ci rispetta non ci salirà senza permesso anche se in nostra assenza, ed in ogni caso è importante che scenda quando glielo chiediamo.

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Per quanto riguarda il divano, è importante che il cane comprenda che il salire è un privilegio che concede il proprietario, e quindi a volte gli sarà permesso ed a volte no, se ci rispetta non ci salirà senza permesso anche se in nostra assenza, ed in ogni caso è importante che scenda quando glielo chiediamo.

Quindi il cane non rimane confuso da questi nostri cambi di comportamento?

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Per me, il cane non deve salire sul letto

perfettamente ragione

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